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AREA MARINA PROTETTA: PROVE DI DIVORZIO DEL COMUNE DI PROCIDA

Ditgprocida

Gen 13, 2015

Redazione | Con delibera di giunta n° 242 del 05.12.2014 gli amministratori dell’isola di Arturo hanno dato incarico al Sindaco Vincenzo Capezzuto di formulare, all’assemblea dei soci del consorzio, la proposta di modifica del piano di zonizzazione dell’AMP, con particolare riguardo all’isola di Procida. L’avvio delle procedure di cambiamento – con la richiesta di una nuova zonizzazione dell’AMP  – dovrebbe riguardare inizialmente le zone della baia della Chiaia e della Corricella. Zone che sono inserite tutt’oggi nella fascia B.

La richiesta evasa dalla giunta ripercorre i cambiamenti ambientali sopraggiunti negli ultimi anni e soprattutto da situazioni socioeconomiche legate agli imprenditori della Chiaia e della Corricella che non hanno mai digerito questo tipo di zonizzazione. Nella richiesta che il primo cittadino dell’isola di Procida produrrà all’assemblea dei soci, saranno presenti anche le valutazioni tecnico ambientali che a norma dell’art 11. Comma 2 del DM 27/12/2007, dovrebbero consentire il passaggio da zona B a Zona C.

Ricordiamo che nell’Area Marina Protetta vi sono quattro zone dove è proibito entrare, le due zone A di riserva integrale e le due zone B.n.t. dedicate esclusivamente all’immersione subacquea sportiva. Per le altre zone, B, C e D esistono regolamentazioni particolari per la nautica, la pesca e le attività acquatiche.

Soddisfatti gli imprenditori della zona ed in particolare le attività commerciali legate alla ristorazione che per anni si sono battuti per una modifica: “E’ un primo passo e diamo merito al Sindaco Capezzuto di averci ascoltato  – dice un rappresentante sindacale – nella Chiaia ormai di posidonia non c’è nemmeno più l’ombra e questo non è dovuto alle barche che ancorano ma semplicemente perché non c’è mai stata”.

In effetti uno dei motivi del contendere tra AMP e imprenditori della zona era proprio la presenza in estate di miglia di barche ancorate nella rada della Chiaia. “Quando fu fatta la zonizzazione – dice un pescatore della zona – non fu tenuto conto delle nostre indicazioni, ma seduti ad un tavolino si colorarono delle cartine di azzurro giallo e verde. Bastava chiedere anche a noi che conosciamo come le nostre tasche quei fondali e ci avrebbero risparmiato questi anni di ristrettezza”

In effetti una parte dei i fondali ed il mare dell’AMP comprendono una assoluta varietà di ambienti, dalle  aree di coralligeno, con incredibili formazioni di alghe rosse, madrepore e coralli e le acque  sono frequentate da tutte le specie ittiche tipiche degli ambienti rocciosi mediterranei, ma anche al centro di flussi migratori di totani e calamari e di tutte le specie del pesce azzurro e dei piccoli tunnidi.

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