Redazione | La musica è finita e Procida rivive il mito di Graziella nelle grazie della bella Marianna Toreno, che, insieme con le altre concorrenti ha contribuito ad appassionare l’isola con la solita buona affermazione di pubblico. Nei giudizi del giorno dopo, però vengono evidenziati i vizi vecchi e nuovi di questa manifestazione. Da più parti si invoca un ritorno alla tradizione, con il Mare al centro della manifestazione e con una maggiore snellezza e semplicità, anche della serata della Graziella.
Ma rivediamo alcuni momenti della passata sagra del mare con il gioco del Pagellone di JeKo Procidano
- 10 ex aequo: alla Cerimonia della Corona in Mare con il ricordo dei procidani, di tante epoche, caduti nei mari del mondo. A tutte le Grazielle che hanno accesso di grazia e passione la serata finale, e alla Graziella 2014 Marianna Toreno.
- 9 Al pubblico che ha atteso pazientemente la proclamazione della Graziella sorbendosi esibizioni, premi e chiacchiere più o meno piacevoli e appropriate lungo tutta la serata. I procidani e i turisti presenti nell’isola confermano l’amore per questa manifestazione. Meritano, per il futuro, maggiore ritmo e snellezza e minori “marchette” perditempo.
- 8 Al Dispari, che è l’unico quotidiano che è riuscito a pubblicare, la mattina seguente la notte della Sagra, le notizie sulla serata, con il nome e la foto della Graziella 2014
- 7 e ½ A Enzo Avitabile. E’ stato protagonista di uno spettacolo coinvolgente e di denso significato culturale. Un Sound mediterraneo che suona bene nella Sagra del Mare.
- 7 Ai ragazzi delle regate veliche perché con loro continua la tradizione marinara, a ricordare il Mare che dovrebbe essere il protagonista della Sagra. Alle grazielline, alle donne e uomini che con generosità e passione danno la propria disponibilità partecipando, anche con piccoli gesti, alla Festa. Ai giovanotti che accompagnano le Grazielle, per la passione e l’impegno profuso. Solo un cruccio: ma perché li chiamano Alphonse e li vestono da popolani?
- 6 Agli abiti della tradizione procidana che sono sfilati. Si sono alternati abiti (interi o in parte) di qualità insieme a mezzi pezzotti. Chi coordinava, evidentemente, con quel materiale, non poteva fare di meglio. Tuttavia il risultato complessivo, il colpo d’occhio era di grande effetto. L’abito fa, ancora, mezza festa.
- 5 A Fiorella Mannoia che quando parla si atteggia da Cattiva Maestra. Canta da tempo lo stesso repertorio, come rilevato da attenti cronisti come Massimo Coppa. E’ stata, forse una scelta troppo onerosa e fuori contesto culturale. Ma ha ancora una grande voce in grado di ammaliare la platea e di ricordare, soprattutto, a quelli non giovanissimi, vecchi e nuovi amori.
- 4 A Gianni Milano, il presentatore RAI, che è sensibilmente peggiorato. L’altra sera non era in palla oppure è stato ancora una volta sopraffatto dalle lungaggini di tante esibizioni, premi, pause, di contorno che creano lungaggini e spezzano il ritmo della serata. Un conduttore che segue gli eventi non conduce nulla.
- 3 Alle poche e confuse parole del delegato al Turismo P. G. (autopromossosi assessore in un proprio post sui social media). Si è capito una cosa sola: che non accetta le critiche, soprattutto quelle della stampa libera. Il voto è confermato da una scelta non limpida dei membri della giuria.
- 2 Al consigliere comunale M. C.: Ha perorato la “causa” di una giovane risorsa del canto procidano con un’azione pubblica sopra le righe, che è apparsa, ai più, solo una indebita pressione di un amministratore pubblico, con finalità elettorali. Le giovani valide promesse si promuovono in silenzio e nelle sedi opportune.
- 1 Alla poca trasparenza amministrativa sulla gestione dei fondi della Sagra del Mare. Alla fine, un ingente budget economico ha partorito il topolino di una Sagra mediocre. Ma forse, il vero obiettivo di tutto ciò era invece quello di elargire, opacamente, un po’ di mance qua e là, a sette mesi dalle prossime elezioni amministrative.
- 0 Alla antipatica abitudine di considerare la serata di Graziella come un contenitore di ogni cosa e di ogni vanità. Si sono alternate esibizioni buone e meno buone, si sono assegnati premi a tante meritevoli persone, si sono raccontate storielle più o meno interessanti. Tutto ciò nell’attesa della proclamazione della Graziella, in una sorta di sequestro di persona del pubblico della serata, esausto di premi ed esibizioni, spesso coi soliti noti. Ma, considerato che la giuria ci mette pochissimo tempo per decidere, perché fare aspettare tanto?