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LE PRIMARIE CHE VERRANNO: 3a puntata: GIANNI SCOTTO DI CARLO

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Dic 11, 2014

Redazione | L’isola di Procida ha bisogno di una fase di sviluppo economico anche per potere tornare a dare pieno lavoro ai giovani. In quali settori scommettere? Che ruolo potranno avere i privati in settori strategici come la portualità e lo sviluppo di Terra Murata?

L’isola di Procida ha certamente bisogno di una fase di sviluppo, ma più che “in quali settori scommettere?” la domanda che mi pongo- e ci poniamo- è : “come scommettere su tutti i settori?” L’intenzione è quella di promuovere sinergia e organicità, di stimolare con azioni differenziate e integrate il commercio, la marineria, la ristorazione e l’ospitalità, l’agricoltura, la pesca e la formazione in circoli virtuosi. Uno sviluppo orchestrato offrirebbe spazi e risorse per l’impresa e reti relazionali ampie, capitale sociale, per garantire la piena occupazione. Le vocazioni di impresa e le professionalità presenti sul territorio andranno quindi tutte egualmente difese, sostenute, spinte e indirizzate: l’economia sinergica è un concetto intrecciato a quello di identità come risorsa, che è la fondamentale tra le tante ricchezze di Procida.

Per quanto riguarda i ruoli, l’Ente Comunale ha l’onore di fare gli interessi di tutta la cittadinanza presente sul suo territorio: laddove consociazioni e consorterie di privati riusciranno ad attivarsi per tale fine, garantendo maggior efficienza, rispetto e sostenibilità ambientale, gli sarà dato massimo spazio.

 L’azienda comunale appare vecchia ed appesantita. Come attrezzare meglio l’Ente Comune per metterlo all’altezza delle sfide da affrontare?

L’azienda comunale ha certamente bisogno di: ridare dignità agli impieghi e professionalizzare le figure operanti, formare e motivare gli impiegati, aggiornare e informatizzare le procedure, responsabilizzarsi attraverso la pubblicazione e comunicazione costante del suo operato.

Come pensi di coniugare la giusta tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio dell’isola di Procida?

Come affrontare il problema irrisolto dell’abusivismo edilizio? Come valorizzare il sito dell’isola di Vivara?

Tutela dell’ambiente e valorizzazione del territorio non sono e non saranno mai termini in contraddizione: siamo parte integrata di un eco-sistema. Rimettere al centro questa consapevolezza, in linea con gli stimoli economici e conoscitivi dell’unione europea, innescherà da sé occupazione, produzione e risparmio.

Quello dell’abusivismo è un problema dell’isola di Procida, non di questa o quella famiglia. Per affrontarlo e risolverlo dobbiamo: ristabilire un principio di legalità, difendere in maniera pianificata il diritto all’abitazione; sanare i conflitti tra i cittadini chiedendo la riqualificazione energetica ed architettonica del costruito sanabile attraverso un Piano di recupero consentito dalla legge e mai completato ed approvato.

Rispetto a Vivara,  l’isola, come pure il complesso “ex-carcere”, dovrà essere un laboratorio, e una grande opportunità, per lo sviluppo sinergico delle attività nel miglioramento della qualità della vita di tutti, cercando di radicare sempre più queste risorse all’economia e alla cultura dell’isola. Vivara, di rara valore e bellezza, è già, almeno in potenza e in progetto, un importante attrattore culturale e turistico, un percorso archeologico, delle tradizioni agricole; della biodiversità della flora e della fauna, uno spazio collettivo per gli isolani da fruire con le giuste regole di tutela; una scuola a cielo aperto per l’educazione ambientale, storica, scientifica.

7 commenti su “LE PRIMARIE CHE VERRANNO: 3a puntata: GIANNI SCOTTO DI CARLO”
  1. Gianni, ma tu di abusivismo non ne sai niente????? Gli scarichi della fogna a mare???? ecc ecc

  2. Lo sappiamo tutti che a procida chi scarica a mare la fogna e il COMUNE!!!!!! e lo fa da sempre perche si e sempre mangiato i soldi che servivano per fare quello che si dovrebbe fare!!!! E non solo a un paio di centinaia di metri dalla costa no sotto gli occhi di tutti alla corricella alla marine a alla chiaiolela basta avere un po di naso…….

  3. L’anonimato non è mai un danno se si dicono verità non offendendo nessuno. Se qualcuno non è d’accordo basta replicare e magari ricevere le scuse di chi ha scritto. Il problema è chi invece scrive in ogni blog solamente sciocchezze e peraltro facendolo in maniera infantile, maleducata e consentitemi al limite delle regole basilari della grammatica …….. caro J.A.C. prima di scrivere chiarisciti le idee……..

  4. Quello che dici potrebbe anche essere vero se le cose che si dicono sono false e tendenziose. Ma se si dice la verità l’anonimato non è altro una forma di protezione in una civiltà dove chi dice il vero viene poi punito in qualche modo. Se hai visto un servizio delle iene ultimamente avrai conosciuto la storia di quella donna che denunciando un medico che “vendeva” metadone ha rischiato di perdere il posto di lavoro. Procida è peggio…………chi si schiera con la verità viene punito e allora ben venga l’anonimato veritiero.

    buona giornata

  5. Calise

    ha ben ragione,l’omertà non paga,è controproducente per sè e la società.Se si pensa che qualcuno ha infranto la legge vigente,due sono le cose: o denuncia a chi per esse,o stia zitto ,che ci guadagna

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