Redazione | La cosa va avanti da anni con la “complicità”delle “autorità preposte”. Nel Golfo di Napoli, tra i più trafficati al mondo per numero di passeggeri (ogni anno transitano circa 10 milioni di viaggiatori) gli armatori privati (tra cui Alilauro, Snav, Medmar) operano da sempre in regime di “concessione” senza aver vinto mai alcuna gara europea. Ciò nonostante il regolamento europeo 3577/92 sul cabotaggio marittimo prevede l’indizione di una gara e il rispetto della libera concorrenza, come confermato proprio dalla Dg Trasporti della Commissione Europea nonché dalla recente sentenza della Corte di Giustizia C-508/08.
Ma la “concorrenza” è un qualcosa di così estraneo alle compagnie marittime operanti tra Napoli e le isole di Ischia, Procida e Capri che le stesse sono da diversi anni oggetto di un’inchiesta dell’Antitrust per “intesa restrittiva della concorrenza”. Gli armatori privati sono in pratica accusati di aver concluso “un patto di non aggressione” attraverso la costituzione di un cartello per spartirsi le rotte e accordarsi sui prezzi. L’inchiesta il cui termine scadeva lo scorso 31 gennaio e il cui esito dovrebbe essere reso noto a giorni dall’Autorità Garante fa pesare sugli armatori la spada di Damocle rappresentata da una maxi-multa che può arrivare fino al 10% del fatturato.
Venuti a conoscenza di questa violazione cinque Europarlamentari del Movimento Cinque Stelle (Marco Affronte, Massimo Casraldo, Isabella Adinolfi, Piernicola Pedicini e Dario Tamburrano) hanno deciso di prendere carta e penna per denunciare questa situazione ed interrogare l’esecutivo comunitario del motivo per il quale quest’ultimo non abbia ad oggi fatto nulla nonostante fosse a conoscenza dei fatti almeno dal 2009.
L’interrogazione alla Commissione degli Europarlamentari 5 Stelle
In attesa di risposte da Bruxelles speriamo che nel frattempo un po’ di giustizia nei nostri mari venga fatta dall’intervento del Garante Pitruzzella.
Ecco il testo:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000702/2015 alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Marco Affronte (EFDD), Fabio Massimo Castaldo (EFDD), Isabella Adinolfi (EFDD), Piernicola Pedicini (EFDD) e Dario Tamburrano (EFDD)
Oggetto: Cabotaggio nel golfo di Napoli
Nel golfo di Napoli le compagnie di trasporto marittimo private operano da sempre senza aver mai vinto alcuna gara europea (mai indetta), ma semplicemente in regime di “concessione” delle linee, ossia in palese violazione del regolamento europeo n. 3577/92 sul cabotaggio marittimo.
Non rientrando le isole del golfo di Napoli della definizione di “piccole isole” (cioè isole dove il numero annuo totale di passeggeri trasportati via mare e dall’isola è di circa 300 000 persone o meno) essendoci circa 10 milioni di passeggeri che vi transitano ogni anno, non si applica a queste la deroga che ammette un semplice appello formale senza indizione di gara europea.
La Commissione è stata informata, in uno scambio di email nel 2009, che vi erano state delle “concessioni” senza aver dato accesso a tutti gli operatori comunitari, mentre in un’altra email di risposta del 2011 la DG Trasporti informava di aver avviato un’inchiesta sull’assenza di gara europea nel golfo di Napoli. Da allora la situazione non è cambiata, ma non risulta allo scrivente nessuna procedura di infrazione avviata dalla Commissione nei confronti dell’Italia.
1. Quali le motivazioni alla base di questo ritardo?
2. Come intende la Commissione assicurare il rispetto del regolamento n. 3577/92 nel golfo di Napoli?
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