• Lun. Nov 25th, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

QUARANTA MINUTI IN ATTESA SULLA BARELLA. L’INTERNISTA NON ARRIVA: SI ALZA E SE NE VA

Ditgprocida

Lug 5, 2014

Redazione | Un giramento di testa, un malore  e la pressione che va su. La corsa in farmacia ad acquistare un normale prodotto da banco per l’ipertensione. Lo scrupoloso farmacista che  – oltre a dare uno scatolo di Furosemide –  consiglia di recarsi al pronto soccorso. Cosa che A.P  – un uomo di una quarantina d’anni – fa immediatamente, facendosi accompagnare in auto e  percorrendo anche l’asse viario vietato a quell’ora per i veicoli. “Lo stesso vigile urbano  – ci dice A.P. – mi ha visto bianco in volto e  ha fatto il segno come per dire, vai pure ho capito che è un’emergenza”. Giunto al locale presidio di Pronto Soccorso del “Gaetanina Scotto di Perrotolo” l’uomo viene fatto accomodare su una barella e gli viene misurata la pressione arteriosa.  All’infe0rmiere risulta alta, (190/100 ) tanto da far sistemare l’uomo su un altro lettino e richiedere la visita del medico internista.  Sulla barella di un pronto soccorso il tempo sembra allungarsi, i minuti sembrano ore e la necessità di essere visitati da un medico specialista, fa vivere fantasmi e paure. Così tra angoscia e sbalordimento  A.P  ha trascorso  – secondo la sua ricostruzione –  ben quaranta minuti sulla barella in attesa di un medico che lo visitasse.

E’ una cosa inaudita quello che mi è capitato poco fa. Sono rimasto per oltre mezz’ora steso sul lettino della stanza del pronto soccorso in attesa che il dottore arrivasse. Questo specialista che doveva visitarmi. E davanti ai miei occhi vedevo altri medici ed altri infermieri che  gironzolavano  per l’ospedale, senza che nessuno mi degnasse di una parola”. E continua: “quando ho capito che questo internista non sarebbe mai arrivato mi sono alzato e me ne sono andato. Non ho chiesto e non mi hanno rilasciato nemmeno il referto medico dell’ingresso al Pronto Soccorso. Non nego che sto valutando di denunciare il tutto ai Carabinieri”.

Questa la triste storia delle tante che forse accadono quotidianamente nel silenzio ovattato della sanità nazionale. Noi non abbiamo ragione di dubitare della storia che ci ha raccontato  A.P e per la quale diamo informazione. Il presidio di pronto soccorso dell’isola di Arturo è sempre apparso come uno tra quelli più efficienti dell’ASL Napoli2 Nord. Un pronto soccorso di periferia dove pochi medici vogliono venirci a  lavorare. L’insularità di un territorio che anche nella sanità, segna le sue distanze. Venire a Procida potrebbe in certi periodi dell’anno anche non far ritorno a casa dopo le ore di guardia al nosocomio. Nonostante tutto ciò siamo convinti assertori che il personale medico che opera sul territorio sappia coniugare professionalità e gentilezza,  due ingredienti che non hanno mai fatto mancare nel tempo alle migliaia di persone che si sono recati al P.S.  Gli ultimi episodi che la stampa ha raccolto solo parzialmente in questi ultimi mesi, però, raccontano una realtà diversa. Per certi episodi  – addirittura  – ci sono denunce e ricorsi alla Procura della repubblica. Non vorremmo essere un giorno costretti a raccontare di avvenimenti e circostanze che ci possano far ricredere  su quanto di buono fatto negli anni. Di episodi  legati ai tanti casi di malasanità la cronaca nazionale è già piena.  Il Dispari

7 commenti su “QUARANTA MINUTI IN ATTESA SULLA BARELLA. L’INTERNISTA NON ARRIVA: SI ALZA E SE NE VA”
  1. gentilmente visto che sono di guardia in questo momento in ospedale gradirei avere notizie più dettagliate e precisamente a che ora è pervenuto in ps il paziente

  2. buon pomeriggio anche mio nipote e stato vittima di mal sanita nel farsi una semplice radiografia all’ospedale di procida gli abbiamo visto stampata nel ritirare l’esame di una bella spillatrice stampata nel suo stomaco vi lascio immaginare la reazione della mamma ma la cosa più sconvolgente e che il personale medico invece di chiedere scusa cercava in ogni modo di occultare l’esame .quindi anche noi intndiamo denunciare l’accaduto al fine di evitare danni peggiori
    Message

  3. Message
    Sono la zia del bimbo qui sopra.Voglio dire che il personale sanitario dell’ospedale di procida rasenta la malaeducazione nel trattare i pazienti.La madre del bimbo sconvolta nel vedere una radiografia del genere è stata gentilmente invitata ad “andare dove vuole”alludendo alla loro superiorità nel caso di denuncia penale.Bene vorrei dire a questi signori che a fine mese prendono uno stipendio che imparassero a fare i medici e soprattutto imparassero ad essere umili. La madre del bambino era scolvolta ,vero,ma nessuno che si sia scusato per un errore imperdonabile.

  4. Purtroppo che queste persone sono protette da un sistema che fa si che se loro sbaglia non pagano.Se avessero lavorato in una clicca privata, quasi sicuramente, sarebbero quasi licenziati.secondo me nel pubblico dovrebbero spiccare le persone che meritano e nn quelle che hanno più raccomandazioni.

  5. esiste un numero verde dell’asl dove poter segnalare tutti i casi di mala sanità. Ma non faacciamo di tutta erba un fascio…..perchè ci sono persone (come Renato) che sono di una professionalità unica e non è giusto che venga riportato solo le inefficienze ti taluni “meschini dottori ignobili”.

    qualche anno fa un ginecologo dell’asl trattò mia moglie malissimo e alle mie rimostranze tutto il personale presente mi diede ragione e prese le nostre difese…….bisogna protestare al momento e con fermezza ed educazione si ottiene il risultato dovuto.

  6. grazie cerusico di mare ma io svolgo solo il mio dovere e mi pongo nei confronti dell’utenza e dei pazienti come se fossero miei parenti tutto qui.UFFICIO RECLAMI SANITA’ 800187514 ps. per la cronaca il pz è andato in Ospedale il giorno 04/07

Lascia un commento