Redazione | Un viaggio iniziato cinque anni fa con la trivellazione e la messa in posa di un nuovo pozzo d’acqua potabile. Siamo nella zona di Nabual, zona rurale e poverissima dell’ Uganda, al centro dell’Africa. Procida e i Procidani – grazie ad Africa Mission e all’instancabile MImì Calabrese – da decenni contribuiscono alla costruzione di pozzi di acqua potabile, all’acquisto di materiale per i bambini e per i disabili. Diverse centinaia di milioni di vecchie lire raccolti e donati ai più bisognosi nel corso di questi anni fanno dell’isola di Arturo un vero cuore palpitante, come ebbe a dire il fondatore di Africa Mission, Don Vittorione. L’ultimo pozzo realizzato – quello terminato pochi mesi fa – porta la firma della Blue Dream Charter e del Ristorante Fammivento che servirà a garantire acqua per 3600 persone. L’idea nacque nel settembre del lontano 2010 dalla consolidata attività di Charter Velico e dalla forte tradizione enogastronomica. L’aggregazione di queste risorse presenti sul territorio e la crescente creatività nella promozione del territorio permisero la realizzazione di questa iniziativa di beneficenza in grado di saldarsi alle caratteristiche reali del territorio, valorizzando le tipicità locali e rilanciando l’offerta turistica nella bassa stagione con l’uso di strumenti puramente benefici. L’Evento, aveva l’obiettivo di raccogliere fondi per la realizzazione appunto di un pozzo d’acqua nella regione di Karamoja, nell’Nord Est dell’Uganda portando così il fabbisogno di acqua pro-capite giornaliero a circa 1500 abitanti di uno dei luoghi al mondo in cui maggiore è l’emergenza idrica. La carenza di risorse idriche è cronica, sia per la scarsità di sorgenti in superficie che per l’irregolarità delle piogge. Senz’acqua è a rischio il bestiame (il territorio è popolato da oltre 800mila pastori seminomadi), non si può coltivare, non si riesce a mantenere strutture che garantiscano assistenza e istruzione. Per non parlare delle condizioni igieniche. Per ogni pozzo perforato mille persone sono liberate dall’obbligo quotidiano di percorrere decine di chilometri a piedi, con un bidone di 25 litri sulle spalle, per approvvigionarsi di acqua potabile. «Non posso dimenticare la prima volta che siamo andati a scavare, con la gente che guardava passare esterrefatta le macchine per la perforazione. E non posso scordare le feste, i ringraziamenti, gli abbracci per il primo pozzo e i primi zampilli», sottolinea Mimì Calabrese, fabbro procidano, trent’anni in Africa con la valigia in mano per «colpa» di Africa Mission.
Procida e Africa Mission, Procida e Don Vittorione, una storia di aiuti e di amicizia, che dall’amore della donazione e del volontariato – nei confronti delle popolazioni africane – hanno saputo cogliere germogli di speranza. In un mondo di guerre e soprusi, popoli opulenti e popoli che stanno morendo letteralmente di fame e non ultimo di malattie. Figura emblematica di questa unione Don Vittorione il fondatore dell’associazione che vent’anni fa moriva. Un figura immensa nel cuore e nell’anima, che ha conquistato non solo coloro che l’hanno conosciuto, ma anche e soprattutto coloro che oggi apprendono quanto insieme hanno fatto per quel continente.Dalle origini ad oggi, sono stati allestiti 92 aerei cargo, 788 container, 45 TIR, carichi di oltre 11.400.000 kg tra generi alimentari e di prima necessità, attrezzature sanitarie, agricole, meccaniche, sanitarie e scolastiche. L’ attività intensa di soci ed operatori , in questi anni , attraverso l’opera di testimonianza della Fede , attraverso la realizzazione dei progetti in Africa (emergenze, cooperazione allo sviluppo, sostegno ai missionari e alla chiesa locale ) attraverso attività di sensibilizzazione in Italia( il giornalino “Anche tu insieme” , l’organizzazione del convegno annuale ed altre attività dei gruppi ) attraverso l’accoglienza presso le sedi di Kampala e Moroto , l’ascolto dei poveri , dei missionari, hanno reso la parola del Signore, l’ esperienza e l’ esempio di Don Vittorio ogni giorno parte dei loro cuori e della loro vita.