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IL PD PROCIDANO E LE SCELTE DA NON SBAGLIARE

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Ott 15, 2014

Sebastiano Cultrera | Sono abituato a tenere in considerazione le persone per le loro azioni e le loro opinioni. E ho creduto e preteso che gli altri facciano lo stesso con me. Il pregiudizio, infatti, è una brutta cosa.  Nello specifico, quindi, voglio precisare che non ho alcun pregiudizio nei confronti di Dino Ambrosino.

Anzi, se li avessi, sarebbero tutti positivi. E’ un giovane intelligente, responsabile, lavoratore. E’ un assiduo e presente consigliere comunale oramai da più di dieci anni ed è un buon protagonista, da qualche anno in più, della vita politica cittadina. Insomma ritengo sia una ottima persona e un buon politico, almeno rispetto al nostro panorama isolano.

La mia scelta irreversibile di sostegno e partecipazione alle sorti (spero vincenti) del PD, anche a livello locale, mi farebbe ancora di più vedere di buon occhio il personaggio, del quale si parla come uno dei protagonisti delle primarie di partito per la candidatura al Sindaco: per ciò gli invio un sincero in bocca al lupo.

Avevo tuttavia avuto qualche dubbio derivante da alcuni segnali negativi che venivano da alcune sue scelte politiche non azzeccatissime, e temevo che la situazione politica procidana potesse avviarsi verso opposti conservatorismi, dato che la dimensione politica del “circolo” del PD locale, egemonizzato da Dino Ambrosino, si presentava chiuso a bunker come un fortino assediato. E, quel che più conta, continuavano a fluire da lì parole d’ordine vecchie e datate, non all’altezza della sfida in atto.

Naturalmente comprendo che l’ammirevole impegno e la militanza di alcune persone crea una solidarietà di gruppo che, se può sembrare all’esterno autoreferenziale, trae radici da valori e battaglie comuni e costituisce un humus indispensabile ad una formazione politica (se vuole essere soggetto politico!).

Si potrebbero aprire, a questo proposito molti (troppi!) temi che, a tempo debito, se ci sarà tempo e reciproco interesse, potremo sviscerare insieme. Fior da fiore ne elenco qualcuno: cos’è la sinistra oggi a Procida? E il centrosinistra? Il PD è ora, a tutti gli effetti un partito socialista, che ne pensiamo? Il comunismo è definitivamente consegnato alla storia, ma le sue scorie sono ancora radioattive? La forma partito tradizionale è attuale? E’ definitivamente tramontata, nella sinistra locale, quella atavica paura di vincere?

Ma soprattutto, la domanda delle domande sarà: il Pd procidano è oggi all’altezza del compito di un partito della Nazione, accogliendo IN MANIERA NON IDEOLOGICA le istanze di tutti i cittadini procidani, diventando, nella nostra realtà il PARTITO ISOLA?

Tutto ciò, ripeto, può essere oggetto di un tentativo di discussione, in una logica di collaborazione e di contributo alla crescita di un partito che, con la leadership di Matteo Renzi, sta finalmente affrontando di petto (con le difficoltà del caso) i temi e i nodi veri della politica nazionale; molti di questi argomenti sono colpevolmente bloccati da svariati decenni di sostanziale immobilismo e conservatorismo della società italiana e della sua classe politica. Sulla situazione locale stiamo, con un gruppo di amici, elaborando delle idee che proporremo, presto, alla riflessione pubblica.

La premura che adesso mi muove ad “affrettare” un intervento pubblico viene da una preoccupazione di un errore irrimediabile che Dino Ambrosino e i suoi stretti accoliti si avviano a compiere e, negli annunci, hanno già compiuto: circa il destino di Terra Murata.

L’idea di un bellissimo intervento pubblico solo con soldi pubblici per finalità museali o di mera attrattiva è semplicemente fuori dal mondo, nella dinamica politica ed economica attuale. Ed è una (pazza) idea totalmente insostenibile dal punto di vista della fattibilità, della funzionalità, e, un domani, dell’efficienza organizzativa e della tenuta economica. Se, per assurdo (ma mooolto assurdo), si trovassero dei fondi pubblici sufficienti a realizzare un intervento pubblico di qualità nel complesso di Terra Murata, ora di proprietà comunale, non potrebbe esserci nessuna possibilità di sostenere una gestione pubblica delle iniziative messe in atto. Certo, sarebbe bellissimo dare cento posti di lavoro ai giovani tra guide e custodi di quel complesso museale. Ma nessuno potrebbe mai assicurare loro uno stipendio, neanche come lavoratori precari!

Condivido, invece, il concetto che il complesso, nella sua proprietà, deve rimanere sostanzialmente nella proprietà del Comune di Procida, ma ciò è chiaramente sancito anche nell’atto di trasferimento dell’immobile dal Demanio al Comune.

Certo quella procedura ha delle carenze e debolezze, derivanti da ottusità burocratiche e da qualche errore di impostazione. Non conosco nel dettaglio il percorso intrapreso dal Sindaco sulla ricerca del partner privato, ma la scelta di affidare la procedura ad un Advisor esterno mi sembra in linea con le migliori pratiche del settore. Si può e si deve incidere per migliorare ed implementare, se del caso, tale progetto e tale percorso. Non è opportuno farsi condizionare da parole al vento o da opportunità inesistenti. Si può e si deve ENTRARE NEL MERITO, accettando la sfida delle cose da fare.

Sembra facile avere consensi dicendo che tutto deve essere pubblico: magari qualche cittadino all’inizio lo convinci pure. Ma quando torna a casa il cittadino riflette, ricorda, magari, le difficoltà con la quale la macchina amministrativa riesce neanche a dare informazioni certe e pensa: “Ma se per darmi una sola notizia che mi interessa il Comune ci ha messo una settimana, come farà lo stesso Ente a gestire un complesso economico di 20 mila metri quadrati? E con centinaia di dipendenti?” E capisce che si tratta di favole.

Caro Dino, quindi, ripensaci finché è troppo tardi, e spero anche che, nelle stesse file storiche del centrosinistra emerga qualcuno che, su questo tema, se la senta di riflettere e di calibrare meglio alcune proposte per mitigare messaggi fuorvianti e irrealizzabili. Questo è un tema sul quale si può misurare la reale attitudine al governo di una nuova classe dirigente.

 

5 commenti su “IL PD PROCIDANO E LE SCELTE DA NON SBAGLIARE”
  1. Caro Sebastiano, le colpe sono anche tue. Per te sara’giunto il momento di FARE!?! Confido nelle tue capacita’e nel tuo modo di vedere le cose.In bocca ai LUPI!!!

  2. L’astuto Sig. Cultrera ha annusato l’odore del vento che cambia e come “giusto che sia”si è scelto il cavallo vincente,ma non sarà ne il primo ne l’ultimo, altri cambieranno bandiera, per la serie “STA PER MORIRE SANSONE E TUTTI I FILISTEI, SI SALVI CHI PUO'” Chi vivrà vedrà!

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