Geppino P. |Può sembrare un titolo esagerato,ma la penso esattamente così,noi procidani siamo stati defraudati del nostro mare. Per un isolano affermare questo concetto è come dire a un gabbiano che non può,non deve volare, è come costringere a uno sciatore di sciare senza sci, è come impedire a un uccello l’emigrazione in zone calde, oppure togliere l’ossigeno ad un sommozzatore. Una vera e propria brutalità.
Ora cercherò di dimostrare questo mio concetto, partendo da un presupposto, un’assioma :” Il mare è un bene di tutti, proprio perchè la sua caratteristica e denominazione : ” demaniale” ce lo spiega chiaramente . L’uso dei porti e del mare deve o dovrebbe essere regolato ,si, certamente, ma la fruizione dovrebbe essere ” libera e gratuita “.
I porti, il mare, le spiaggie ,sono beni ” inalienabili “, fanno parte della comunità che ci vive e ci con vive.
E’UNA COSA ASSURDA CHE UN PROCIDANO PER ENTRARE CON UN GOZZO IN UN PORTO (PER ES. M. GRANDE O CHIAIOLELLA) DEBBA PAGARE IL ” PIZZO ” A PRIVATI CHE DETENGONO IL MONOPOLIO . clientelare ( è un eufemismo, per non dire qualcosa.. di più pesante) creato dal sistema ,poco trasparente…, di ” intrecci pericolosi” di Autorità Marittime e Potere politico… Fra poco il Comune di procida venderà,appena che si creeranno le condizioni più favorevoli di un prezzo congruo,anche la sua quota pubblica (49%) e sarà la ” Fine di tutto “. Il porto sarà completamente privatizzato,e i Procidani dovranno dire addio per sempre al proprio mare. E’UNA COSA ASSURDA! In uno Stato di diritto , quale non è l’Italia ,dovrebbe essere impedito dalla Legge una cosa del genere.
INVITO IL COMANDANTE DEL PORTO DI PROCIDA
A PRENDERE I GIUSTI PROVVEDIMENTI PER IMPEDIRE SIMILE BESTIALITA’
NON POSSIAMO ESSERE ESPROPRIATI DA PRIVATI DEI NOSTRI PORTI DEL NOSTRO MARE
Per quanto ne sappia,in qualsiasi porto ,dovrebbe essere assicurata L’ACCESSO LIBERO E GRATUITO ANCHE SE IN MODO PARZIALE : ” Non mi risulta che ciò sia avvenuto ” Così come x le spiagge, anche nei porti,non ci può stare x LA LEGGE ITALIANA la privatizzazione integrale di un bene demaniale. IL COMUNE DI PROCIDA non può,o non potrebbe, NON DEVE cedere a privati la sua quota del 49%,perchè,in tal caso,il porto di M.Grande verrebbe TOTALMENTE in mani private e ciò è vietato dalla legge. CON LE LEGGI ATTUALI I BENI DEMANIALI SONO BENI INALIENABILI
clientelari). Procida e i procidani ,che, da sempre ,hanno goduto del ” sapore ” e dell'”odore ” delle loro acque; che ,da sempre,lo hanno amato,percorso,navigato; che ,da sempre,è stato fonte di sostentamento per le loro famiglie che, da sempre,ne hanno usufruito in modo libero e gratuito, che ,da sempre,ci si è trastullato in esso ,da bambini
ora ci viene ” limitato ” ,” parzializzato” “monetizzato “.
CHE SCHIFO! MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO
Geppino P.
Caro Geppino, solo un piccolo commento: non ti sembra un po’ tardi per sollevare la questione? Forse allora si fa prima ad aspettare che la concessione scada tra 15 anni se non sbaglio per fare un bilancio non ti pare? Ti ricordo che il porto è stato concesso da ben 5 anni nell’indifferenza generale dei procidani ed era più che previsto che la quota comunale sarebbe stata ceduta visto che era minoritaria e lo stato delle finanze comunali è vergognosamente noto in quest’isola dove i cittadini hanno redditi altissimi e le tasse le pagano. Allo stato attuale dei fatti e vista la gestione mista svolta finora…magari è meglio che sia in mani più competenti di quelle dei nostri amministratori e che porti nuovo lavoro sull’isola senza snaturarla dal suo destino marinaro. Forse sono troppo ottimista o pessimista? Dimmi tu. sta di fatto che del Porto Turistico si è sempre parlato troppo poco e male e ormai mi sembra tardi
Message Gentile Sig.ra Montaldo,il suo articolo come quello di Geppino,non fa una piega.Solamente,mi permetterei di focalizzare l’attenzione su quella che Lei chiama a torto o a ragione”l’indifferenza generale dei procidani”.Non so se se lo sia mai chiesto a cosa siadovuta quest’indifferenza.Basta andare anche per pochi minuti al Comune dell’isola per vedere il no. e l’efficienza degli impiegati.La situazione del trasporto pubblico etc .
Io non capisco perché si continua a parlare su di un argomento e dare giudizi,suggerimenti,fare accuse,diffamare..ecc ecc.
Oggi (come da sempre) il porto appartiene al comune per il 49% e per il 51% ad un altro soggetto.
Ebbene è cosa saputa anche dai bambini che in una Spa la maggioranza delle quote anche se minima (ed è questo il caso limite del solo 2%)fà si che le decisioni vengano prese dal maggior azionista. Allora mi chiedo……….a cosa serve continuare a detenere il 49% quando cmq alla fine in sede di votazione non contiamo a nulla????
Sig.ra Montaldo
e sig. Tony Vi ringrazio dei comment.
Purtroppo ,la Sig.ra Elisa ,persona che io stimo moltissimo per l’apporto umano e ,principalmente ” culturale ” che offre a Procida e ai procidani ” ha santa ragione : “E’sempre troppo tardi”.
D’altronde,è noto a tutti, l’apatia,l’indifferenza quasi totale di noi procidani nelle vicende importantissime,che lo riguardano da vicino.
Solo quando il problema investe direttamente la propria persona,ci si grida allo ” scandalo ” alla ” vergogna”.
Come,per esempio,se un cittadino si volesse comprare un canotto o un gozzo,e si rendesse conto che non lo può fare,magari perchè i posti barca per i residenti(vedi Porto Chiaiolella e M. Grande ) sono esauriti e deve pagare la quota non residente,molto più impegnativa,
oppure ,se dovesse incorrere in cure ospedaliere e incappare nelle inefficienze e nei ritardi della struttura.
Purtroppo ,noi procidani siamo fatti cosi,partecipiamo poco o niente a scelte che sono,spesso,decisive per la nostra qualità della vita e per l’avvenire dei nostri figli.
Andando nel merito della questione,essere ottimisti o pessimisti,è puro esercizio di retorica,il problema del porto è stato sempre dibattuto,è stato ” cavallo di battaglia ” di pochissimi personaggi,che lo hanno usato, spesso per scopi non troppo trasparenti..( è un eufemismo.. per non dire cose più pesanti).
Il coinvolgimento popolare è stato nullo o quasi,mi ricordo che all’inaugurazione al Comune venne l’Ass. Cascetta,non più di pochi procidani venne.
Io ho un ricordo brutto di quel giorno,per me molto nero,alla fine del discorso della cerimonia ci si rivolse al pubblico per farlo partecipare,ebbene,l’allora Sindaco Muro mi impedì di fare il mio intervento,con la scusa che solo i giornalisti accredidati potevano intervenire. Mi sentii umiliato nella mia qualità di procidano , figlio di procidano.Dirò in maniera sintetica ,ora,quello che sempre ho sostenuto,e avrei detto: ” Che il Porto turistico di M.Grande ,anche se sarebbe diventato una risorsa per procida,non partiva sotto una buona stella.
Questo perchè il metodo gestionale e di ripartizione degli organismi decisionali,era tutto a scapito dei procidani che si vedevano costretti a un ruolo di subalternità alla ” camorra politico clientelare “,ideata e realizzata con la complicità dei politici nostrani.,offrendoci solo il 49%.
I politici nostrani ,sapendo dei benefici… che sarebbero potuti derivare,come il mercantaggio.. politico delle assunzioni,e del loro sfruttamento clientelare ed elettorale, e ,magari, di future prebende…,
hanno ,per i loro tornaconti,accettato(ahimè!)questa situazione ,che mortificava e annullava le legittime esigenze del popolo procidano,che,doveva, in quel preciso momento storico,ribellarsi a questa ingiustizia.
Ora dobbiamo mendicare un ” posto barca,perchè sono limitati per i procidani(solo 100) e ci aumentano le tariffe e dobbiamo zittirci..
Ma , ” non è mai troppo tardi “.
Se ci fosse una presa di coscienza collettiva che i potentati politici -economici,( andatevi a informare chi… e che cosa ..rappresenta Il Sig. Marconi e la Marinedi spa che ha rilevati il 51% e che ,magari si ” compra ” pure la quota del 49% comunale
ci sarebbe una insurrezione popolare,perchè vedremmo il nostro porto,fatto in grandissima parte, se non tutto,con i nostri soldi, con le nostre tasse,
cadere in mani nemiche,non procidane. Che possiamo fare?
Una cosa possiamo ancora farla,visto le cose come vanno,
COSTRINGIAMO I NOSTRI POLITICI SE SI DOVESSE VENDERE LA NOSTRA QUOTA DI MINORANZA (PERCHè COSI ANDRA A FINIRE)
SOLO ED ESCLUSIVAMENTE A PROCIDANI CONSORZIATI ASSOCIATI O AD UNA PUBBLIC COMPANY
Caro Geppino, pensare che i procidani sono tutti buoni e i forestieri sono tutti cattivi è non solo vivere in un mondo di fantasia ma sopratutto rinnegare una cultura cosmopolita che appartiene da secoli alla nostra isola marinara, ti saluto con simpatia
mi scusi
non hai capito niente ,l’accezione che io volevo indicare col termine ” nemico ”
non è nel suo significato letterale,e quindi tutti quei paroloni non servono a niente.
Quello che so io, invece,è che fra poco ci troveremo con un porto di cui i procidani sono totalmente esclusi
hai preso un granchio ,mi dispiace