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“POLITICA E TERRITORI: IL PD ALLA SFIDA DELLA PARTECIPAZIONE” intervista a L’ON. PIER LUIGI BERSANI

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Ott 3, 2014

Redazione |  Tanti i cittadini, gli iscritti e i simpatizzanti del Partito Democratico che hanno partecipato  – ieri a Procida –  all’incontro dibattito con l’ex segretario del Partito Democratico On. Pier Luigi Bersani  sul tema “Politica e territori: il PD alla sfida della partecipazione” organizzato dal circolo PD dell’isola di Arturo.

Dopo l’introduzione brevissima del segretario Titta Lubrano  che ha illustrato lo scopo dell’iniziativa ringraziando l’on. Pier Luigi Bersani per aver aderito all’invito  è intervenuto per un breve saluto anche l’On. Luisa Bossa da sempre parlamentare di riferimento del territorio procidano. L’on Bossa ha richiamato l’importanza dei territori e delle ragioni di esistenza dei vari circoli territoriali.

Voglio prendere spunto da una frase del libro l’isola di Arturo per dire che siamo scorfani – ma con molta carne buona. Così è i PD, o come lo immagino io” le poche parole della deputata ex sindaco di Ercolano che nel suo intervento ha poi rimarcato il lavoro concreto dell’ex segretario Bersani all’epoca della sua esperienza come ministro.

Dopo un breve intermezzo di ringraziamento del capo gruppo e esponente del partito in consiglio comunale, Dino Ambrosino, ha preso la parola l’On. Pier Luigi Bersani. L’ex segretario non si sottratto alle domande del folto pubblico accorso al ristorante Mimante dopo aver illustrato l’idea di Partito suo, dei problemi dell’Italia, le vicende del governo Renzi e lo sguardo rivolto al futuro.

La lunga crisi Italiana ha radici profonde che vanno ricondotte dalla caduta del muro di Berlino. Mentre la Germania festeggiava – sia quella ovest che quella est – l’Italia veniva distrutta politicamente da tangentopoli. Aveva ragione enrico Berlinguer quando parlava anni prima di questione morale. Abbiamo assistito in questi anni alla nascita di partiti personalistici che sono durati e durano quanto il loro leader. Noi abbiamo più bisogno di politica, di partiti. Dobbiamo riappropriarci dei contenuti sani. Il PD deve essere un grane partito popolare. A me piace girare peri luoghi di vita e di lavoro e smettiamola con questi populismi tra nord e sud. Resto fiducioso che riprenderemo la strada se pensiamo che per piu di mille anno pur non avendo materie prime abbiamo gareggiato nel mondo per capacità. Gusto ed intelligenza”.

Sul lavoro sul job Acts di Renzi: “ Il lavoro non lo danno le regole, facciamocene una ragione. Non facciamo come  quel prete che sbaglia a mettere il primo bottone e compromette tutti gli altri bottoni della tonaca. Allora dico innanzitutto che va bene un contratto a tutele progressive, ma questo non può valere solo per i nuovi contratti come è stato detto. Così si andrebbe nella direzione di aumentare la segmentazione del mercato del lavoro mentre si dice di volerla ridurre. Questo sarebbe inaccettabile. Noi abbiamo bisogno appunto di un percorso unificante. Il contratto a tutele crescenti dovrebbe quindi sostituire gran parte dei contratti esistenti, riducendo a tre-quattro le altre tipologieSe non allarghiamo la base produttiva delle nostre aziende e delle nostre fabbriche faremo ben poco. E poi la lotta all’evasione fiscale. Tutti devono pagare le tasse per bilanciare i soldi che mancano allo stato.  E comunque ho sempre detto che lavoro per la ditta. Ma la ditta è il luogo dove si elabora e si propone. Non è un luogo che si convoca per dare schiaffoni a cose fatte. Si deve discutere prima, non si può arrivare in direzione con un prendere o lasciare“

Non lancia guanti di sfida al leader, ammette di marcare un certo territorio, di voler solo “rianimare le truppe” nei luoghi a lui più familiari, “quelli che hanno un sapore più popolare”. Insomma l’ex segretario vuole “dare una mano alla ditta”, senza lesinare le punture di spillo. “Dobbiamo capire se per il futuro vogliamo essere un soggetto  politico o uno spazio politico. Ora che Grillo si avvia alla fine e Berlusconi e la destra sono al tramonto, tanti potrebbero voler usufruire di uno spazio, a me non piace sta storia

Bersani non mette in conto lo sfaldamento del partito. “Da sempre mi chiedono se il partito si sfalderà sotto questo o quel colpo, capisco le diffidenze nei confronti del segretario Renzi. Dico solo che bisogna avere pazienza, qualcosa cambierà nei mesi che verranno”. Il Pd può raccogliere i frutti di un governo che “sta dando una scossa al Paese e spero che prevalga negli elettori la voglia di “combattere”. Dunque non dico di occultare i propri sentimenti ma meglio non diventi il centro della scommessa dove possa prevalere disaffezione e rassegnazione”.  E quindi anche di fronte ai più nostalgici, a quelli cui non è andato giù che la ruota abbia girato così in fretta, Bersani si trova a dire che “bisogna valorizzare tutto ciò dando una mano, affinché tutto questo crescere di aspettative abbia una sua concretezza. Il PCI non esiste più, non esiste più il PDS, e i DS. Ora c’è Il PD. Credetemi vedere tante belle facce, uomini e tante donne in parlamento è una cosa che mi entusiasma.”
In mezzo alla sua gente ritrova la carica Bersani. “E non ditemi che non ho smacchiato il giaguaro. Berlusconi e la destra sono finiti nel dimenticatoio. Oggi dal dopo guerra possiamo dire che un partito riformista sta amministrando il paese  e lo possiamo fare anche senza Verdini.

Quindi qualche colpetto a Renzi lo dispensa eccome, anche se vuol mostrarsi collaborativo e leale, anche se ai tanti mugugni di dissenso in sala, ha risposto con grande senso di appartenenza ma rimarcando anche il territorio: “Sia chiaro io nel pd non ci sto solo con due, ma con tre e quattro piedi. Non regalo il Pd a nessuno”

5 commenti su ““POLITICA E TERRITORI: IL PD ALLA SFIDA DELLA PARTECIPAZIONE” intervista a L’ON. PIER LUIGI BERSANI”
  1. Io penso

    che politici come Bersani ,integralisti,conservatori dello status-quo,debbano scomparire dalla scena politica,perchè nocivi alla nazione.
    Si permette di criticare Renzi,che è stato il vero “rianimatore ” di un partito che era allo sfascio totale.

    Finalmente,ora si incomincia a respirare un pò di aria nuova nel PD con Renzi,che,per lo meno,ha portato un po di riformismo e di flessibilità,anche se annacquata e debole.

  2. Come ho scitto altrove, forse Bersani si credeva che stava a ” Porta porta” da Vespa, e non in un piccolo paese in vista delle elezioni comunali come diceva il manifesto che lo presentava. Non una parola sulle problematiche isolane e come aiutare a risolvere, non una parola su Procida e cosa poteva fare per lo sviluppo delle loro imprese. No, la solita minestra cotta e ricotta: siamo in deflazione, L Europa , Renzi e Berlusconi. Esattamente come fece Santoro quando venne sulla nostra isola qualche anno fà ( tutto il tempo a parlare di Dell Utri, Mangano e Berlusconi con il totale disinteresse di Procida). Si capisce perchè il paese è in declino se questa è la classe dirigente che ci dirige. Ma complimenti al pd procidano per il grande evento che è riuscito ad organizzare.

  3. Carissimo Goffredo
    è vero quanto dici ma, la risoluzione dei problemi di Procida credo spetti solo ed esclusivamente ai procidani con l’aiuto del governo regionale e centrale e, a quanto pare la “sinistra procidana” non è isolata a riguardo, a differenza invece della “destra” sempre procidana” capeggiata da Muro che, a causa delle sue alleanze scellerate in passato FLI e, attualmente FRATELLI D’ITALIA , (ricordiamolo all’opposizione, senza un rappresentante a Bruxelles e con una rappresentanza in parlamento quasi da gruppo misto che, cerca per comodità di re-allearsi con Berlusconi, roba da manicomio), ha portato Procida in un isolamento politico che l’ha resa ancor più isola di quello che non è già per cause naturali e, le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti!
    Il paese caro Goffredo è in declino da tanto troppo tempo e non è sicuramente responsabilità di chi ci governa ora, semmai di chi ci ha governato in passato!
    Complimenti comunque al PD di Procida per ciò che è riuscito comunque ad esprimere!
    Chi arriverà per la destra il solito LA RUSSA o la Sig.ra MELONI????? Per favore!!!!

  4. Genni non parlavo di isolamento politico della nostra isola, ma della sordità, MENEFREGHISMO, di questi politici nei confronti dei problemi della gente. In due ore di monologo Bersani non ha citato una volta la parola Procida. E’ venuto ha attaccato il registratore e ha detto le stessissime cose che dicono a Ballarò, Porta a Porta,…. e le dirà senza cambiare una virgola al paese dove farà il prossimo comizio.
    A questi della gente non gliene importa niente: in tempi di profonda crisi hanno continuato a sperperare e sguazzare nei loro ricchi stipendi , mentre le persone comuni perdevano il lavoro, si suicidavano , si impoverivano sempre più. Solo il pd ( come tutti gli altri partiti eccetto i 5 stelle) ha stracciato miliardi di euro per fare inutili comizi e congressi vari. Soldi che potevano servire a ridurre il costo del lavoro, e magari qualche azienda non avrebbe più delocalizzato all estero i propri stabilimenti e avremmo avuto molti meno disoccupati ora.
    Questi quando danno qualcosa alla gente e solo perchè hanno il timore di perdere consenso elettorale e quindi perdere i loro posti privilegiati. Hanno una avidità, un egoismo, un MENEFREGHISMO eccezionale.

  5. Per quel che hai appena detto carissimo Goffredo, ti rispondevo dicendoti che i problemi nostri li dobbiamo solo risolvere noi, perchè, a questi come ben dici non interessa nulla del popolo però allo stesso tempo li si può “sfruttare” per la risoluzione dei nostri problemi e non come è avvenuto in un passato recentissimo che anzichè sfruttarli politicamente, non solo non abbiamo ricevuto niente o non siamo stati capaci di ricavarci nulla ma, con lo zampino dei soliti noti, gli abbiamo anche regalato qualcosa di nostro!
    Ed ora, a mio modestissimo avviso, non dobbiamo ripetere gli stessi errori del passato e permettere ai soliti noti di espropriarci anche dell’ultimo gioiello di famiglia rimasto!

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