Redazione | Ti stupisce per la sua competenza quando, nelle occasioni e nelle circostanze che lo richiedono, fa sentire la sua voce. Il T.V Sabrina Di Cuio, anche se da poco tempo, è riuscita – lavorando alacremente e con professionalità – a dirigere gli aspetti del suo comando nella direzione giusta. Sempre molto attenta, precisa. L’abbiamo incontrata per capire un po’ come è stato il periodo di ambientamento sull’isola e sulle cose da fare nei mesi che verranno.
Allora Comandante, i primi mesi sono utili per tracciare un primo bilancio del comando procidano. Se l’aspettava così l’isola?
Per i bilanci è ancora presto, sono appena all’inizio, ma le dinamiche e le problematiche isolane sono state portate subito alla mia attenzione. Posso certamente dire che quest’isola rappresenta un fiore all’occhiello del golfo di Napoli, forse troppo spesso sottovalutata. Un’isola unica nel suo genere, che va preservata e amata. Le problematiche che sto affrontando sono quelle che investono ogni Capitaneria di Porto, ma in questo contesto geografico ed economico è normale che alcune tematiche, come il trasporto marittimo e la pesca, siano le più sentite.
Da Trieste a Procida: cosa cambia?
Tutte le città in cui ho vissuto, gioco-forza, hanno uno stretto rapporto con il mare…per Procida il mare rappresenta un elemento essenziale e imprescindibile….per questo, mi sento investita di una maggiore responsabilità nello svolgimento del mio lavoro quotidiano. Le differenze con Trieste, innegabilmente ci sono, ma direi che vi è una naturale compensazione tra gli aspetti positivi e negativi delle due realtà.
Le problematiche del porto isolano. Le responsabilità della Guardia Costiera?
Il porto di Procida ha una grande problematica che è quella del dragaggio dei fondali. Le unità che entrano nel porto, con le condizioni attuali entrano in sicurezza, ma i margini di manovra diventano sempre più ridotti quando ci sono condizioni meteo marine avverse e il livello di sicurezza non può e non deve in alcun modo abbassarsi. La Regione sta lavorando in tal senso e auspico che si arrivi in tempi brevi alla realizzazione di questo intervento. Le responsabilità della Capitaneria di Porto sono quelle dettate dal Codice della Navigazione e da tutte quelle norme che ci affidano compiti istituzionali, come il controllo e la tutela della sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino, la salvaguardia della vita umana in mare, nonché l’attività di controllo sulla pesca marittima.
Portualità, demanio e difesa delle coste a che punto siamo?
Questi aspetti sono in continua evoluzione, le amministrazioni deputate alla loro gestione stanno operando, seppur con tempi non troppo veloci. Sono in via di realizzazione dei progetti che riguardano il porto, che spero si concretizzino in breve tempo. Questo territorio ha grandi potenzialità e in questi ambiti è importante avere un indirizzo strategico cui proiettare il futuro dell’isola, individuare un obiettivo e lavorare costantemente per il suo raggiungimento. Come Autorità Marittima, sul demanio marittimo svolgiamo principalmente un’attività di vigilanza con controlli che riguardano sia aspetti demaniali/paesaggistici che, sempre più spesso, aspetti ambientali. La nostra è un’attività repressiva, ma soprattutto un’attività di continuo controllo allo scopo di prevenire eventuali illeciti.
I trasporti marittimi e i vettori impiegati. Croce e delizia di ogni comando.
Certo, questa è una delle problematiche più sentite. La Capitaneria di Porto si adopera costantemente perché i trasporti avvengano a garanzia della sicurezza della navigazione e contribuisce giornalmente a sottoporre agli enti competenti tutte le problematiche riscontrate e che i fruitori dei servizi rappresentano.
I rapporti con le altre istituzioni di polizia e quella amministrativa.
Con tutte le forze di polizia presenti sull’isola c’è una stretta collaborazione e anche con il Comune si è instaurato un ottimo rapporto, che ci permette di avere un dialogo costruttivo nello sviluppo e nella risoluzione delle problematiche che ci vedono co-protagonisti, ognuno per il proprio ambito di competenze
I rapporti con la cittadinanza. Appaiono davvero buoni, anche considerando il poco tempo di conoscenza.
Sì, direi di sì … ho trovato persone gioviali, attente al prossimo e che mi hanno accolto con gentilezza e disponibilità. Dal canto mio, cerco di avere un costante dialogo con tutti i miei interlocutori, incentrato sul rispetto reciproco delle persone e dei ruoli, nonché sulla considerazione delle esigenze altrui, cercando di far comprendere che il nostro lavoro, le decisioni e le azioni che poniamo in essere sono volte esclusivamente a garanzia dell’interesse pubblico.
Estate 2015. Ombrelloni selvaggi, barche che arrivano fino a riva, inquinamento delle baie. E tanto altro. Dove fare più attenzione?
La nostra attenzione deve essere costante su tutti questi aspetti. Come ogni anno il personale della Capitaneria di Porto sarà impegnato in una costante attività di vigilanza, sia via terra che via mare, proprio per prevenire e contrastare fenomeni come quelli che lei ha indicato. Ma oltre ad un’attività di controllo è necessaria un impegno concreto della Guardia Costiera e in generale di tutte le istituzioni, per diffondere la cultura del mare e far capire a chi vive il mare, anche solo in maniera sporadica, che il suo rispetto e delle sue regole, rappresentano una tutela per se stessi e per la collettività. Per questo ci impegneremo come ogni anno alla promozione nelle scuole e presso le locali associazioni di settore attraverso l’organizzazione di incontri ad hoc.