Redazione | Le pareti sono ancora ingiallite e le sbarre delle finestre arrugginite. L’interno sembra la sceneggiatura di un film horror. Scuro, tetro, soprattutto quando cala la sera. Anche la vecchia scrivania del dottore del carcere è scura con quel piano in formica che accoglieva i referti dei malati del penitenziario. Un oggetto semplice rimasto li dentro una delle stanze spoglie. Oltre la finestre, oltre le sbarre il panorama mozzafiato che da sul golfo di Napoli. Più in là la stanza del direttore, l’abisso come lo chiamavano i detenuti. Questo è luogo scomparso e da recuperare e da cui Procida vuole ripartire. Terra murata appare in una lontananza quasi irraggiungibile. L’inferno e il paradiso. Fuori dal lato della strada che da sulla chiesa di Santa Margherita i passanti si fermano a curiosare. Alzano lo sguardo verso quelle cariatidi che hanno smesso di sostenere anche la scritta “direzione del penitenziario”. Un giorno in quel luogo andarono a fuoco cinque auto. Qualche traccia è ancora presente a terra. Fotografano. I più intraprendenti bussano al portone, scattano un selphie con lo sfondo le pareti con erbaccia selvatica. La “Peretara” ricorda il vecchio custode “la utilizzavamo con il sale in uno straccio come lenitivo delle contusioni”. E poi non capita tutti i giorni di sostare fuori le mura di un carcere. Metafisica dei costumi moderni. E’ così che un posto di sconfinato degrado diventa un attrattore turistico che – in attesa dell’avvio del piano di valorizzazione – necessita di manutenzione ordinaria. Bonifica delle aree esterne, sentieristica da rifare e cartellonistica da apporre. Un carcere tour da poter offrire in tempi brevi. Duecentoquarantasette mila euro per cominciare a rendere questo luogo meno impervio e pericoloso per i visitatori. E’ quanto finanziato da fondi DUPIM Isole minori per la creazione di un primo percorso turistico – culturale con la realizzazione di un percorso in sicurezza che riguarda il vecchio Palazzo D’Avalos, il Bagno Penale Borbonico e il vasto tenimento agricolo di quindicimila metri quadri che circonda la struttura.
L’avvio di questi lavori ovviamente ha trovato nel sindaco Capezzuto, lo sponsor principale: “E’ il primo passo di un percorso che, attraverso la valorizzazione del vecchio carcere, porterà sviluppo e benessere a Procida. Gli isolani si riappropriano di un bene che è stato loro negato per secoli e ne fanno una risorsa formidabile per costruire il loro futuro”. Ricorderemo infatti che in sede di stesura del piano attuativo di valorizzazione firmato lo scorso anno col passaggio del bene demaniale nelle disponibilità del comune, era già stato avanzato un progetto di riqualificazione ordinaria. Gli stessi dirigenti del Ministero presenti accolsero con entusiasmo l’idea di rendere fruibile almeno in parte l’ex complesso carcerario in tempi brevi.
Duecentoquarantasette mila euro in numeri 247.000.- euro, mentre il carcere crolla da anni e ogni volta che si passa c’e qualche muro, qualche soffitto che va giu, vedremmo cosa succedere. Benessere e svilluppo + risorsa fondamentale ma non e la stessa cricca che parlava cosi del porto… e cosa e successo NIENTE i procidani sono rimasti con un pugno di mosche e un ingeniere un po furbetto e sopratutto ben messo con i politicanti di turno s’ e fregato tutto!!!!!!!!!! E mica hanno imaprato quancosa sono ancora convinti che il meglio e venderli tutto alla faccia del isola. E visto che loro ci hanno guadagnato ( l’ isola NO) faranno la stessa cosa con il carcere, prima sprecano e si fregano tuttti i vari fondi possibili ( cultura, valorizazione , turismo e vai dicendo ) e poi mollano tutto al furbone del momento alla faccia dei procidani, basta vedere cosa e successo con il TOTEm del C. non solo il comune gli permette di mettere quella schiffezza a santa margherita ma gli paga pure 40.000.- euro, MA SIAMO PROPRIO USCITI DI TESTA!!!!!! e purtroppo le due cosa sono una!! perche la sopraintendenza che ha rifilato ( quasi costretto) al comune quella specie di monumento uscito male e la stessa sopraintendenza che decide su terra murata e quindi poi quando il russo e camorrista di turno ci vuole fare l’ hotel con piscine e posto di atteraggio elicoteri e proprio la stessa signora che dovra dire di SI e rendere il favore che adesso e stato fatto ai suoi amici del associazione mediteraneo…….(Si perche sono amici personali della sopraintendenza!!!!! e tutta una storia di corruzione amministrativa!! Con il rischio che quella scemenza di associazione per fare un altro piacere alla sopraintendenza si freghi pure la chiesa e cosi altro che piscina a eliporto poi con il permesso si fa pure la villa fortificata a terra murata e naturalmente sempre per il bene dei procidani…….