NASCE L’ASSOCIAZIONE CAPITANI PROCIDANI

Redazione |  Dopo mesi di attesa finalmente nasce a Procida l’ACP. Associazione Capitani Procidani. Un’associazione che andrà a ricoprire un ruolo ben specifico nel quadro di quelle già esistenti sul territorio dell’isola di Arturo. E soprattutto tra quelle che in parte si occupano della gente di mare. Dal glorioso Pio Monte dei Marinai al Circolo Capitani e Macchinisti e l’associazione Marinai d’Italia.

L’Associazione ha lo scopo di: assistere, sostenere e tutelare professionalmente i propri soci; difendere e sostenere i principi che regolano e disciplinano l’etica professionale della categoria; promuovere studi ed azioni scaturenti dalla professionalità degli associati che possono, per tutta la materia concernente la navigazione marittima ed interna, essere messi  a disposizione, anche di autorità, enti ed associazioni nazionali ed internazionali, per il miglior sviluppo della materia stessa; Fornire servizi finalizzati a facilitare il collocamento del personale marittimo presso le compagnie di navigazione; Consentire agli associati di impiegare il proprio tempo libero in maniera sana e proficua, promuovendo anche iniziative al di fuori della sede sociale. Per far ciò l’associazione ha già individuato una sede in Via Roma al porto di Marina Grande.

Presidente è stato eletto il Cap. Pasqualino Sabia, già dirigente della Tirrenia, ed oggi membro effettivo della Commissione sinistri marittimi a Napoli e membro della commissione tecnica all’istituto Nautico con nomina Ministeriale.  E’ a lui che abbiamo chiesto i perché di questa nuova formazione associativa: “L’idea nasce dall’esigenza di alcuni “marittimi” di impegnarsi in attività di supporto, coniugando le professionalità acquisite dopo anni ed anni di navigazione al fine di sviluppare degli interventi –  al di là di un approccio di tipo ideologico, assistenzialistico e spontaneistico – a favore della classe marittima. L’ attenzione ai problemi, la ricerca di riferimenti in terraferma, lo sviluppo di sinergie possibili, ma  soprattutto la necessità di contribuire allo sviluppo delle classe marittima – come vi dicevo –  ci hanno spinto a creare questa associazione”.