Redazione | Il 24 luglio di quaranta anni fa a Castel Gandolfo il santo Padre Paolo VI rivolgendosi alla folla disse: “Rívolgíamo ora un paterno saluto al folto gruppo dei fedeli di Procida, i quali, guidati dal Vescovo Ausiliare di Napoli, Mons. Antonio Zama, sono venuti a farci visita alla vigilia delle celebrazioni che si terranno nell’Isola per il 50 anniversario dell’Incoronazione dell’ Immagine della Madonna delle Grazie.
Vi siamo molto riconoscenti, figli carissimi, di questo gesto premuroso, a cui intendete dare un preciso significato di comunione ecclesiale e di adesione, altresì, alla nostra recente Esortazione Apostolica sul culto mariano. Noi conosciamo la spirituale freschezza dei sentimenti che, non soltanto per l’influsso della tradizione dei padri, ma anche e soprattutto per intima convinzione, vi spinge a professare speciale devozione alla Vergine Santa. Nella fiducia che la ricorrenza cínquantenaria sarà per voi e per le vostre famiglie occasione e stimolo per crescere nella fede e per irrobustirla alla luce degli esempi della Madre celeste, di cuore vi impartiamo la nostra Benedizione Apostolica”.
Quasi mezzo secolo dopo, quel messaggio vive ancora nella mente e nell’anima della popolazione dell’isola di Arturo. Ieri – infatti – in occasione del novantesimo anno dell’incoronazione della sacra effige della madonna delle Grazie, per le stradine del centro storico si è snodata la processione dell’immagine della Vergine. Il 10 agosto 1924 – in una Piazza dei Martiri gremitissima alla presenza del Card. Alessio Ascalesi (il cui stemma assieme a quello del Papa dell’epoca, Pio XI, è nella icona dell’abside) per iniziativa del parroco Domenico Amalfitano, fu fuso l’oro donato dei parrocchiani e coniate le due corone apposte poi sul capo Vergine Maria e sul bambin Gesù. L’Incoronazione portò al riconoscimento, da parte dell’Autorità Diocesana, nel 1930, del titolo di Santuario Mariano. La storica data viene celebrata ogni anno con solenni riti pontificali, e ogni cinque anni anche con manifestazioni particolari – come quella di ieri – che culminano quasi sempre con una caratteristica processione a mare.
La devozione dei Procidani verso la Madonna delle Grazie è qualcosa che si perde nei secoli. Venerata perché la Vergine liberò l’isola dalla peste. Il mese di Luglio è «il mese della Madonna» è «il mese delle Grazie», è un richiamo irresistibile che spinge a correre alla Madonna delle Grazie per intrattenersi un’ora con Lei. Filomena L.L 96 anni ricorda quel giorno come se fosse ieri: “ero piccolissima ed eravamo li con mia zia e mia mamma. Un mio zio mi prese in braccio e mi alzò sulle spalle, ricordo che gli cadde il cappello pur di farmi vedere il cardinale che impartiva la benedizione.”
La sacra effige rimarrà in esposizione nella chiesa di San Leonardo fino al nove agosto. Nella serata di sabato in corteo raggiungerà il porto di Marina Grande e si imbarcherà sul peschereccio San Ciro Terzo che trasporterà via mare l’immagine sacra della Madonna e i pellegrini fino al porticciolo di Marina Corricella. Di li un altro piccolo corteo di ritorno per via San Rocco ed arrivo nel Santuario Mariano di Madonna delle Grazie.