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INTERVISTA DINO AMBROSINO: “E’ ORA DI MANDARE A NINNA QUESTA CLASSE POLITICA CHE CI HA AMMINISTRATO DA TRENT’ANNI”

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Ott 2, 2014

Redazione | Il PD procidano si mette in moto in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. Il partito –infatti –  coordinato dall’Avv. Titta Lubrano  – ha organizzato per oggi al ristorante Mimante alle 19.00, un dibattito dove interverrà l’ex segretario del partito On Pierluigi Bersani. Ad accompagnarlo sul territorio isolano l’On. Luisa Bossa. “Politica e territori: il Pd alla sfida della partecipazione” sarà il tema centrale del confronto. Alla vigilia di questo incontro, con noi ne ha parlato Dino Ambrosino  – capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale e probabile candidato a Sindaco. Ambrosino  in questa intervista affronta i temi dell’ attualità, la sua valutazione del governo Renzi, ripercorrendo gli ultimi anni dell’amministrazione locale, le critiche e i progetti per il futuro.

Partiamo dall’ultimo consiglio comunale, com’è andata?

La migliore sintesi nelle parole del Sindaco: <<oramai a questo punto non possiamo più prendere iniziative che incidano sulla vita dei procidani>>. Quindi, da un anno prima delle elezioni, hanno deciso di tirare i remi in barca, se mai hanno toccato il mare …..Sono stanchi di amministrare, sono stracotti, in un momento in cui c’è bisogno invece di chi si rimbocca le maniche con determinazione per affrontare i problemi del paese, sfruttando ogni singolo giorno per dare risposte ai cittadini. E’ umano che chi gestisce la cosa pubblica da trent’anni non abbia più stimoli per andare avanti: è giunto il momento che riposino un po’.

Domani ( per chi legge) arriva Bersani. Una bella occasione per la nostra isola. Dopo Letta un altro big della politica italiana?

Grazie all’attenzione costante di Luisa Bossa cerchiamo di offrire stimoli di qualità al dibattito politico nell’isola. Bersani è una personalità di primo piano, è stato Ministro, Presidente di Regione, sarà un piacere ascoltarlo. Così come lo è stato per Letta e Civati, al di là di come la si pensi. Il circolo PD di Procida è parte del partito nazionale, i nostri dirigenti ci daranno una mano ad affrontare le questioni importanti che non possono essere risolte sull’isola. Un gran vantaggio rispetto ai nostri avversari che in pratica sono politicamente orfani.

Non è di fatto un mistero che il gruppo storico del Pd Procidano è più vicino alle idee dell’ex segretario e ultimamente di Pippo Civati. Renzi, perché no?

Ti do la mia opinione personale. Di Renzi mi piace la carica innovatrice, a volte anche tante proposte di merito. Non mi piace invece il codazzo che c’è intorno, i salamalecchi di molti, le adesioni postume e posticce alla sua leadership. Credo che il segreto di un buon governo stia nel circondarsi di persone competenti ed autonome nel giudizio, da proporre nei ruoli chiave. Non mi piacciano gli yes men, preferisco chi dissente motivando la sua posizione. Il vero carisma emerge se si ha la capacità di mediare e di convincere chi non è d’accordo con te. Quindi non do un giudizio negativo sulle sue idee, tutte da provare e verificare, ma sul metodo di lavoro che ha adottato sinora.

Temi anche tu una scissione del partito ?

La scissione non ha senso. Che si farebbe il giorno dopo, ci si alleerebbe sempre col partito da cui ci si è allontanati? E poi il partito democratico non è padronale, chi dissente resta all’interno e continua democraticamente le proprie battaglie sino al congresso successivo. Il conflitto ed il confronto sono utili al progresso: tutto ciò è patrimonio di milioni di italiani, non solo del Segretario pro tempore.

 

Più strettamente locale come sono stati questi 5 anni di amministrazione?

<<Vorrei ma non posso>>, questo il titolo del film. Un passo avanti, due di lato e tre indietro, una gran confusione insomma. Credo invece che a Procida ci sia bisogno di Politica, di indicare la visione del paese da realizzare nei prossimi dieci anni, proponendo i vari step per arrivarci. C’è bisogno di lavorare sodo, ventre a terra, per proporre, innovare, comunicare “una narrazione” alternativa. Cosa che non è stata affatto possibile con gli amministratori svogliati che abbiamo avuto sinora.

L’ultimo spot elettorale del sindaco sul carcere come lo avete interpretato voi della minoranza. Hai sempre detto di non volere “un’albergo”. Quale destinazione allora?

No, un attimo. Io non esprimo una mia preferenza, ma dico che realisticamente non ci sono le condizioni per farne un albergo. Quale imprenditore verrebbe a investire tanti soldi in un complesso così vincolato, che addirittura va in parte abbattuto? In un contesto storico particolare, delicato, altamente urbanizzato dove la strada di accesso è rampa così ripida e difficile da percorrere. Poi ci sarebbe da valutare l’opportunità che, a regime, tanti eventuali profitti escano dall’isola, con una proprietà estranea. Credo che in fin dei conti sia  più realistico e concreto immaginare una ristrutturazione graduale per farne un’area di museo, un luogo per l’artigianato procidano, insomma un attrattore che porti presenze di turisti  nei tanti alberghi privati diffusi sul territorio.

Ti sei chiesto come mai a fronte di tante aperture il sindaco non abbia mai seriamente poi cercato una rottura con Muro, e con le passate gestioni pur dicendo di volerla adempiere?

In politica ci vuole coerenza e coraggio. Vincenzo purtroppo non ce l’ha, non glieli possiamo prestare.

Vent’anni sono passati. Una generazione ancora non era nata e già si votava Muro. L’anno prossimo al primo voto di questa generazione troveranno ancora Muro candidato. Cosa è successo in questi vent’anni? Cosa ci siamo persi? Cosa non è stato fatto politicamente?

Il rimpianto più grosso è di non aver sfruttato il momento storico. Altrove la “stagione dei Sindaci” ha portato a grosse innovazioni: con l’introduzione della nuova legge elettorale i Sindaci hanno potuto disporre di un’apertura di credito che non si era mai vista prima. Gli stessi anni in cui Procida era pubblicizzata dal “Postino” di Troisi ma veniva vissuta male da chi vi giungeva e trovava <<i motorini in paradiso>> come scrisse Piero Ottone. Da noi il consenso è stato fine a se stesso, utilizzato per ottenerne altro, in una operazione di depauperazione di tutto il nostro patrimonio comune. Mettiamo che avessimo avuto oggi ancora gli immobili da vendere. Avremmo potuto investire il ricavato nel recupero dell’ex Carcere. Cedendo patrimonio pubblico per valorizzare altro patrimonio pubblico. Invece tutto è stato speso per far fronte ad una gestione ordinaria fatta di tanti sprechi.

Primarie si primarie No. State definendo le regole per la partecipazione. Ci puoi dire a che punto siamo? I nuovi “arrivati” nel PD: una problema o una ricchezza?

Dopo ampia discussione abbiamo deciso insieme di fare le primarie. Era legittimo che chi si è impegnato da tempo avesse l’opportunità di candidarsi direttamente. Ma lo spirito del nostro gruppo è quello di aprirsi sempre al confronto, alle critiche, alle novità. Tuttavia non ammetteremo operazioni di palazzo: proprio perché crediamo nella partecipazione, non accoglieremo candidature calate dall’alto. Chi si vuole unire lo fa come sempre noi abbiamo dimostrato di fare: si mette seriamente in discussione accettando l’eventualità di non stare in primo piano.

Vinci le primarie. Si parte. Candidato a Sindaco. La squadra che hai in testa?

Donne e uomini che condividono il nostro metodo di lavoro innovativo. Le novità si provano, non si smontano. Nei ruoli chiave chi ha dimostrato di avere a cuore la nostra isola impegnandosi gratuitamente senza secondi fini. Non ci saranno effetti speciali, ma una vera rivoluzione, far funzionare bene la nostra vita quotidiana. Sarà questa la base del nostro progetto per poi proporre l’isola con una sua specifica connotazione nel mercato turistico . E i procidani saranno protagonisti, non spettatori degli investimenti altrui.

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