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DOCCE PUBBLICHE: STORIE DI QUOTIDIANA INCIVILTA’

Ditgprocida

Lug 2, 2014

Redazione | Sprechi d’acqua sulla spiaggia del lungomare. Da alcuni giorni si rincorrono le segnalazioni che descrivono piccoli gesti all’apparenza innocui, episodi minimi di inciviltà, di egoismo, di maleducazione.

In effetti a poche settimane dall’installazione delle docce pubbliche,  c’è un fiume in piena che, ogni giorno, riversa in mare diverse centinaia  di litri di acqua potabile. Si tratta dell’acqua consumata nelle spiagge, tanto in quelle private quanto in quelle libere: la usa chi cerca un attimo di refrigerio, chi vuole lavare via il sale dalla pelle, ma la usano in buona quantità anche i bambini che, per gioco, riempiono i secchielli per svuotarli poco distante,  chi la utilizza per poi stendersi al sole con una bella crema, chi addirittura pensa  di farci il bucato.

A questi vanno aggiunti  i volumi di acqua potabile “consumata” negli stabilimenti balneari attrezzati. Qui a consumare  non sono solo le docce, fredde e calde: ci sono anche i lavandini, i getti per lavare i piedi, i servizi igienici. In più c’è da considerare l’acqua utilizzata per la manutenzione della spiaggia, per il lavaggio dell’attrezzatura.

Furiosa la signora Maria che per anni ha dovuto portare con se una bottiglia di acqua dolce per sciacquarsi al rientro a casa. “Le docce installate sono state una bella iniziativa. Purtroppo sotto i miei occhi ho visto gente che si faceva lo shampoo, gente che si lavava le camicie. E volete sapere una cosa. Quando li ho richiamati mi hanno mandato a quel paese”

Anche l’assessore Lella Aiello si è detta rammaricata di quanto sta accadendo e richiama al senso di civiltà dei bagnanti: “Faccio appello al senso di civiltà degli usufruitori delle docce. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta cercando di offrire un servizio alla collettività. L’acqua pubblica è un bene pubblico della comunità che è necessario preservare”

Far sentire la disapprovazione verso chi non ha senso civico è il primo passo, tutti si devono impegnare in tal senso. E’ necessario protestare in tutte, proprio tutte, quelle occasioni in cui ci si imbatte in comportamenti incivili.

4 commenti su “DOCCE PUBBLICHE: STORIE DI QUOTIDIANA INCIVILTA’”
  1. Ancora una figura di cacca per l’assessore che per le sue bravate politiche sta sprecando un “mare” di risorse vitali. Ennesimo segno di vivere fuori dal mondo!

  2. Si è avuto

    il coraggio di staccare l’acqua,elemento fondamentale per l’organismo umano,alla Sig.ra Elisabetta,per l’abbattimento della sua misera casetta

    e,poi,tocca leggere queste cose,acqua e lavaggio panni

    a go-go

    non so che dire ,è una vera porcheria..

  3. Chiacchiere e tabacchere ‘e lignamme ‘o Banco ‘e Napule nun ‘e ‘impegna.
    Chiacchiere e tabacchiere di legno il Banco di Napoli non le impegna.

  4. come volevasi dimostrare……….è lo stesso problema del traffico caotico. La macchina piuttosto che lo scooter non sono DEMONI…dipende da come si usano e dalla civiltà dei cittadini.

    Noi Procidani e i nostri turisti ci impegnamo ogni giorno per far diventare un problema cose innoque come le bici elettriche e perfino docce pubbliche gratis………

    cmq un suggerimento dovunque le docce sono a tempo……cosi da scoraggiare l’uso improprio…

    Tengo molto a sensibilizzare l’uso delle bici con pedalata assistita. Queste bici specialmente se si fa la modifica diventano dei veri e propri motorini. E quindi in mano a dodicenni inesperti e senza nessuna conoscenza del cds sono molto pericolose. Spesso incontro ragazzini/e che guidano contromano a velocità sostenute e pretendono anche di avere ragione….

    Meditiamo gente……….

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