Dino Ambrosino* | Le riflessioni di Sebastiano Cultrera – apparse ieri l’altro su TG PROCIDA – come al solito sono stimolanti per la sua abilità a parlare del merito dei problemi e al tempo stesso inquadrali in una dimensione politica più generale. Mi fa piacere quindi contribuire al dibattito sul futuro del complesso di Terra Murata in relazione alla valutazione della capacità di governo del centro-sinistra qui a Procida.
Sgombriamo il campo da ogni pregiudizio di cui pure mi sembra intrisa l’opinione di Sebastiano. La nostra proposta di una gestione pubblica di Terra Murata non è frutto di una impostazione ideologica che dall’astratto arriva al caso specifico. Piuttosto è il contrario.
Chiariamo che, se domani bussa alla porta un imprenditore privato che si impegna a investire i quattrini e a realizzare tutti gli interventi previsti nel Piano di Valorizzazione, io ci metto la firma. Lo garantisco.
Tuttavia, siccome anch’io ho qualche capello bianco, è da parecchio tempo che non credo più alla befana. Non ritengo sia possibile che venga a Procida un investitore a mettere soldi in un’impresa così complicata e che poi voglia cedere parte dei propri sacrifici a vantaggio della nostra comunità. L’imprenditore, se mai ci fosse, non darà mai spazi ai laboratori dei “misteri” , alle associazioni, all’artigianato del territorio! Queste fantasie, alimentate per indorare la pillola, sono solo effetti speciali proposti per far passare l’idea che la gestione dell’ex carcere va ceduta al privato.
Premessi questi dubbi, vorrei dimostrare la fattibilità della nostra proposta. Partendo molto concretamente da ciò che è stato realmente realizzato fino ad oggi.
La comunità procidana ha bisogno di spazi di aggregazione pubblici. Ne necessita talmente che nel corso degli anni due associazioni di ragazzi dediti alla costruzione dei “misteri”, tra mille difficoltà, hanno sottratto all’incuria alcuni locali dell’ex carcere. Tra complicazioni burocratiche, sacrifici e sforzi enormi, una millesima parte della struttura è stata riqualificata dai procidani che la sfruttano come spazio di aggregazione e come museo dei “misteri” molto apprezzato dai turisti. Quindi se ne è fatta una gestione pubblica costruendo un attrattore per Procida.
E in questo passaggio risulta evidente l’arretratezza delle categorie utilizzate dal Cultrera. Gestione pubblica non significa 100 impiegati comunali, com’era negli anni ‘80. Oggigiorno gestione pubblica significa anche affidare gli spazi alle associazioni che poi garantiscono lo sfruttamento pubblico del bene. Così è oggi per gli spazi dedicati ai “misteri” e così potrebbe essere per il tenimento agricolo, da affidare a “Operazione Primavera” con la garanzia di tenerlo pulito e farlo visitare a procidani e turisti.
Per tornare alle cose concrete sinora accadute, dobbiamo ricordare che già oggi è stato sfruttata la metà del finanziamento pubblico Arredo Urbano DUPIM 2009 per mettere in sicurezza la struttura. In altri termini, sono stati sottratti fondi alla manutenzione delle strade di Procida e alla cura del suo decoro, per investirli sull’ex Carcere. Siamo d’accordo, per carità. Ma questo dimostra esattamente ciò che proponiamo. In attesa del fantomatico investitore privato la comunità procidana paga già oggi il prezzo della manutenzione della struttura sfruttando finanziamenti pubblici!
E’ giusto poi , dopo aver speso una marea di soldi dell’erario, cedere il tutto a un estraneo?
In questa breve replica ho omesso tutti gli altri argomenti che si potrebbero utilizzare a sostegno delle nostre tesi. Li utilizzeremo nel corso dei dibattiti della campagna per le primarie, quando ci sarà data occasione di approfondirli per bene.
Voglio solo concludere in merito al giudizio sulla nostra capacità di governo. Oltre gli argomenti di cui sopra, vorrei proporre un’altra questione che pure sta appassionando Sebastiano Cultrera in questi giorni. Ovvero i risultati ottenuti dal nostro Comune in merito alla raccolta differenziata. Questi risultati paradossalmente dimostrano con grande evidenza la NOSTRA capacità di governo. Ciò perché sono frutto di 3 scelte che noi abbiamo sostenuto da oltre 10 anni, da sempre definite impraticabili, e che sono state prese in considerazione dall’Amministrazione solo quando costretta.
- la scelta di rinunciare alla gestione SEPA per affidarsi, tramite gara d’appalto, a una ditta esterna a cui chiedere di realizzare gli obiettivi di raccolta differenziata;
- organizzare la raccolta porta a porta per ottenere subito un incremento della frazione umida che da sola rappresenta oltre il 40% di tutti i rifiuti
- sostenere il tutto con la collaborazione delle associazioni del territorio, nel caso specifico col gruppo di sensibilizzazione “Noi facciamo la differenza”.
Tutto ciò che invece continua a essere gestito direttamente dall’Amministrazione continua a essere insufficiente. Ovvero l’informazione, la persuasione, l’educazione, l’organizzazione, il controllo, la premialità per i virtuosi.
Anche di questo avremo modo di parlare nei dibattiti per la scelta del nostro candidato a Sindaco. Primarie aperte, per la prima volta sull’isola di Procida, anche questo fatto concreto per smentire la favoletta che il PD isolano sia <<un fortino assediato>>.
*Capo Gruppo Insieme per Procida – Consigliere PD
“La comunità procidana ha bisogno di spazi di aggregazione pubblici.”
Solo a leggerla questa frase mi viene l’orticaria…
Hanno rifatto P.Posta con quell’orrenda cementificazione di piazzetta allargata in un incrocio veicolare e hanno detto che era fatto cosi grande per “aggregare ,per la socializzazione “.
Per socializzare e per aggregare,non ci vogliono gli spazi,i volumi,le aree,ci vuole la predisposizione mentale e di principio a non essere iperegoisti come siamo noi procidani,
che l’idea di comunità non sappiamo nemmeno cosa sia,non a caso gli ischitani ci chiamano,a ragione ; ” i sciuonti e procida”
che tradotto in italiano vuol dire che ognuno sa fare solo i ca..i suoi.
Ora caro Dino mi raccomando. Dopo aver dedicato(giustamente) tante parole al Giuliano Ferrara “de noi artri” che si dichiara neo elettore del PD e vorrebbe sfondare il “fortino assediato” del “politbureau procidano”, cerca di attrezzarti un pò anche per valorizzare le “predisposizioni mentali” dei procidani e soprattutto del nostro “Eterno Contraddictor”…
Certo è
che se Ambrosino si circonda di tal ” pasquale ”
vuol dire che siete proprio rovinati…