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IL TOTEM DELLA DISCORDIA: INFURIA LA POLEMICA

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Mag 20, 2014

Redazione | “Procida isola della pace” come ebbe a dire lo scorso anno l’ingegnere Michele Capasso,  presidente della Fondazione Mediterraneo : “L’isola – disse – ha nei suoi trascorsi una storia ed una tradizione marinara straordinaria e sotto certi aspetti    incomparabile. Dall’isola, a cavallo tra il 1700 ed il 1800, sono partiti bastimenti che sono stati costruiti direttamente sul posto, con equipaggi composti esclusivamente da procidani, che hanno    toccato porti di tutto il mondo, portando ed importando carichi commerciali, ma anche e soprattutto un contatto umano ricco di conoscenze, tradizioni, spirito di fraternità. A dimostrazione che    il mare unisce e non divide”.  Oggi a dividerla è l’opera che simboleggerà l’investitura del premio e cioè la scultura del maestro Mario Molinari che il comune – con delibera n. 98 dell’8 maggio 2014 –  ha approvato nel progetto esecutivo, per un importo di 40.000 euro.

L’opera (il cui piano è stato approvato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici e Ambientali di Napoli e Provincia con autorizzazione paesaggistica n. 28 del 21 febbraio 2014) verrà collocata sull’ex  cenobio benedettino di Santa Margherita, nella zona di Terra Murata.

Si tratta di un’installazione alta una quindicina di metri, decorata con i colori del tricolore e affiancata da due semicilindri.  Il “totem della pace” – questo è il titolo dell’opera dello scultore scomparso nel 2000, sensibile alle tematiche della pace – era stato individuato dalla Fondazione Mediterraneo, insieme ad altre sculture che sono state e saranno installate in altre città europee, come uno tra i simboli più appropriati per dare realizzazione al desiderio di diffondere simboli di amicizia tra i popoli.

L’idea era maturata nella seconda metà degli anni Novanta nel corso dei lavori dell’assise del Forum civile Euromed al quale parteciparono i rappresentanti di ben 36 Paesi.

La cosa ha fatto il giro dell’isola in men che non si dica e i commenti sono stati più che negativi, arrivando addirittura  a parlare di camorra: “Non c’è niente da stupirsi  – dice Geppino P – in fondo se la nazione Italia sta cosi a fondo è soprattutto per la politica ” mangiona e camorrista ” e mafiosa che usa i soldi pubblici del popolo Italiano, che lavora e suda e poi deve vedere lo sciupio di questi soldi sudati e in cui c’è il sangue delle persone per bene che lavorano dissipati in opere e realizzazioni che, per carità, possono anche essere considerate espressioni artistiche( non da me,certamente), ma che non incidono assolutamente sul tessuto socio-economico dell’isola, ma creano solo ” disgusto e rabbia” Mi dispiace per i nostri ” politicanti “,ma io questi soldi li avrei investiti ,veramente,per qualcosa di incisivo per lo sviluppo dell’isola se potessi dare un voto da zero a 10 per questa iniziativa darei di sicuro zero spaccato.”

Di pari passo alle polemiche sulla natura dell’investimento e sulla rappresentazione, viaggia la critica nei confronti della Soprintendenza che ne ha approvato la collocazione: “ma è orribile. come si fa a mettere un coso cosi orribile proprio sulla punta di santa margherita” – asserisce Gianfranco, noto commentatore del web – oppure come Michele: “Una soprintendenza che non ti permettere nemmeno di mettere una piantina fuori luogo e poi approva questo coso?

 Non ci sono più le soprintendenti di una volta! La soprintendenza che trova da ridire su uno stabilimento balneare che sta la su quella spiaggia da 50 anni, ed è sempre stato di colore rosso, e poi fa costruire, questo “punteruolo rosso” affianco alla chiesa di S.Margherita? Non ci posso credere”.

Ricordiamo che il Premio “Isola della Pace” è un riconoscimento di assoluto prestigio, ritenuto addirittura tra i più prestigiosi a livello mondiale. Viene attribuito dal 1996 a    persone ed istituzioni che si battono per assicurare la pace nel mondo e dunque ha anche finalità di assoluto prestigio e rilievo. Lo scorso anno, tanto per non andare troppo indietro nel tempo,    venne premitata l’isola di Lampedusa, per l’alto valore simbolico dell’accoglienza e dell’integrazione mostrata nel corso dei continui sbarchi dei migranti del mare. Ma nel corso di questi    diciassette anni, tra l’altro, la Fondazione Mediterraneo ha attribuito il premio a personaggi del calibro dell’israeliana Leah Rabin, l’iraniana Shirin Ebadi, il presidente palestinese Abu    Mazen.

4 commenti su “IL TOTEM DELLA DISCORDIA: INFURIA LA POLEMICA”
  1. Ricordati caro tgprocida che nessuno rifiuta mai onorificenze e medagliette varie e mi sembra che tu usi con un po’ troppa facilità la parola “prestigioso”, non te la prendere, ti consiglio solo di approfondire un po’ di più, in fondo è un lavoro giornalistico il vostro no?

  2. Lo scempio mi fa ricordare il film “Cosi parlo’ Bellavista” quando trovarono una tazza da toilette sotto le macerie. “sara’ pure un’opera d’arte… Ma sempre un cesso e'”

  3. Senza la presunzione di essere un critico d’arte e esprimendo un personalissimo parere,se e’ quello nella foto e’ veramente orrendo.Poi dover pensare che andra’ posizionato davanti un chiesa del ‘600 mi diventa ancora piu’ difficile apprezzarne il senso o il valore.

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