Redazione | Non lo vedremo più, continueremo ad ascoltarlo, nelle prossime ore come una mantra che non avremmo mai voluto incontrare sulla nostra strada, quello dell’assenza che è un assedio. Il profluvio di messaggi nella notte, notte nera, funesta, di cattivi pensieri, dice quanto e come lo portassimo dentro tutti quel ragazzo del centro storico, cresciuto con le zie perché i genitori non ce la facevano a sfamare tante bocche, quell’americano di una Napoli che voleva cambiare, che sognava di essere Elvis Presley, Bob Dylan, Eric Clapton.