Redazione | “Lo dico a scanso di equivoci, il comune di Procida è sempre stato favorevole alle gare, non posso continuare a leggere che le istituzioni si sono dimostrate assenti”. Ci va giù pesante il delegato ai Trasporti del comune dell’isola di Graziella Cap. Pasqualino Sabia, che prende le distanze da chi nelle ultime ore – a seguito della multa di 14 milioni di euro dell’anti trust alle compagnie private – ha puntato il dito contro l’assenza dei Comuni dalla vicenda, e che rischia di creare una paralisi sulle vie del mare.
“Lo dicevamo in tempo non sospetti anni fa e qualcuno pensava che stavamo sbagliando. Di concerto con l’assessore Sergio Vetrella abbiamo sempre auspicato questa soluzione, invece niente si è voluti andare avanti e questi sono i risultati” chiosa Sabia.
A conferma di ciò le dichiarazioni – al “mattino” – dell’assessore Vetrella che – proprio ieri ha riaffermato la volontà di sempre di aprire al mercato dei collegamenti marittimi, continuando fino alla fine della legislatura con la massima determinazione possibile.
In effetti in sede regionale più volte il comune di Procida ha ribadito questa posizione e più volte è stato appoggiato dal Comune di Capri, andando molto spesso a braccetto. Tanto quanto basta per evidenziare notevoli differenze di posizione con Ischia ad esempio e prospettando soluzioni alternative che avrebbero garantito la continuità territoriale e scongiurato situazioni come quella della multa dell’autorithy sulla concorrenza.
E in effetti il silenzio istituzionale ischitano – purtroppo – non è servito a gestire la situazione, anzi ha alimentato esposti e denunce che si sono poi rivelati determinanti. Sospetti di cartello, come quello avanzati dal M5S ischitano che da anni ha seguito la vicenda e che sono poi sforati anche in una recente interrogazione parlamentare.
Nel Golfo di Napoli, tra i più trafficati al mondo per numero di passeggeri (ogni anno transitano circa 10 milioni di viaggiatori) gli armatori privati operano da sempre in regime di “concessione” senza aver vinto mai alcuna gara europea. Ricordiamo che le isole del golfo di Napoli non rientrano della definizione di “piccole isole” (cioè isole dove il numero annuo totale di passeggeri trasportati via mare e dall’isola è di circa 300 000 persone o meno) essendoci come dicevamo prima circa 10 milioni di passeggeri che vi transitano ogni anno, non si applica a queste la deroga che ammette un semplice appello formale senza indizione di gara europea.
Se a questo si aggiunge anche la vicenda legata alla Caremar, il quadro delle vie del mare appare buio e a tinte fosche. In particolare alla vigilia di una stagione primaverile ed estiva che – stando a quanto affermato dalle associazioni di categoria – si preannuncia tutta in salita per le isole del golfo di Napoli. Una bella spada di Damocle – dunque – sulla testa delle comunità isolane costrette a fare i conti con un comparto, come quello dei trasporti marittimi ormai allo sbando.
Tutto questo – ricordiamolo – avviene mentre i servizi continuano ad essere effettuati in un completo vuoto legislativo: con il TAR che ha da poco annullato le delibere regionali che prevedevano la procedura di gara di alcune singole rotte e gli orari. E con il Consiglio di Stato che ha validato la cessione della Caremar ritenendo regolare la procedura di gara indetta dalla Regione.
foto Mironair