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LSU: IL COMUNE CHE INTENDE FARE? INTERROGAZIONE DI AMBROSINO

Ditgprocida

Dic 11, 2014

Redazione | Il capogruppo di “Insieme per Procida”, Dino Ambrosino, in vista del prossimo  Consiglio Comunale ha protocollata una interrogazione nella quale chiede chiarimenti in merito all’attività dei Lavoratori Socialmente Utili.
“Premesso – scrive Ambrosino – che con la legge 196 del 1997 e con la delibera di Giunta Municipale 76/1997 iniziava l’attività dei Lavoratori Socialmente Utili nel Comune di Procida; visto che: il Consiglio Comunale di Procida si è espresso per la soluzione della questione LSU in seguito all’interrogazione di cui alla delibera n.15 del marzo 2003 e in occasione della mozione di cui alla delibera 80/03; e che con la delibera 337 del settembre 2003 la Giunta Comunale manifestava la volontà di verificare tutte le opportunità di stabilizzazione; valutato che nel corso degli anni le mansioni degli LSU sono state modificate fino a diventare attività di supporto per gli uffici comunali; considerato che progressivamente il personale comunale sta maturando i requisiti per la pensione e che nei prossimi 5 anni il loro numero si ridurrà di circa un terzo; tenuto conto che l’attività di sportello e di back office del Comune ha comunque bisogno del supporto di personale già formato e qualificato; si interroga l’Amministrazione Comunale – conclude Dino Ambrosino – per conoscere, in primo luogo, gli indirizzi che sta seguendo in merito alla questione LSU ed anche se ha sinora valutato la richiesta di integrazione dell’orario di servizio avanzata dagli stessi”.
Come si ricorderà i lavoratori socialmente utili, passati poi alla storia come LSU, vennero introdotti all’inizio degli anni novanta dello scorso millennio attraverso il protocollo sulla politica dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo del 23 luglio 1993, al fine di utilizzare i lavoratori espulsi dalle medie e grandi imprese ai quali veniva erogata la CIGS (Cassa integrazione guadagni straordinaria) dalle casse dello Stato. Si decise quindi, a fronte di quel costo sostenuto, di adirli ad attività rivolte alla collettività (cosiddetti socialmente utili) presso i comuni di residenza, utilizzandone le professionalità e capacità lavorative. Gli interventi legislativi susseguitisi hanno disciplinato la materia con frammentazione, ricordiamo in tema la legge 19 luglio 1994, n. 451 e la legge 28 novembre 1996, n. 608. Una risistemazione organica dell’istituto si ebbe solo con il decreto legislativo 1º dicembre 1997, n. 468 (“Revisione della disciplina sui lavori socialmente utili, a norma dell’articolo 22 della legge 24 giugno 1997, n. 196″). In seguito, i lavori socialmente utili sono stati estesi anche ai lavoratori in mobilità ed ai disoccupati di lunga durata

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