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BIMBO DI 5 ANNI CON IL POLMONE OSTRUITO: IL GIALLO DELL’IDROAMBULANZA

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Nov 25, 2014

Redazione |  Una vera e propria odissea quella vissuta ieri da un bimbo di cinque anni e dai genitori prima di ricoverarlo in una struttura ospedaliera. La giornata inizia con forti dolori al petto, difficoltà respiratorie e la corsa al Pronto Soccorso. Le radiografie evidenziano qualcosa che non va nei polmoni. O una forte bronchite o quello che peggio si teme,  un corpo estraneo. Il bimbo viene tenuto sotto osservazione e sotto ossigeno per più di un’ora, quando i medici di turno e il pediatra decidono che il bimbo debba essere  trasferito in una struttura ospedaliera della terraferma più attrezzata.  Ovviamente ospedale di riferimento risultava essere il Santa Maria delle Grazie a Pozzuoli in cui di fatto – dopo alcune telefonate –  si trovava anche il posto nel reparto di pediatria. E qui iniziavano i problemi. Il medico di turno purtroppo dopo aver chiamato la sala operativa del CORE Campania 118 che gestisce le emergenze,  rappresentava alla  mamma del bimbo  l’impossibilità  di trasferire il piccolo con l’Idroambulanza procidana  ( CP 454 ) asserendo che fosse ferma per un guasto e che a farle compagnia in banchina ci fosse anche la Idroambulanza Ischitana, per cui si dovevano attendere dalle 3 alle 4 ore per l’arrivo dell’idroambulanza caprese. I genitori  – spaventati –  chiedevano allora l’intervento dell’eliambulanza, cosa che il medico non avallava vista la non gravità della situazione, consigliando però – dopo aver fatto firmare ai genitori una “liberatoria” di  uscita – di raggiungere al più presto “La Schiana”  con un traghetto o un aliscafo. La mamma e il bimbo lasciavano il nosocomio procidano alle 13.30 e partivano per Napoli alle 14.15 proprio con un aliscafo di linea.  Durante la traversata il bimbo  – purtroppo –  aveva più crisi respiratorie e giunto al porto del capoluogo partenopeo –  con un taxi raggiungeva  l’ospedale puteolano solo nel tardo pomeriggio.

Se tutto ciò di per se sarebbe già grave  – per non dire gravissimo – e cioè la mancanza di mezzi di trasporto medici  con la terraferma –  da quanto poi comunicato dall’ attenta e scrupolosa comandate del porto T.V. Sabrina De Cuio  della Guardia Costiera,  si evinceva che la Idroambulanza che serva l’isola di Procida CP454, era  perfettamente funzionante. Tanto che nella stessa giornata di ieri alle 14.30 aveva  provveduto a trasportare una signora traumatizzata dall’isola al porto di Pozzuoli. L’ultima temporanea indisponibilità della motovedetta, regolarmente comunicata alla Centrale Operativa Regionale Campania (cosiddetto Co.re), risultava essere del 19.11.2014, dalle ore 12.00 circa alle 16.00 circa, per condizioni meteo-marine avverse, che non permettevano il trasporto in sicurezza di un eventuale ammalato.

A tutt’oggi invece risulta ferma in banchina  – per problemi al motore – la idroambulanza  “Ischitana” CP 456, che dovrà a breve effettuare lavori  in un cantiere procidano.  Sull’argomento è intervenuto prontamente  – con premura e professionalità  – l’assessore alla sanità del comune procidano, Maria Capodanno che dopo  aver verificato quanto risultava dalla denuncia, si è attivata presso il Pronto Soccorso e l’ospedale procidano chiedendo spiegazioni sull’accaduto. A Capodanno il medico di turno ha rappresentato anche’egli che è stata la centrale operativa di Pozzuoli  ( Co.re) a significare l’indisponibilità delle due idroambulanze di Ischia e di Procida. Cosa ovviamente  – come verificato – del tutto falsa.  L’assessore  – sempre attenta a questi come ad altri episodi che negli  anni hanno caratterizzato il suo mandato assessoriale – non ha potuto fare altro che rammaricarsi per l’accaduto, augurandosi che vicende del genere non accadano più e  invitando tutte le strutture mediche e  paramediche  – che sono chiamate a garantire l’efficienza del trasporto di ammalati e degenti  – ad una migliore sinergia e collaborazione. Invitando altresì i cittadini procidani a non perdere la calma in situazioni simili che puntualmente generano ansia e frustrazione e rendono anche un semplice trasporto in terraferma, un problema.  Sperando, ogni volta, di vincere la corsa contro il tempo.

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