Redazione | Una stilettata. Quella dell’ Amministratore delegato del Marina di Procida SPA, l’ing. Renato Marconi, è di quelle che fanno male e, soprattutto, che non lasciano presagire nulla di buono. Nessuna «interpretazione diversa» del quadro in cui versa la situazione del porto turistico procidano, «la cosa più importante per l’isola è quella di ripristinare lo stato delle cose». Insomma: datevi da fare oppure azzeriamo tutto. Ma mentre latita la riposta dell’istituzione Comunale, che affida ad una serie di atti deliberati e che ora ritratta o vorrebbe ritrattare, immediata, e altrettanto dura, è la risposta dell’associazione dei Diportisti del Marina di Procida, attraverso il Presidente Elio Scotto di Perta.
Presidente, l’ing Marconi Renato ,amministratore delegato del “Marina di Procida “ ha confermato la volontà di interrompere il rapporto con la Vs l’Associazione diportisti poiché il contratto vigente non sarebbe stato rispettato. E di disporre di costose imbarcazioni (di quasi 8 metri di valore tra i 30.00o e i 100.000 euro) e che inoltre gli aventi diritto al posto ormeggio non avrebbero il requisito della residenza a Procida da oltre 10 anni.
Tutte bugie perché il parco imbarcazioni dei soci dell’’associazione nella quasi totalità risponde a barche modeste di lunghezza fino a 6.50 metri così come previsto dal contratto ad eccezione di tre barche su 94 presenti nel porto,per le quali stiamo da tempo cercando una soluzione attraverso l’acquisto da parte dell’Associazione di ulteriori tre posti barca per sanare una situazione che la stessa Associazione ha ereditato da Isola di Procida Navigando all’atto del passaggio dal contratto con il socio preso singolarmente al contratto cumulativo unico con l’Associazione. Inoltre , per quanto riguarda il non possesso del requisito della residenza ultradecennale, tramite il nostro legale, è stato inviato al “Marina di Procida “ l’elenco completo dei soci assegnatari di posto ormeggio con il certificato di residenza storica dal quale si evince che nessun socio risulta non essere residente a Procida da più di 10 anni. Contro l’arroganza e la prepotenza di chi comanda noi ci difenderemo in tutte le sedi politiche e giudiziarie.
Un altro appunto e la vendita di alcuni soci del proprio posto barca a napoletani o campani che non avevani diritto. dei posti barca a voi destinati?
In merito voglio ricordare che il regolamento dell’Associazione approvato all’unanimità nell’assemblea dei soci del 24 aprile 2009 all’art.10 recita : “ Il socio assegnatario, previo parere positivo del Consiglio di Amministrazione, potrà cedere il posto ormeggio solo ad altro socio iscritto all’associazione da almeno due anni “ e comunque in possesso dei requisiti per essere socio assegnatario. Pertanto tutti i motivi addotti per interrompere il contratto da parte dell’ing. Marconi sono sicuramente pretestuosi e mirano a tornare ad una gestione personalistica dei rapporti tra soci presi singolarmente e la società “ Marina di Procida “ che avrebbe così le mani libere per poter aumentare i prezzi a suo piacimento al primo alitar di vento. Serve ricordare all’ing. Marconi che la concessione demaniale e stata rilasciata dalla Regione Campania solo dopo aver acquisito i pareri vincolanti espressi in sede di conferenza di servizi dai vari Enti interessati al rilascio dell’atto concessorio.
Cosa dice questa concessione?
Nel verbale della Conferenza di servizi tenuta presso il settore Demanio Marittimo della Regione Campania il 29 dicembre 2004 si legge l’impegno del Comune a favore dei diportisti residenti “ mediante accordo con Isola di Procida Navigando ( ora Marina di Procida ) per ulteriori 100 posti barca al canone agevolato di 500 euro . I residenti dovranno rispondere a determinate caratteristiche quali quelle di dimostrare una residenza sull’isola di Procida di almeno 5 anni “. In prosieguo nella Conferenza il dr.D’Adamo ( Regione Campania ) “domanda se il piano economico finanziario ha previsto le minori entrate derivanti dalla attribuzione ai diportisti residenti di posti barca a canone agevolato”. L’ing. Di Stefano (Isola di Procida Navigando” “con riferimento alla richiesta di intervento del dr. D’Adamo conferma che il piano economico finanziario contempla sia le minori entrate derivanti dalla attribuzione ai diportisti residenti ( da oltre 5 anni ) di posti barca a canone agevolato sia….” . Cito questo passaggio della conferenza di servizi perché dall’articolo sembra di capire che il “Marina” abbia rinunciato a grossi introiti economici per mera beneficenza nei confronti dei diportisti residenti procidani.
Invece?
Invece si capisce bene che accettare minori entrate non è stata certamente una gentile concessione di Isola di Procida Navigando ne un particolare favore a una categoria di utenti del porto ma, semplicemente un sottostare alle volontà politiche di difendere le popolazioni di diportisti residenti procidani. Non vorrei che alla fine l’ing. Marconi passasse per un benefattore del popolo.
Benefattore forze per i lavori eseguiti nel porto?
Mi vengono quasi le lacrime agli occhi quando leggo ancora che le barche dei poveri pescatori diportisti sono state salvate dall’ingegnere solo perché sono stati fatti da Isola di Procida Navigando i lavori di completamento del porto esposto prima a furiose mareggiate. Negli ultimi cento anni non si è mai verificato un affondamento dovuto a grosse mareggiate. Anzi oggi, con i lavori fatti “ a regola d’arte “ a completamento del porto turistico, con le traversie da sud/est ,anche a causa di un precario posizionamento dei pontili ,all’interno del porto si soffre maledettamente per la forte risacca che, quella si, mette a serio rischio l’incolumità delle barche e degli stessi soci che frequentano il pontile sopra citato. Inoltre le forti piogge dei giorni scorsi hanno evidenziato un problema di inquinamento marino, già più volte segnalato, dovuto allo sbocco all’interno del porto di un tratto di fogna che rende impraticabile dal punto di vista igienico/sanitario, in particolare, lo specchio d’acqua in uso all’Associazione. Per questo motivo è stato richiesto all’ing. Marconi di provvedere a far spostare in altra zona del porto meno inquinata almeno venti barche che sono ormeggiate in prossimità dello scarico della fogna. Pensasse a risolvere i problemi del porto l’ing. Marconi invece di accanirsi contro l’associazione diportisti con la minaccia di risolvere il contratto per racimolare qualche euro in più. L’ingegnere non si rende conto che la pace sociale nella comunità di Marina Grande e dell’isola tutta non ha prezzo e che quindi sarebbe il caso di non continuare ad alimentare i malumori della gente.
Malumori che sembrano essersi acuiti ultimamente?
E’ vero c’è un malessere generale da parte di tutti i soci che non accettano il fatto che un porto costruito con i soldi dei procidani, che avrebbe dovuto essere una risorsa economica ed occupazionale per il Comune di Procida, oggi si trovi ad essere di proprietà di un privato “straniero” che oltre ad essere già in possesso del 51% delle azioni della società, vuole acquistare per pochi spiccioli la restante quota del 49% detenuta dal Comune. In merito a questa ultima vicenda voglio esprimere un sincero plauso alla coraggiosa iniziativa del sindaco Capezzuto che ha deciso di non vendere più la quota azionaria detenuta dal Comune ma di condividere una gestione autonoma all’interno del porto. Il 51% gestito dal privato con finalità imprenditoriali e di lucro per il proprietario e l’altro 49% gestito dal Comune con lo scopo di rispondere alle esigenze del territorio ivi compreso l’interesse dei diportisti procidani.
E’ vergognoso il tutto, completa solidarietà e vicinanza all’associazione dei Diportisti del Marina di Procida e un elogio sincero al nostro Sindaco Capezutto Vincenzo per aver bloccato la svendita del porto a favore degli COMPAGNI DI MERENDA DELL’AVV.MURO.
Il porto è e, deve restare dei procidani e dal porto di Marina Grande deve essere creato un indotto che favorisca benessere economico e lavoro solo ed esclusivamente alla comunità procidana!
Scusate, ma Sindaco ha votato tutte le delibere di vendita quando era assessore e Sindaco. Si sveglia solo adesso perché l’anno prossimo si vota? E il Sig. Elio la Perchia perché non ha vigilato ed ha fatto prendere posti barca a persone che non avevano requisiti mettendo a rischio i soci che hanno rispettato le regole? Ed adesso tesse le
Lodi di Capezzuto perché se lo vogliono caricare nella prossima lista di
Sinistra. La politica la state facendo voi a scapito dei procidani. Ma la gente
Non è fessa!
Message
Caro Luca hai bisogno di conoscere le cose. Condivido che i Procidani non sono fessi!!!!
Nel 2003 è stato approvato un progetto in Consiglio Comunale che prevedeva la costruzione del porto turistico di Marina Grande con fondi europei derivanti da un APQ (accordo di programma quadro)per lo sviluppo della portualità,con la realizzazione anche del terminal aliscafi e terminal traghetti e nuova pavimentazione in basoli tra il porto commerciale e quello turistico e mobilità garantita con vettore elettrico.La società quella proponente e realizzatrice dell’opera era Isola di Procida Navigando società al 100% pubblica composta da Campania Navigando al 51% (pubblica)e Comune di Procida 49%.
In realtà cosa è accaduto che i lavori del porto sono stati realizzati con la vendita dei posti barca e indebitamento del Comune di Procida e oggi per via di un grande imbroglio di stato in socio del comune è un privato.Qualcuno ha cambiato le carte in tavola
Bravissimo Domenico Scotto è stato molto chiaro ed incisivo, quel qualcuno che ha cambiato le carte in tavola è un camerata dell’Avv. Muro, molto ma molto vicino ad Italo Bocchino!
Ma vuoi vedere che scavi e scavi il proprietario privato e proprio Italo Bocchino????
Io penso
che tutto quello che sta succedendo è la normale conclusione di una vicenda che ha avuto ed ha una verità assoluta, che è tipica e connotativa della tempra dei procidani : “il carattere egoistico e menefreghista ed egocentrico dei procidani “.
Purtroppo ,è l’amara verità.
Guardiamo solo ed esclusivamente ai propri interessi di bottega ,più del naso nostro non sappiamo guardare.
invece di guardare agli interessi generali,di un’isola che è sempre stata marinara,e, il cui accesso al mare era connaturato alla nostra vita di isolani,facile e gratuito.
Cosa è successo ?
E’ successo che, semplicemente,che ,per accattivarsi il politico di turno e per piccolissimi interessi di bottega…, nelle tre marine,abbiamo accettato ,semplicemente, di essere relegati ,con i nostri gozzi,in uno spazio ristretto ,pensando solo a alla propria pancia,avendo il posto barca assicurato x la vecchiaia nostra.
Non pensando assolutamente che l’accesso al mare era una fatto grossissimo, che non potevamo non pensare alle generazioni future,ai giovani futuri che non avrebbero potuto piu godere dell’accesso al mare facile.
Tempo un mese ci butteranno fuori dal porticciuolo di M. Grande, cosi succederà nelle altre marine : ” SARA COSI ! ”
Abbiamo accettato queste condizioni,infatti nella Convenzione e nei protocolli d’intesa ,e nelle leggi statali,c’è scritto che le quote pubbliche ” DEVONO ” essere vendute ai privati,possibilmente alle realtè imprenditoriali locali.
Con la crisi sistemica del diportismo nautico, con le norme attuali delle società è inevitabile che le grosse società… tipo Mare 2…si mangeranno.. tutto il porto
e vi tratteranno come topi di fogna come sta succedendo.
Mi dispiace dire queste cose,ne sono molto amareggiato,ma se noi procidani non impariamo a essere ” UNITI E SOLIDALI”
saremo estranei in casa nostra.
Già ci hanno sbattuto fuori da Vivara,dai porti,x accedere al mare dobbiamo pagare,fra poco si venderannop pure l’ex carcere, S.Margherita l’hanno venduta etcetcetc
” SVEGLIAMOCI! ”
Mi dispiace, ma l’operato di Elio Scotto di Perta non è difendibile. Mi domando perchè non chiede aiuto al politico…che ha favorito tutto questo
Pensare che Capezzuto faccia i miracoli è pura follia… è troppo tardi