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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

CAPEZZUTO-MURO: IL GELO E LA PAURA

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Mag 29, 2014

Redazione |La sostanziale parità si materializza verso le quattro del mattino di un lunedì di fine maggio. Al primo piano del comune giungono i dati dalle 12 sezioni elettorali sparse su tutto il territorio. Le proiezioni sembrano confermate sull’isola di arturo. Game over. Il gioco è finito. Le biglie si fermano e il pallottoliere fissa il risultato. Calano i numeri, freddi e precisi, e disegnano un panorama sussultante e disorganico. NCD, PD, M5S,Tsipras, e altri. Sorpassi in retromarcia, com’era già evidente dall’esito del voto dello scorso anno. Un “trionfo misero”, anche localmente perché si produce in un Paese nel quale ormai vanno a votare poco più di cinque italiani su dieci. Ognuno con i suoi voti, ognuno con le sue percentuali. Ognuno sempre meglio rispetto all’ultima volta. Nessun vinto, tutti vincitori. Poi Fratelli d’Italia e Forza Italia. Le rispettive rappresentazioni partitiche espresse dal Sindaco Capezzuto e dal Presidente del Consiglio Luigi Muro.

Inutile ogni ricamo laddove la distanza è di appena 26 voti. 26 voti sui 4550 a disposizione e su altrettanti 4500 di cittadini che hanno preferito trascorrere la domenica al mare o seduti alla sdraio di casa. Ventisei voti in più e in meno che però tracciano un solco profondissimo all’interno della maggioranza consiliare di Procida Prima. Al di là della ricostruzione dolente delle fasi di un naufragio ormai conclamato rimane urgente recuperare un minimo di oggettività e di razionalità e aprire  — sine ira ac studio — una riflessione a 360 gradi. Arrendersi all’evidenza non è facile per nessuno. Figuriamoci, dimenticare attempate freddure, e recenti botta e risposta che hanno allargato l’ orizzonte della frattura. Gli ultimi giorni e le riunioni che si sono susseguite hanno fotografato questa triste realtà. I più che si aspettavano liti o dimissioni si sono dovuti ricredere. Discussioni senza costrutto che non hanno portato a nulla. Tranne che un grande gelo ed una grande paura. Il gelo che inevitabilmente cala quando un rapporto si è incrinato. Basta uscire da una stanza del comune ed entrare nell’altra per alimentare sospetti, congiure. E poi c’è la paura. La paura che se dopo 15 anni ci si divide, non si sa cosa possa uscire dalle urne nell’anno che verrà. Ma può la paura tenere in piedi una classe dirigente? Può la paura di dividersi imballare il percorso amministrativo dell’ultimo anno?.Avendo l’impegno politico come prospettiva del futuro, piuttosto che come orizzonte del passato.? È probabile, che i mesi che verranno rappresenteranno qualcos’ altro. Se Procida Prima non c’è più, non si esce e non si entra in un qualcosa che non esiste più. Si vada avanti associando idee ad idee, progetti a progetti, prospettive e prospettive, fino a trovare una nuova identità. Fatta di significati. Nuovi, appunto. Di uomini e donne, nuove. Di idee nuove da far crescere insieme a uomini e donne che crescano con esse. (ildispari)

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