Redazione | Salvo sorprese dell’ultim’ora, quella di domani dovrebbe essere una delle più intricate e ingarbugliate elezioni della Confraternita dei Turchini degli ultimi anni. Regolamenti, Curia, statuti e malumori alla fine starebbero per prevalere sul buon senso e sullo spirito di fratellanza proprio di una congrega. Senza addentrarci troppo in alcuni retroscena, che negli ultimi giorni stanno trasformando questa elezione in una specie di campagna elettorale tra confratelli, la fotografia che sta venendo fuori è sconcertante e lascia trapelare ingiustificate prese di posizione, tanto inopportune quanto deleterie per la sopravvivenza dell’intera associazione di confratelli.
Per capire lo stato di profonda confusione e “ignoranza” in cui versano queste associazioni laiche ci ha pensato domenica scorsa il delegato della curia addetto alle confraternite, giunto sull’isola per l’elezione del governo della Confraternita dei Rossi, Roberto Esposito che ha di fatto, regolamento alla mano impedito al priore uscente dei Rossi di candidarsi alla carica di primo assistente.
La cosa in se avrebbe poco valore e poco peso se non fosse che ha fatto scattare – come per effetto domino – preoccupazioni anche nella confraternita dei turchini che domani andrà al voto, costringendo addirittura il priore in carica Gabriele Scotto di Perta a recarsi a Largo Donna Regina a Napoli in curia – ieri l’altro – per capire come stesse la situazione. Il delegato curiale ha significato al Priore che anche per lui non ci sarebbero più stati compiti di governo nelle elezioni di domani di cui invece – nelle intenzioni della vigilia – Scotto di Perta voleva almeno rimanere I° Assistente. Il delegato curiale è stato molto determinato: non se ne fa nulla, il regolamento voluto dal Cardinale parla chiaro: chi ha già ricoperto incarichi di governo per due mandati non può più essere eletto in organi direttivi di una confraternita. Il che ha avuto risvolti a catena. Poiché stando a questo articolo del regolamento anche l’altro candidato a Priore dell’altra lista – avendo già ricoperto cariche direttive – non potrebbe più essere eletto. Tutto questo quando mancano poche ore all’elezione, con altri candidati che venendo meno diciamo così un’”impalcatura di governo stabile”, starebbero ritirando la propria candidatura di governo.
A quanto si apprende dai rumors della “Chiesa Nuova” nelle ultime ore si sarebbe prospettato un “triunvirato” che potrebbe andar bene alla maggioranza dei confratelli chiamati al voto. Gli aventi diritto domani dovrebbero essere – come la passata elezione – un’ ottantina di confratelli. Ebbene i nomi che vengono fuori sono quelli di Mimi Lubrano Lavadera come Priore, coadiuvato da Scotto come I° assistente e Trapanese come II° assistente. Ripetiamo salvo sorprese dell’ultim’ora che in queste circostanze sono all’ordine del giorno, questi tre dovrebbero essere eletti. Ricordiamo – ad onor del vero – che a norma degli articoli del regolamento, tutti i confratelli con diritto di voto: sono eleggibili come membri del Consiglio.
Il che potrebbe configurare – fuori da qualsiasi schema e orientamento di voto – che qualche “Franco Tiratore” possa votare diversamente dagli indirizzi espressi. Il che aprirebbe un altro fronte di polemica ma lascerebbe piena libertà di espressione al voto che è sempre auspicabile. Un’equazione del tipo: tutti eleggibili = Chi prende più voti diventa priore. Punto e a capo. Resta l’amaro in bocca per una situazione che si è creata e che inevitabilmente lascerà comunque vada a finire strascichi e polemiche.
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a me viene semplicemente da ridere ! Ma è mai possibile questa rissa ? Cos c’hanno da fare durante l’anno ? Ma per favore…..
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SE SI TRATTASSE DI UNA COSA SERIA IL CARDINALE DOVREBBE COMMISSARIARE QUESTA PAGLIACCIATA