GDM | Mentre Riccardo Strada e Donatella Migliaccio si danno battaglia su queste colonne (gli altri non possono fare altro che l’intervista del giorno dopo) arriva l’ennesimo schiaffo dalla Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell’Ambiente firmato dalla dottoressa Maria Carmela Giarratano.
Una nota che, questa volta, accoglie toni decisamente più duri rispetto a quelle precedenti. Passaggi come “l’attuale situazione gestionale dell’area marina protetta ha assunto proporzioni tali da compromettere qualsiasi attività” e “stante l’attuale gestione provvisoria dell’area in questione” o ancora “questa Amministrazione non ha avuto alcun riscontro in ordine al superamento del predetto conflitto” che alimentano, ancor di più, le assurdità in cui versa l’intera Area Marina Protetta di Regno di Nettuno.
Prima di leggere insieme il testo della nota, affinchè i nostri lettori possano comprendere bene quale sia il focus su cui “protesta” la Giarratano è bene chiarirlo subito. In parole semplici, Giosi Ferrandino e gli altri sindaci per limitare il potere di Riccardo Strada hanno modificato lo statuto del Consorzio che hanno fatto in modo di nominare Silvano Arcamone Direttore del Consorzio, mentre Strada resta Responsabile dell’area marina protetta. Una guerra, questa, che affonda le sue radici a ben prima che Francesco Del Deo tirasse fuori dal cilindro la chioma rossa di Donatella Migliaccio.
Ecco cosa scrive la dottoressa Giarratano: «Oggetto: Area marina protetta “Regno di Nettuno”. Criticità connesse alle modifiche statutarie del Consorzio di gestione e a alla situazione amministrativo-contabile. Richiesta urgente di chiarimenti. Si fa riferimento alla precedente corrispondenza avente ad oggetto l’approvazione del nuovo statuto del Consorzio ed i rilievi mossi dalla scrivente in ordine ad un eventuale conflitto di competenze tra diverse figure professionali individuate a seguito delle predette modifiche statutarie. Nello specifico, questa Amministrazione ha segnalato a codesto Consorzio, in più occasioni, e da ultimo nelle note prot. 0049157 del 14 novembre 2013 e prot. 0050256 del 27 novembre 2013, il rischio di una possibile confusione di ruoli tra le due figure del Responsabile dell’area marina protetta e del Direttore del Consorzio.
A tale proposito, si evidenzia che ad oggi questa Amministrazione non ha avuto alcun riscontro in ordine al superamento del predetto conflitto e ciò trova conferma anche da una serie di comunicazioni tra gli organi gestionali dell’area marina protetta da cui emergono accesi contrasti in relazione alle rispettive competenze, tali da paralizzare l’attività di gestione ordinaria dell’area in questione. Alle predette criticità va ad aggiungersi l’attuale situazione amministrativo-contabile dell’area marina protetta, in particolare, dalla relazione dettagliata sullo stato di programmazione e gestione dell’AMP, predisposta dal Revisore dei Conti su richiesta della scrivente, risultano la mancata approvazione del Rendiconto 2012 e del Bilancio di Previsione 2013 che rendono inoperabile la programmazione per il 2014 e l’attuazione della precedente programmazione.
Inoltre, dopo la richiesta presentata a suo tempo da codesto Consorzio per un incontro con la scrivente, a fronte dell’invito avanzato da questa Amministrazione a prendere ulteriori contatti per fissare una data, ad oggi non si è avuto alcun altro riscontro. Si rappresenta infine che più volte questa Amministrazione ha richiamato all’attenzione di codesto Consorzio la necessità di operare in un’ottica di leale collaborazione, evidenziando il ruolo che il Consorzio stesso riveste quale soggetto delegato per l’esercizio di funzioni di pertinenza statale.
Tutto quanto sopra, considerato che l’attuale situazione gestionale dell’area marina protetta ha assunto proporzioni tali da compromettere qualsiasi attività, con grave pregiudizio per il perseguimento degli obiettivi istituzionali, e stante l’attuale gestione provvisoria dell’area in questione, si comunica che questa Amministrazione, in qualità di soggetto istituzionale delegante, sta valutando le necessarie iniziative da porre in essere così come stabilito all’art. 7 del Decreto Ministeriale 27 dicembre 2007. Si resta pertanto in attesa di cortese urgente riscontro».
E in attesa dell’urgente riscontro, mentre ci verrebbe da chiedere al dj D’Orio come mai, nonostante il suo famoso impegno, il rendiconto del 2012 e il Bilancio di Previsione del 2013 non sono stati ancora approvati (meglio pompare i bassi, non credi?), ecco lo scenario che richiama la dottoressa al comma 5 dell’articolo 7 del Decreto Ministeriale del 27 novembre 2007: “Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, previa messa in mora dell’ente gesture, può revocare con proprio provvedimento l’affidamento in gestione in caso di comprovata inadempienza, inosservanza, irregolarità da parte del soggetto gestore in merito a quanto previsto dal presente decreto, dal Regolamento di disciplina delle attività consentite di cui al precedente art. 6, dalla convenzione di cui al precedente comma 3, dal Regolamento di esecuzione e organizzazione di cui al successivo art. 8, e dalla normative vigente in materia”.
In altre parole, il Ministero è pronto al commissariamento.