Redazione | La Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Procida ha festeggiato, ieri, Santa Barbara, la celeste patrona della Marina Militare, con una solenne celebrazione eucaristica nella Chiesa di Santa Maria della Pietà a Marina Grande, alla presenza del Comandante, il Tenente di Vascello (TV) Sabrina Di Cuio e del personale militare e civile del Corpo. E’ dal 4 dicembre 1951, giorno della solenne Beatificazione per mano di Papa Pio XII, che gli uomini e le donne della Marina Militare, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano Santa Barbara come Patrona della Forza Armata.
Don Giovanni Costagliola, che ha presieduto la liturgia – con l’accolito Geppino Scotto di Perta – ha sottolineato le virtù eroiche di Santa Barbara ma anche evidenziato come l’operato della Guardia Costiera si richiami ai valori profondi di coraggio e dedizione, che devono ispirare l’agire comune.
Santa Barbara, condotta al martirio per la sua indomita fede cristiana contro il paganesimo, fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo, origini e valori in cui si ritrovano, ogni giorno durante il servizio, gli uomini e le donne della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco, coraggiosi nell’affrontare i pericoli e le avversità al solo fine di poter salvare una vita umana.
Alla Santa Messa hanno preso parte le più alte autorità politiche, militari e civili, tra cui il Vice Sindaco Elio De Candia, l’assessore Maria Capodanno, il vice – comandante della Guardia di Finanza, il Comandante della Polizia Municipale Giuseppe Trotta, gli operatori della Protezione Civile, l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Monte di Procida e una folta rappresentanza dei ragazzi dell’ Istituto Nautico accompagnati dai loro professori.
Il Comandante della Capitaneria, Sabrina Di Cuio, ha fatto rilevare come la Marina incarni lo spirito della protettrice Santa Barbara soprattutto in un momento delicato per le Forze Armate e per il Paese, esortando gli uomini e le donne del Corpo a compiere sempre al meglio il proprio dovere in favore della collettività e degli utenti del mare. Calorosa è stata l’accoglienza agli uomini della Marina da parte della locale comunità, tradizionalmente legata alla Capitaneria e che al mare guarda come una importante risorsa.
Nell’augurio finale – il comandante Di Cuio – ha rivolto un pensiero ai due marò Girone e Latorre ancora tristemente legati ai tragici accadimenti di anni fa in India e che ancora oggi non possono assaporare la libertà.
Alla fine della Santa Messa si è tenuto un frugale vin d’honneur per ringraziare i partecipanti presso gli uffici della Guardia Costiera.