Redazione | E’ rimasta in spiaggia per tre giorni e due notti. Marika, 20 anni, di origine bosniaca, era partita da Napoli giorni fa con l’intenzione di visitare Capri. Un viaggio che aveva sognato e desiderato fare da sempre. Il lavoro saltuario a Tuzla come barista le aveva consentito di mettere da parte il gruzzoletto necessario per il viaggio e partire per raggiungere gli amici a Capri, per poi ritornare in Bosnia. Marika è arrivata a Napoli con quei pullman di linea che utilizzano i tanti lavoratori dell’ex Jugoslavia, dopo due giorni di viaggio. Tra soste e ripartenze è arrivata alla stazione di Piazza Garibaldi e con il tram si è diretta al porto a Calata di Massa. Il tabellone delle partenze (guasto) non ha favorito l’orientamento tra i tanti mezzi in partenza e per una strano destino si è imbarcata sul traghetto veloce “Isola di Capri”. Evidentemente nella sua mente quella scritta sulla poppa, “Isola di Capri” appunto, le avrà fatto pensare che fosse quello il vettore giusto, che l’avrebbe traghettata dal porto sino all’Isola Azzurra. Se a ciò si aggiunge la non perfetta conoscenza della lingua italiana, sono comprensibili le difficoltà della giovane donna. Abbiamo poi scoperto che in effetti da quella parte dell’Adriatico – ex Jugoslavia – molte navi portano il nome del luogo di partenza.
La ragazza è quindi partita e in poco più di sessanta minuti è giunta a Procida. Sbarcata – credendo di essere a Capri – ha cercato gli amici, li ha attesi al porto e ha girovagato per le stradine dell’isola. Doveva raggiungerli nella casa presa in affitto da questi amici nella zona prospiciente il porto. Ma di quella strada e di quegli amici nemmeno l’ombra. Fino a sera, quando – entrata in un bar per acquistare una bibita – ha capito che su quel traghetto mattutino aveva lasciato anche una delle borse, contenente il portafoglio e il telefonino. E’ così calata la sera e in attesa di riprendere la ricerca degli amici su quell’isola che credeva sempre fosse Capri, si è rifugiata sulla spiaggia delle Grotte. E li ha trascorso la prima notte.
Al mattino Marika, ancora più stanca di quando era arrivata e in uno stato di agitazione, ha ripreso a cercare gli amici. Per lei Marina Grande di Capri e Marina Grande di Procida erano la stessa cosa. E così, senza farsi prendere dal panico, ha iniziato a girovagare, a nutrirsi delle cose che aveva portato in borsa per gli amici. Le prelibatezza della sua terra. Caramelle gelatinose e una sorta di tarallucci salati. Anche il secondo giorno è trascorso girovagando per l’isola, chiedendo in giro di questa casa e di questa strada, quando qualcuno finalmente le ha fatto notare – regalandole una piantina dell’isola – che si trovava nel posto sbagliato. Ma nella settimana della Sagra del mare Procida era strapiena di persone e la sensazione di trovarsi in quei luoghi affollati dell’Isola Azzurra sembrava verosimile. Anche le foto delle case e del porto apparivano alquanto somiglianti. E così tra una cosa e l’altra anche la seconda notte è trascorsa all’addiaccio della spiaggia, fino a quando l’altra mattina una segnalazione ai carabinieri ha fatto intervenire gli uomini della Benemerita.
I militari sono arrivati in spiaggia di buon mattino e identificata la giovane donna, l’hanno accompagnata in caserma, dove l’hanno fatta pranzare e individuato i motivi dell’incredibile disavventura. Marika è stata poi fatta imbarcare per Napoli, dove è stata raggiunta dagli amici provenienti da Capri. La sua “scomparsa” aveva di fatto creato apprensione nei parenti, che la credevano sull’isola di Capri. La ragazza ha ringraziato gli uomini dell’Arma – coordinati dall’instancabile Maresciallo Massimiliano Albero – per averla aiutata in questa disavventura che ha avuto per fortuna un lieto fine.