Redazione | Più che rinviare le elezioni per i rinnovi dei Consigli regionali a maggio, conviene anticipare a marzo”. “Conviene” in senso economico, dato che spostare di tre mesi le Regionali comporterebbe un elevato costo economico non compatibile con le casse pubbliche. Questo è il sunto del parere dell’Avvocatura di Stato intervenuta su richiesta del ministero dell’Interno per una valutazione sullo slittamento del voto a maggio. L’ultima parola però spetta a Palazzo Chigi, ma pare del tutto svanita l’ipotesi di maggio. Per prorogare le assemblee regionali servirebbe una legge del Parlamento, ed inoltre bisognerebbe garantire gli stipendi per altre tre mensilità. L’anticipo a marzo, con il conseguente election-day con i Comuni chiamati al voto, presenta una procedura legislativa molto più snella e celere. Per fissare le elezioni amministrative basta un decreto del presidente del Consiglio. L’ipotesi di votare a maggio sarebbe dovuta servire a soddisfare manovre di assestamento dei conti pubblici. I bene informati garantiscono che il premier Renzi vuol andare a votare il prima che sui cittadini cada il peso delle tasse. Per la scelta della data dovrà considerarsi anche che il 5 aprile 2015 è Pasqua, indi per cui nei Comuni dove è previsto il doppio turno, le uniche date possibili per il voto sono domenica 15 marzo e domenica 29 marzo per i ballottaggi. Oppure primo turno domenica 29 marzo e secondo turno il 12 aprile.