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DENUNCIA DELL’ANIDA: ISOLE DEL GOLFO INACESSIBILI PER I DISABILI

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Ago 16, 2014

Redazione | “Non chiediamo gratuità, ma che si creino le condizioni per rendere accessibile il tragitto”. E parla di “miopia commerciale”. Napoli – Le isole del Golfo di Napoli sono inaccessibili per i disabili. A denunciarlo è Giuseppe Sannino, presidente dell’Anida, l’associazione che già nei giorni scorsi aveva scritto alle istituzioni locali e alle principali compagnie di navigazione, Medmar, Caremar, Snav, Grandi Navi Veloci, Alilauro, Nlg. “L’unica ad avere dimostrato sensibilità mettendo a disposizione una passerella più grande – sottolinea Sannino – è stata l’Alilauro, grazie a cui proprio oggi è stato possibile imbarcare un gruppo di persone in carrozzella per Forio d’Ischia”. La società cura i collegamenti veloci tra Napoli e le isole, parliamo di un aliscafo che costa 36 euro a persona andata e ritorno (a fronte dei circa 22 euro che costerebbe lo stesso tratto in nave) e parte solo in alcuni orari. “A parte l’Alilauro – dice Sannino – ci ha degnato di una risposta solo l’amministratore delegato della Caremar, spiegando che delle tre navi a disposizione solo una è a norma”. Alla biglietteria della Medmar a Calata di Massa, uno dei due imbarchi napoletani per le isole, un cartello avvisa: “La nave non è provvista di piattaforma per i disabili”.
Ma il problema non è solo l’imbarco, racconta Sannino, che sta trascorrendo qualche giorno di vacanza a Ischia: “Arrivati qui, non si sono trasporti adeguati per raggiungere i lidi così come le strutture alberghiere che, inutile dirlo, non sono in condizioni di ospitare persone con disabilità. C’è poi il problema dei parcheggi riservati che, quando ci sono, sono stracolmi e chiaramente non occupati da chi avrebbe diritto a farlo”. Tutto questo si consuma nel silenzio delle istituzioni: “Alla nostra lettera non hanno risposto né l’assessore regionale ai Trasporti né il presidente della regione”. Il responsabile dell’associazione italiana nazionale diversamente abili precisa: “Non chiediamo la gratuità, ma semplicemente che si creino le condizioni per rendere accessibile il tragitto da Napoli alle isole. Tra l’altro, c’è anche una sorta di miopia commerciale, nel senso che non si considera che quello dei disabili è una grande bacino di utenza, che anche noi, chi più chi meno, siamo disposti a spendere per viaggiare. In Italia siamo 3 milioni e non siamo tutti poveri. È inutile che ci dicano che ‘il problema non è il loro’, il problema è anche il loro e noi non siamo dei disturbatori, non vogliamo dare fastidio a nessuno, pretendiamo solo il rispetto della legge”

agenzia.redattoresociale.it

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