Redazione | Ci capita spesso di leggere o ascoltare commenti con struggente nostalgia di fronte ad immagini di una Procida pre e post guerra, povera e scalcinata. Era una Procida con tante case prive di servizi igienici, con sversamento a mani, all’esterno o a mare, con stanze sovraffollate e la sera i tiretti vuoti dei comò a far da giacigli per i figli, con pasti più che frugali, con strade polverose magari punteggiate da escrementi di animali da lavoro, con l’emigrazione di massa e così via. I nostalgici dell’Eden perduto non vi resisterebbero nemmeno un’ora. Poi l’afflusso dei petroldollari per un trentennio ha permesso un diffuso benessere ed una trasformazione tra vincoli e anarchismi, tra “laissez faire” alla rinfusa, privo di strategia, e la condivisione più che maggioritaria dei cittadini. Così sono state mal finalizzate sia notevoli risorse finanziarie disponibili, che quelle ambientali, culturali altrettanto preziose. Chi in quegli anni cercò di prospettare ed organizzare il futuro lottò controcorrente.
Oggi ci troviamo, con scarsissime risorse disponibili, un territorio sconvolto, il non voler rinunziare alle abitudini più consumistiche acquisite, scarse opportunità di lavoro nell’isola al di là della più generale crisi economica. Le “geremiadi” diffuse fanno il paio con la più assoluta mancanza di una qualsiasi visione di sviluppo e senza voler rinunziare alle cattive abitudini. Le stesse opportunità che si presentano con trent’anni di ritardo, purtroppo con scenari locali e nazionali peggiorati, si trascinano in un fare da “balocchi e profumi”.
Le nostre proposte sono quelle note da sempre e non ci ripetiamo. Il nostro ottimismo sul futuro, malgrado tutto, vacilli di fronte alle manifestazioni preparatorie per le amministrative del prossimo anno. Tra “primarie” fasulle, “bidoni vuoti” che si propongono a far da “alternativi”, conferme per inerzie. Crediamo sia lecito nutrire perplessità. Con la fine dei partiti si va sempre più verso aggregazioni occasionali al fine di mettere insieme voti per battere altre aggregazioni similari.
E i problemi del paese? Chi amministra balbetta tra non poche contraddizioni. Per i “nuovi” non è un “problema”. Frottole
da raccontare ne trovano. Riempiono il loro vuoto con le chiacchiere. Il giorno dopo una malaugurata “vittoria” saranno i “problemi” ad andare da loro e le mirabilie generiche svaniranno.
Essi, criticando tutto e tutti, dicono di sapere cosa fare. Non sarà il caso che si nasconderanno poi dietro il puerile paravento per non saperlo fare: “la colpa è di quelli di prima”. Abbiamo più volte manifestato la negatività delle contrapposizioni fini a se stesse, uno scalzare l’altro per prenderne il posto, senza avere alcuna idea, chiacchiere a parte, di ciò che va fatto per il paese. Leggevamo che a Pompei una decina di gruppi politici tra cui PD e Forza Italia, da sempre contrapposti, nell’interesse della collettività si sono uniti in un’unica lista di candidati per le Amministrative. Nella tornata elettorale ultima non arrivammo a proporre tanto: ci fermammo a condividere la proposta di una intesa unitaria sui problemi essenziali da affrontare, pur nella dialettica e diversificazione democratica tra forze politiche diverse. Le adesioni furono fin troppo parziali. Le “manovre” in atto, a quanto si sa, tra i residui dei vari schieramenti politici sembrano portare ad una accentuazione delle divaricazioni, accentuando personalismi e vuoti propositivi. C’è chi cerca dai risultati delle prossime elezioni europee di trarre gli “auspici” per le future ammucchiate, ma allora sarà tutto un’altra “musica.” In un quadro del genere resta l’interrogativo: E lo sviluppo?
Per ora ci sono le “parole”, manca la “musica” e la…. “banda musicale”!
Procida Oggi n° 3-4 May 2014
Non servono persone, servono idee e progetti da condividere seriamente! Solo questa è la rotta giusta da seguire in un mare sempre più in burrasca, nulla più!!!!