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APERTURA CARCERE DI TERRA MURATA: COSTI E SICUREZZA

Ditgprocida

Ott 20, 2014

Redazione | Mentre ancora si sta capendo come sbrogliare la matassa dell’advisory finanziario ( il bando era “tagliato e cucito” per “uno” solo ma alla chiusura del bando  – purtroppo per qualcuno –  se ne sono presentati ben due)  l’ex struttura già crea problemi alla comunità. Di natura prettamente economica. Perché la bellezza dei luoghi intesi come panorama  – o luoghi immaginari di un futuro molto remoto –  sono senz’altro stati un vero arricchimento per i tanti che lo hanno visitato, come lo ha descritto chi c’è stato.  Cosa ci sia poi da arricchirsi dalla visita ad un rudere che sta crollando, tra sporcizia, celle ancora piene di pulci e pidocchi  è poi tutto da capire. Ma tant’è. Ci fossero stati ancora i vecchi  rullini per le macchine fotografiche non sarebbero bastati due cartoni con 10 mila pellicole. Si sono sprecate le foto  – infatti –  in questo mese di visite guidate. Invase bacheche di facebook, Photoshop, e album on line.  E si sono arricchiti anche  misteri legati al carcere, come se non bastassero gli stanchi e ormai abbordanti aneddoti di decine di libri. Rammentiamo  il commento di una signora che ha scambiato la sedia del dentista nientedimeno che  per la  sedia elettrica. Oppure chi  – tra uno scatto ed un selfie  – non stava finendo giù dal tetto e per molto poco non  finiva all’ospedale con le ossa spaccate.  Su tutti questi episodi però spicca quello di uno sventurato giovane che per sentirsi più  “sicuro” ha pensato bene di scattare qualche foto dall’interno di una cella, che vuoi per gioco o vuoi per incuria si è rinchiusa all’improvviso, relegandolo per una ventina di minuti tra le mura del carcere. Tutto fortunatamente è finito bene dopo l’intervento della ditta che con un palo di ferro ha forato il muro facendo scorrere la serratura e “liberato”.  Se questo è uno dei  lati  della medaglia, e cioè la mancanza di  sicurezza durante le visite, l’altro lato che sta per approdare financhè in consiglio comunale, è sollevato dall’attento consigliere comunale Avv. Mariano Cascone che punta il dito sui costi di questa temporanea apertura. Il testo dell’interrogazione è molto chiaro ed articolato:

Per rendere possibile la provvisoria riapertura di una parte del complesso carcerario di Terra Murata, l’Amministrazione Comunale ha recentemente impegnato la somma di € 80.000,00 mediante l’affidamento a 4 diverse ditte delle opere ritenute necessarie per tale provvisoria apertura.

Tali fondi sono stati reperiti da un complessivo finanziamento del 2009 ottenuto dall’ANCIM per totali € 572.000,00 che erano vincolati ad opere di arredo urbano. Tali interventi, per lo più di semplice pulizia esterna ed interna dei locali aperti al pubblico, non essendo stati inseriti in una generale programmazione di pulizia costante e duratura ed avendo solo un valore una tantum, avranno dei benefici limitati nel tempo e quindi sono da ritenersi pressoché inutili per il recupero del complesso di Terra Murata.

 Con tale spesa, quindi, a parere dello scrivente l’Amministrazione ed in particolare il Sindaco, la cui foto campeggiava su discutibili manifesti di cattivo gusto appesi all’ingresso del carcere, ha voluto semplicemente costruirsi una vetrina elettorale in vista delle prossime elezioni del 2015 a spese di tutti i Procidani, facendo credere che il carcere fosse finalmente aperto mentre invece è vero il contrario.

Va aggiunto che la riapertura anche parziale della struttura carcerarie va senza dubbio in una giusta direzione, ma trattandosi di una iniziativa limitata nel tempo ben potevano farsi i detti interventi (per lo più di semplice pulizia) in economia, sia mediante il personale tecnico del comune e sia mediante l’aiuto di volontari che sempre hanno teso la mano rendendosi disponibili.

Il Sindaco e la Giunta hanno invece deciso di appaltare 80.000,00 € di lavori di pulizia (perché di questo si tratta) sottraendoli alla loro destinazione ufficiale, ovverosia l’arredo urbano, che di certo avrebbe avuto un valore duraturo e di miglioramento qualitativo dell’isola rispetto ad una semplice eliminazione di erbacce e di vecchi ingombranti tra l’altro di storico valore, ben potendo invece raggiungere lo stesso scopo a costo zero mediante, come detto, l’ausilio di volontari e del personale a ciò deputato.

Pertanto il carcere, già dall’inizio, invece di rappresentare un risorsa, si ritrova ad essere usato come strumento di propaganda elettorale finendo per essere un costo salato per i cittadini per lo sfizio e la convenienza di qualcuno. Tutto ciò premesso e considerato  – SI INTERROGA PER CONOSCERE –  A) Come sia stato possibile utilizzare 80.000,00 € di fondi DUPIM stanziati per l’arredo urbano per opere di pulizia esterna ed interna del carcere; B) Perché l’Amministrazione, trattandosi di semplici opere di pulizia, non ha fatto ricorso al personale comunale a ciò deputato ed all’aiuto della cittadinanza organizzata in associazioni di volontariato invece di sperperare ingenti risorse a danno della comunità.

4 commenti su “APERTURA CARCERE DI TERRA MURATA: COSTI E SICUREZZA”
  1. Che non si fermi a risposte vaghe da parte dell’amministrazione come sempre fanno. Se il capogruppo della Svolta si riterrà insoddisfatto, DENUNCI le probabili ipotesi di reato affinche non sia solo una esternazione pubblicitaria. Si cominci a far tremare qualcuno altrimenti non cambierà mai nulla!

  2. “Cosa ci sia poi da arricchirsi dalla visita ad un rudere che sta crollando, tra sporcizia, celle ancora piene di pulci e pidocchi è poi tutto da capire”..

    In merito a questa frase a mio parere “infelice” voglio allegare il commento di un “esperto in materia”, …..spero che il Dottor Retaggio non me ne voglia, (e’ da Lui che ho preso in “prestito” questo commento )

    Il palazzo D’Avalos, poi trasformato in carcere, è uno dei luoghi simbolo della storia e tradizione culturale di Procida. Non ci vedo nessuna curiosità malevola e gusto dell’horror da parte dei Procidani che stanno accorrendo in frotte per visitarlo. Se i locali sono sporchi e malandati questo è solo colpa del tempo e della inevitabile incuria subita dalla struttura fino ad ora.D’altra parte anche se si trattasse di semplice curiosità non bisogna dimenticare che questa è alla base della conoscenza, elemento indispensabile per il progresso dell’umanità. La storia di un popolo è costituita da episodi positivi e negativi, da vittorie e sconfitte, ma è la storia di quel popolo. Il carcere, nel bene e nel male, è la nostra storia. Perché i Procidani dovrebbero ignorarla?

  3. Do il merito a Cascone

    che,per lo meno,si è preso la briga di fare una interrogazione.

    Vorrei poter chiedere,però,all’avvocato perchè nell’interrogazione,oltre alle domande fatte,non abbia inserito il quesito se l’apertura al pubblico dell’ex carcere sia stata confortata dalle,penso,indispensabili autorizzazioni,quali,il nulla-osta della Sovrintendenza,il nullo osta assicurativo,antinfortunistico,sanitario,antincendio,e della sicurezza della struttura,nel percorso indicato.
    Il sottoscritto,come già detto in un mio precedente post,ha avuto modo di vedere le foto scattate daun amico napoletano sul lastrico solare ,privo di parapetto. INAUDITO!

    Ma le guide turistiche chi erano,avevano il patentino,e, se lo avevano,DEVONO CAMBIARE MESTIERE

  4. In questi articoli ognuno pennsa ad esternare quello che piu gli aggrada a volte senza nemmeno dare peso all’argomento.
    A me sembra che Cascone non sia affatto contrario all’apertura del carcere per farlo vedere ai cittadini, anche se ciò, come dice Pugliese, appare molto azzardato visto la totale assenza di sicurezza. Cascone sta solo dicendo , come un consigliere dovrebbe fare che per questa fibrillazione del Sindaco, sono stati spesi soldi pubblici! Tanti soldi pubblici, per altro che sarebbero dovuti servire per altri scopi, certamente prioritari. Insomma il solito spreco di risorse dei contribuenti. Ma questo pare che a nessuno importi. Mi sorge un dubbio e mi pongo una domanda? ma ste tasse chi le paga se nessuno a Procida se ne fotte un cazzo se si buttano i soldi a mare? Non era forse il caso di ponderare prima di effettuare, quella che poi logicamente, sembra una trovata elettorale?

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