Redazione | Porto turistico di Marina Grande, inizia la scissione. Ieri negli uffici dell’assessorato ai Trasporti della Regione Campania, il Sindaco Vincenzo Capezzuto, accompagnato da alcuni tecnici regionali, ha illustrato all’On. Sergio Vetrella, le ragioni alla base di questo cambio progettuale. La strategia è quella di tenere il 49% del pacchetto azionario del Marina di Procida e poi frazionare i posti barca. Procida non vuole più vendere le sue quote azionarie alla MARE 2, ma tenerle strette a se. L’appuntamento previsto per le 10.30 ha avuto inizio con un po di ritardo per gli impegni già in agenda dell’assessore Vetrella, che prima della pausa estiva sta lavorando instancabilmente al riequilibrio del settore dei Trasporti su gomma e su ferro. Per non parlare poi delle grane targate CAREMAR. In questo primo incontro informale la delegazione dell’isola di Arturo ha sviscerato le ragioni del No alla cessione delle quote. Il tutto a quanto si apprende pare abbia avuto inizio da una lettera inviata dall’amministratore del Marina di Procida Ing. Renato Marconi al comune. Il contenuto – che non conosciamo – deve essere apparso tanto sbalorditivo e assurdo da mandare tutto per aria. Aumento di Capitale? Azzeramento delle quote? O chissà cos’altro. In effetti l’idea di non vendere più le quote azionarie del porto sembra che sia partita proprio dal giorno in cui questa lettera è arrivata sulla scrivania del primo cittadino. Intanto dopo il colloquio della mattinata in Regione, nel pomeriggio di ieri dalle stanze dei bottoni di via libertà è trapelato un cauto ottimismo sulla fattibilità dell’operazione. Il nodo cruciale sarebbe trovare da qualche parte i circa tre milioni di euro che sono previsti nelle entrate del piano di riequilibrio finanziario presentato alla corte dei conti. E non di meno conto le reazioni a tale proposta del socio di maggioranza Mare 2 che potrebbe adire alle vie legali con ricorsi alla magistratura che metterebbero in ginocchio l’intero sistema portuale procidano.
La possibilità che si concretizzi questa operazione trova anche l’opposizione consiliare d’accordo o almeno una parte di essa. Il capogruppo di “Insieme per Procida”, Dino Ambrosino, affida alla sua pagina di Facebook un laconico commento di incoraggiamento all’iniziativa: “Dobbiamo verificare se è tecnicamente possibile la proposta di divisione del porto fatta da Capezzuto, ma esprimo la disponibilità del nostro gruppo a valutare questa soluzione. Dobbiamo scongiurare che un importante pezzo di Procida venga regalato allo straniero. Quindi ben vengano tutte le idee che consentano ai procidani di restare padroni del proprio patrimonio”.
Di diverso avviso il Capogruppo del gruppo “La Svolta” Avv. Mariano Cascone che senza peli sulla lingua parla di operazione alquanto impossibile e soprattutto di un’operazione in cui il comune di Procida e la comunità isolana ci andrebbero a rimettere. Spingendosi anche più in la ed individuare le ragioni del Sindaco fautore di questa iniziativa: “Capezzuto ha capito che come Sindaco è agli sgoccioli e ora tenta di creare un altro carrozzone magari per mettersi a capo. E’ un irresponsabile mette il comune in una situazione instabile nei confronti del socio di maggioranza. Una via di fuga dorata. In poche parole vuole fare come il suo predecessore. E così saremo l’unica isola la mondo con due ex sindaci a capo di due specchi d’acqua. Del resto molto prima di fare politica si occupava di gestione di posti barca a Marina Chiaiolella”.