Redazione | Dare voce ai giovani per costruire insieme un futuro migliore. Questo l’obiettivo del quarto “Appuntamento mondiale giovani della pace”, promossa dal Sermig, il Servizio missionario di Torino. Migliaia di ragazzi si sono incontrati ieri a Napoli per esprimere la loro opinione nel campo della politica, della cultura, dell’economia e delle spiritualità. Al termine dell’iniziativa è stata redatta anche la “lettera della coscienza” indirizzata ai grandi della Terra.
«Vedi Napoli e poi…pace»: lo slogan coniato per il capoluogo partenopeo. L’appuntamento mondiale nel capoluogo campano, è stata l’occasione per dare un impulso ad un cambiamento, partendo dalle coscienze dei giovani, protagonisti del loro tempo ed impegnati in tutti i problemi delle città di provenienza. Piazza del Plebiscito è stata il “cuore” dell’incontro: sin dalle prime ore della giornata invasa da bandiere colorate della pace. La manifestazione è partita simbolicamente venerdì sera dalla basilica di Santa Chiara con una veglia di silenzio. Qui i giovani del mondo hanno atteso l’arrivo dell’icona di Maria Madre dei Giovani per riunirsi in preghiera ed adorazione. Ieri mattina, poi, “tour” per i luoghi della santità: Napoli – come hanno spiegato gli organizzatori – è la terra dei santi: è stato proposto un giro per la città dove i giovani hanno “incontrato” le testimonianze del beato Salvo D’Acquisto, del medico san Giuseppe Moscati, di santa Caterina Volpicelli, di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Nel pomeriggio, alle 16, il clou della giornata in cui i giovani hanno raccontato le loro storie: da Davide Cerullo, oggi impegnato nell’educazione dei più, a Februniye Akyol, cristiana armena della Turchia, sindaco della sua città a maggioranza musulmana, da Mike Mwenda ex bambino di strada dello Zambia, oggi laureando in giornalismo, a Simona Atzori, ballerina e pittrice, nata senza braccia, che ha accolto la vita senza paura.
L’Appuntamento è stato animato dalle musiche del Laboratorio del Suono Ensemble, dalle coreografie dei ballerini del Nuovo Teatro Studio Danza e di Simona Atzori e dei ballerini della Scala Marco Messina e Salvatore Perdichizzi, dall’apporto artistico del gruppo Shekinà di Pesaro.
Folta anche la partecipazione dell’Azione Cattolica Procidana – da sempre impegnata in queste ed altre manifestazioni simili per testimoniare l’impegno e la responsabilità verso questi temi. Ad accompagnarli in questa trasferta napoletana Don Marco Meglio. Con i giovani anche una rappresentanza delle comunità parrocchiali isolane, coordinati da Angelo D’Orio e Annalisa Barbato. Il gruppo procidano è stato poi raggiunto a Napoli dal Decano Don Lello Ponticelli.
Padrone di casa Ernesto Olivero, presidente del Sermig: “Gli appuntamenti dei Giovani della Pace non sono nati a caso. L’idea è nata dal confronto con uomini e donne di Dio e di buona volontà che hanno incrociato la nostra strada. Penso ad amici come dom Helder Camara, Madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II, Norberto Bobbio. Ogni volta il loro consiglio era inventare qualcosa per riportare a casa i giovani, i più poveri tra i poveri, aiutarli a riscoprire il senso della vita, il valore delle scelte. Giovani così possono cambiare il mondo perché in loro sono seminati santità, intraprendenza, coraggio. Nella mia vita ne ho incontrati di una bellezza infinita, giganti di purezza, disponibilità, mitezza, giovani indomabili che hanno dato la vita per Dio, per un ideale, per un mondo diverso. Al tempo stesso ho incontrato giovani pieni di niente, capaci di distruggere il bello e il buono che hanno dentro, persi in dipendenze infami e scelte sbagliate. Ecco, oggi a Napoli vorremmo ricordare che nessuno è perso, che tutti possiamo cambiare, ma solo se avremo il coraggio di risvegliare la coscienza. E pregheremo per la famiglia in sintonia con la Cei, che si trova in piazza San Pietro con il Papa.