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SAN LEONARDO: FESTA NELLA GRANCIA. LA CHIESA APERTA DALLE 7 ALLE 20

Ditgprocida

Nov 6, 2014

Redazione | Con il triduo di preghiere e ringraziamento  – cominciati ieri l’altro, si festeggia oggi,  la festività di San Leonardo. Sull’isola di Arturo la devozione al santo è molto forte e ben radicata.  La chiesa intorno alla quale poi gira tutta la grancia è da sempre meta di pellegrini e visitatori. Quest’anno il giovane ed attivo parroco Don Marco Meglio ha pensato bene nella giornata odierna di lasciare le porte della chiesa aperte per oltre 12 ore così da permettere  a tutta la popolazione di poter visitare la sacra effige del santo e poter ascoltare messa.  Quest’anno la celebrazione del santo abate, riveste poi un carattere di eccezione perché ricorre il 160° anniversario del miracolo che liberò il popolo procidano dal colera.

Come testualmente riportato dalla raccolta di Panegirici di San Leonardo Abate per il sacerdote Michele Parascandola fra Domenico di Procida:  “Era l’anno 1854, quando Dio sdegnato per le nostre scelleratezze, abbandonò la clemenza e diede mano al rigore. Così il flagello del colera entrò in Procida e cominciò ad imperversare più di ogni altro luogo dei dintorni. Allora l’aspetto bello e ridente dell’isola si mutò in un pieno di squallore. La morte si presentava implacabilmente dovunque: non era caduto ancora vittima del suo furore un uomo e già ne colpiva un altro. La madre spirava sul figlio, cadeva l’amico sull’amico, il sano sull’infermo. Per le strade, dalle finestre si ascoltava un piangere che trafiggeva il cuore. Il lugubre suono delle campane, l’amministrazione continua dei sacramenti, i morti, i funerali creavano terrore e desolazione. I santi e Maria SS., esposti nella chiesa di San Leonardo non prestavano più ascolto alle lacrime dolorose e supplicanti dei Procidani. In questo frangente, un gruppo di pie donne, il 18 Agosto, corrono nella chiesa e con una fede che non conosceva rispetto umano, escono dalla sua nicchia S. Leonardo e lo espongono alla pubblica venerazione e con dolorose grida lo pregano, lo sollecitano, lo scongiurano a gloria del suo nome ad intercedere presso Maria SS. affinché Dio fermasse il braccio sdegnato e liberasse i suoi devoti dal triste castigo. Poi, piene di fiducia, ritornarono alle loro case. Intanto la loro preghiera ascese fino al cielo e l’ora del prodigio all’alba del 20 agosto. Mentre il quel giorno festivo il popolo ascoltava la S. Messa e nuove preghiere indirizzava al cielo, si udì un grido di gioia. Tutti avevano gli occhi fissi al volto di rosa di S. Leonardo che irraggiava l’insolita luce e col braccio alzato al cielo pareva che animasse tutti alla gioia ed alla speranza. Il popolo fu certo, davanti a quella visione, di aver ottenuta la grazia ed infatti il colera cessò

Una devozione che si estende anche oltre oceano. Non sono  pochi i procidani che dalla “Grande Mela“ o da altre capitali del mondo ricordano e vivono la tradizionale festa del sei novembre.

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