Redazione | Ubriachi molesti, dispute regolate a suon di pugni. La foto impietosa – raffigura appieno la movida notturna dell’isola di Arturo di questa estate. L’ora di punta per gli esagitati è fra le tre e le quattro della notte. Li si può incontrare ovunque, su tutto il territorio confusi qui e lì nei locali isolani. All’uscita si alza il gomito, si accende una cannetta (o si sniffa) e la notte diventa il palcoscenico delle devianze sociali. A volte a darsele di santa ragione sono balordi già noti alle forze dell’ordine che purtroppo oltre ad identificarli, possano far ben poco. In effetti la legge non consente nessun fermo e nessun arresto ma solo formale denuncia. Che non serve praticamente a nulla.
E così i carabinieri della locale stazione, unitamente a quelli della Compagnia di Ischia, hanno intensificato nell’ultimo mese i servizi preventivi e repressivi nei confronti di giovani e meno giovani – per la maggior parte provenienti dalla terraferma – spesso inclini ad abuso di alcool o droghe e talora protagonisti di fenomeni di violenza. E questo nonostante gli scarsi mezzi a disposizione e il numero ridotto di personale con cui fronteggiare questi fenomeni di piccola criminalità.
Diversi atti vandalici – invece – hanno attirato in più occasione l’attenzione dell’opinione pubblica. In particolare, i residenti di alcune zone dell’isola un po “fuori mano” che hanno richiesto ripetutamente l’intervento delle forze dell’ordine per schiamazzi e molestie. I genitori in effetti son preoccupati di questa deriva che sta prendendo la “notte procidana”, da sempre calda, ma non a questi livelli. Su più tavoli ci si sta muovendo per tentare di arginare questi episodi anche con apposite ordinanze sindacali che sono al vaglio. Le isole e l’isola di arturo in particolare, facevano del “loro quieto vivere” una leva su cui far colpo sui turisti in fuga dalla città e alla ricerca di quella serenità insita nei posti di villeggiatura. Ed è li che bisogna riportare il timone.