Redazione | Nella sua testa quella donna separata era la moglie. L’aveva dipinta più volte nella sua vita quotidiana tanto da farne un ossessione. La immaginava seduta a tavola con lui e ad aspettarlo la sera rientrare a casa dopo una dura giornata di lavoro. Per mesi è stato li ad osservarla mentre la donna consumava le sue giornate tra lavoro e la famiglia. Seguendola negli spostamenti fino ad individuarne la casa e presentarsi un giorno al portone di casa. La donna – madre di due ragazze – quando se l’è trovato davanti sull’uscio dell’appartamento ha chiesto spiegazioni – ma l’uomo sconnesso e fuori di testa – era convinto di esserne il marito e forzava il portone per entrare in quella che credeva fosse casa sua. Fortunatamente la donna è riuscita a farlo rimanere fuori, chiudendo il portone e facendolo allontanare. L’ultimo episodio in ordine temporale di questa tragi-commedia è avvenuto sabato quando l’uomo è rimasto sotto casa della sventurata signora per tutta la giornata attendendo che la stessa uscisse o almeno si affacciasse dal balcone. Organizzandosi nella sosta anche con un frugale pasto a zaino. Anche ai vicini di casa – del condominio – la presenza di quest’uomo aveva destato sospetto da giorni. Almeno fino all’intervento dei carabinieri che sabato hanno denunciato l’uomo per atti persecutori. La donna già da giorni infatti aveva confidato tutto agli uomini della benemerita che non hanno esitato a sottoporlo a misura cautelare e nella giornata di ieri trasportarlo presso la questura di Napoli per il rimpatrio. Infatti l’uomo di nazionalità Ucraina non aveva nessun permesso di soggiorno ne tanto meno una dimora e un fisso lavoro. Era sull’isola da un paio di anni ed era ospite della sorella che lavora come badante regolarmente.
Domenica invece un altro fatto increscioso ha caratterizzato le ultime ore della giornata con il controesodo degli affezionati bagnanti, in quel caos che caratterizza ogni ripartenza del fine weekend. Al porto di Marina Grande – infatti – nella ressa tra gli imbarchi e gli sbarchi, una donna – approfittando dello scalo sull’isola di Graziella della nave diretta a Napoli – era scesa a terra per acquistare una pizzetta al Bar. Quando è uscita dal locale la donna ha visto il traghetto che aveva già alzato il portellone, mollato gli ormeggi e si allontanava dalla banchina. Fin qui nulla di strano. E’ già capitato. Capiterà di nuovo. Più o meno. Ma la donna ha attirato l’attenzione della folla in banchina quando ha asserito agli ormeggiatori che su quella nave ci fosse il figlioletto di sei mesi chiuso in una macchina. La donna forse capendo che tale testimonianza le avrebbe comportato una denuncia non ha mai specificato se il bimbo fosse da solo o in compagnia di un parente. La donna in preda a pianto e urla ha chiesto l’intervento della pattuglia dei Carabinieri in banchina. I militari dopo averla rassicurata e calmata l’hanno poi accompagnata al pontile degli aliscafi ed imbarcata su un aliscafo della SNAV, anch’esso diretto a Napoli. La donna è poi giunta nel capoluogo partenopeo al Molo Beverello, ha raggiunto poi Calata di Massa, e all’attracco del traghetto ha potuto riabbracciare il figlioletto.
Sempre in questo primo weekend d’estate è stata intensificata la vigilanza agli sbarchi delle forze dell’ordine e la costante presenza degli uomini dei Carabinieri hanno permesso ai turisti e residenti di trascorrere un fine settimana di sole e relax all’insegna della tranquillità. (Il Dispari)