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LE PRIMARIE CHE VERRANNO: 2a puntata: EUGENIO MICHELINO

Ditgprocida

Dic 10, 2014

Redazione | L’isola di Procida ha bisogno di una fase di sviluppo economico anche per potere tornare a dare pieno lavoro ai giovani. In quali settori scommettere?  Che ruolo potranno avere i privati in settori strategici come la portualità e lo sviluppo di Terra Murata?

I giovani vanno coinvolti e resi protagonisti della loro vita individuale e collettiva, allontanandoli dall’alcool, dalla droga e dalla ludopatia, attraverso politiche attive di coinvolgimento, che possano informarli, formarli per inserirli a pieno titolo nella vita sociale, culturale, sportiva e soprattutto lavorativa. Gli spazi vanno ripensati in modo che non diventino meri luoghi di incontro e di socializzazione, ma laboratori attivi per la creazione artistica, culturale, sociale, imprenditoriale, ambiti nei quali possano esprimere, attraverso un percorso guidato, tutta la loro vitalità, energia, creatività. A tal proposito, la sede dell’ex carcere di Terra Murata potrebbe prestarsi molto bene ad accogliere tali iniziative e quindi un motivo in più per pensare ad una sana e concreta riqualificazione senza avere la pretesa di voler realizzare un progetto faraonico.


La risorsa “mare”  ha da sempre rappresentato la principale fonte di benessere per gli Isolani. che non rendeva necessaria la ricerca di altre iniziative che prevedessero la valorizzazione del territorio. Altri fattori che non hanno consentito di offrire un “prodotto Procida”  proponibile a livello turistico, sono stati la presenza del carcere borbonico prima e l’insediamento del penitenziario poi.
Solo c Con on la crisi del settore marittimo e la chiusura del Bagno Penale, ci si è indirizzati verso il turismo come fonte di sostentamento alternativa. Procida infatti, è un’isolaIsola con grandi potenzialità turistiche ma sconta anni di ritardo e di assoluta mancanza di cultura turistica. Considerando che le aree portuali sono il fulcro dell’offerta per il turismo nautico e l’elemento che costituiscedi  l’interfaccia mare-terra, punto di collegamento tra la navigazione ed il territorio, la riqualificazione, la riorganizzazione ed il riuso di tali aree, potrebbe creare un processo diinnescare una reazione a catena, favorendo l’occupazione, l’espansione di attività economiche e commerciali, legate al mondo del turismo nautico che coinvolgerebbe incentivandol’intero anche un diverso utilizzo delindotto del territorio, con che vive alle sue spalle, creando nuove centralità urbane e territoriali, quali piazze spazi pubblicihe, percorsi belvedere e waterfront attrezzati legati alle attività turistico-culturali e al tempo libero facendo scattare necessariamente una collaborazione tra competenze portuali e competenze urbane, nell’ottica di un miglioramento reciproco per il raggiungimento di una qualità urbana sostenibile e duratura. nella consapevolezza che un’economia legata al mare coinvolge tutto il territorio, considerando le modeste dimensioni dell’Isola.
Co: chi utilizza unità barche da diporto, infatti, incide su due aspetti in particolar modo: l’uso dell’imbarcazione e l’impatto sul territorio, generando un indotto legato non solo ai costi di ormeggio e manutenzione delle unità da diportobarche ma anche alla capacità di spesa dei diportisti sul territorio: trasporto, alloggio, ristorazione, shopping, intrattenimento e cultura.
Il mare, quindi, può interagire con tutti i settori, diventando il vero polmone di sviluppo sociale, economico e culturale del territorio in cui si inserisce, e non solo quello costiero.

Il primo passo da compiere dunque è l’adeguamento, il riordino e la messa a sistema delle strutture già esistenti, ed in questo il ruolo dei privati, in entrambi i settori, è essenziale. A questo però devono necessariamente seguire maggiori e concrete sinergie anche da parte dell’ amministrazione senza svendere i beni pubblici ma valorizzandoli al meglio.

L’azienda comunale appare vecchia ed appesantita.

Come attrezzare meglio l’Ente Comune per metterlo all’altezza delle sfide da affrontare?
Una delle mie priorità è riordinare l’Ente Comunale sia dal punto di vista strutturale che funzionale, secondo criteri di efficienza, imparzialità, trasparenza ed adeguatezza delle risorse rispetto agli obiettivi, al fine di garantirne il buon andamento. Il tutto consentendo la massima partecipazione possibile dei cittadini: protocollo informatizzato, accesso on-line ai procedimenti amministrativi, ufficio legale efficiente, istituire uno sportello per l’accesso ai fondi europei.
Istituire uno sportello impresa, dove sia possibile informarsi, orientarsi nella fase iniziale e quelle successive, che promuova iniziative di collaborazione tra Enti, Istituti di Credito, Scuola, Associazioni e società civile.
Riequilibrare il bilancio, secondo i vincoli del piano di rientro decennale approvato lo scorso anno ed avallato dalla Corte dei Conti  e azzerare le  partecipate, riportando i servizi offerti all’interno della struttura comunale e programmare una definizione completa della quota di LSU di cui tutte le amministrazione devono tener conto ex legge. Chiaramente, contrastare ogni forma di evasione ed elusione fiscale.

Come pensi di coniugare la giusta tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio dell’isola di Procida?
Come affrontare il problema irrisolto dell’abusivismo edilizio?
Come valorizzare il sito dell’isola di Vivara?

Riallacciandomi alla prima domanda, l’incentivazione all’adeguamento di porti all’interno di bacini già esistenti, è una scelta che presenta rilevanti vantaggi sia di carattere economico sia, specialmente, di carattere paesaggistico-ambientale: la riqualificazione delle aree portuali esistenti, si lega indissolubilmente alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio e al turismo, mediante la creazione di itinerari volti alla scoperta della storia, dell’architettura, delle tradizioni, della gastronomia, con ricadute positive quindi per l’intera economia isolana.
Ciò che caratterizza il passaggio tra mare e terra, è sicuramente il fronte a mare, il così detto waterfront. Riqualificare le cortine delle tre Marine mediante la sistemazione dell’esterno dei negozi seguendo un unico stile; ridipingere le facciate delle case; valorizzare le aree urbane occupandosi quotidianamente del decoro pubblico dell’Isola, credo siano tutte iniziative volte alla valorizzazione de # la nostra isola
E’ necessario rivolgere l’attenzione alla sua “striscia” più intensa, suolo stretto e sinuoso su cui, più che altrove, si sovrappongono le identità storiche, le attività culturali, le spinte economiche, i flussi turistici, commerciali e migratori, la congestione del traffico stradale.

Puntare alla tutela dell’ambiente significa anche attuare una nuova strategia di trasporto per ridurre non solo l’inquinamento ambientale ma anche quello acustico dovuto all’utilizzo di mezzi pubblici e privati; trasformare il rifiuto in ricchezza per il cittadino mediante una nuova strategia per la raccolta dei rifiuti, sia a terra, sia a mare; migliorare la sicurezza e il monitoraggio del territorio con un più razionale utilizzo delle forze dell’ordine, di mare e di terra, nonché mediante l’installazione di telecamere di sorveglianza; programmare interventi da realizzare per la salvaguardia costiera; completare la realizzazione del depuratore; messa in sicurezza dei cantieri mediante l’adeguamento ed il rispetto di tutte le normative vigenti nell’ottica di salvaguardare primasianell’ottica di salvaguardare sia gli operatori che vi lavorano che e poi l’ambiente che li circonda. ma anche il recupero e la valorizzazione
A tutto ciò va sicuramente collegato la ridefinizione delle zone previste per l’Area Marina Protetta, con l’installazione di campi boa per preservare la flora marina dai danni provocati dall’ancoraggio delle imbarcazioni;  ed incentivare  la locazione di barche ecosostenibili alimentate dall’energia solare per poter visitare l’area in armonia con l’ambiente.

La diffusa invasione edilizia cominciata negli anni ’60, è stata ed è tutt’oggi, un’estrema violenza inferta all’ambiente paesistico che oggi precariamente sopravvive alla stessa comunità che lo ha prodotto e, fino a ieri, conservato in organico rapporto d’uso. Gli abusi edilizi hanno fatto sparire, in alcuni casi gli archi, le volte, le scale e le cupole di copertura, elementi tipici dell’architettura procidana, in altri addirittura i giardini. Perfino i tipici colori pastello lasciano il posto alle tinte forti che i riflessi del sole rendono accecanti. Un patrimonio di verde e di memoria che, una volta distrutto, non si potrebbe più sostituire né tantomeno riprodurre.
Pertanto, il mio intento è quello di sviluppare gli “orti urbani” con investimenti orientati alla loro manutenzione, tutela e valorizzazione favorendo la riqualificazione dei manufatti esistenti, nel rispetto delle tradizioni agricole  e delle tipologie architettoniche, piuttosto che edificare nuove costruzioni di indubbio pregio architettonico.

L’eccezionale bellezza paesaggistica di Vivara e la sua peculiarità morfologica-geologica, impongono la riqualificazione di una quota di mercato turistico in parte esistente e la creazione di una aggiuntiva particolarmente interessante; il tutto in perfetta linea con l’esigenza di politiche che rispondano ai criteri di un turismo responsabile.
Il concetto di turismo responsabile nasce da nuove esigenze di valorizzazione e riscoperta della realtà sociale ed ambientale dei luoghi più suggestivi e delle antiche tradizioni della nostra cultura. Si vuole offrire, in primis al cittadino e poi al visitatore, la possibilità di inserirsi in maniera armonica nel contesto preesistente senza alterarne le preziose particolarità, ripristinando aree soggette a degrado e le località isolaisolatete da problemi storici e logistici.

Le ragioni della situazione che si è determinata sono molteplici e vanno dall’inadeguatezza e dalle contraddizioni delle normative vigenti quali il Piano Territoriale Paesistico ed il Piano Regolatore Generale, all’istituzione dell’Area Marina Protetta e alle scelte politiche adottate.
Le proposte per la revisione del PTP fortunatamente interessano il potenziamento delle quattro filiere: del mare, della cultura, del commercio e dell’agricoltura.
Il mio intento, infatti è proprio quello di seguire questo indirizzo, reintegrando la storia, le tradizioni, l’esperienza e i saperi locali e territoriali nel processo di valorizzazione de # la nostra isola.

10 commenti su “LE PRIMARIE CHE VERRANNO: 2a puntata: EUGENIO MICHELINO”
  1. Prima di tutto in bocca al Lupo, poi Le vorrei fare una domanda?

    Dopo aver creato le condizioni per cui molti negozi del cosidetto “Borgo Sen’t Co'” chiudessero miseramente, quali altri progetti senza fondamenta ha pensato se riuscisse a salire al “Colle”?

  2. Anni or son trascorsi da quando sentii le stesse (ad eccezione del protocollo informatico, di recente creazione) identiche precise idee , espresse nelle varie campagne elettorali MURO , MURO BIS , LUBRANO (leggi MURO), CAPEZZUTO (leggi sempre MURO); come dicevo le ho solo sentite……perché nessuna è mai stata messa in pratica. LEI DISPONE DI UNA BACCHETTA O CILINDRO MAGICO? ??

  3. Io mi auguro che lei non vinca le primarie.
    Se così dovesse essere io non la voterò come sindaco.
    Troppo vicino per anni alle idee del centro destra isolano.
    Pino

  4. Chiunque giudica male uno dei tre candidati della p che v non se hanno manifestato mai un consenso negativo nei confronti della attuale amministrazione.. siamo nella merda ..Ancora aspettiamo il posto fisso.. Allora uniamoci finalmente per cambiare il paese .. Non guardiamo i colori politici … Per una volta siamo uniti…cambiamo il ns paese o quantomeno diamo una possibilità apersone diverse per farlo..non giudichiamo persone che nemmeno conosciamo, ma diamogli fiducia…tanto peggio di così!!

  5. Purtroppo, cara Paola, i 3 li conosciamo bene, purtroppo. Dino è orami al tramonto; Gianno Pappone non ha oggettivamente la preparazione per fare il Sindaco; Michelino è l’unica vera novità, ma non credo vincerà. Quindi per l’ennesima volta il popolo procidano sarà costretto a votare la lista “meno peggio” perché la “migliore” non credo ci sarà.

  6. Siamo rovinati

    qui a Procida,se c’è ancora qualcuno che pensa ancora che Michelino l’unica novità.

    Altro che novità ,e una carta già scaduta e già conosxciuta: pagnottismo allo stato puro.

  7. Perfetto allora se pensi che la novità possa essere michelino cerca di aiutarlo a vincere non si può partire già perdenti..

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