Redazione | “Deo gratias” è finita. O quasi. E grazie a Dio, avendo da sempre l’etichetta di attenti osservatori della materia, possiamo tirare un sospiro di sollievo. Perché diciamocelo francamente, l’AMP così come era non poteva andare più avanti. L’ultimo anno poi, la mazzata finale. Una burocrazia che ha cercato capri espiatori, che ha rovistato tra carte e atti finanche con un avvocato, per cercare l’illecito anche dove era evidente non esserci. E così da ieri – ultimo giorno utile per rappresentare al Ministero quelle risposte che lo stesso dicastero aveva evidenziato e chiesto da mesi ( e mai pervenute) – per l’Amp Regno di Nettuno si sono avviate tutte le pratiche di messa in mora ai sensi del comma 5 dell’art. 7 del Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 20 dicembre 2007. (Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, previa messa in mora dell’ente gestore, potra’ revocare in ogni momento con proprio provvedimento l’affidamento in gestione in caso di comprovata inadempienza, inosservanza, irregolarita’ da parte del soggetto gestore a quanto previsto dal presente decreto, dal Regolamento di disciplina delle attivita’ consentite di cui al precedente art. 6, dalla convenzione di cui al precedente comma 3, dal regolamento di esecuzione e organizzazione di cui al successivo art. 8, e dalla normativa vigente in materia) .
E così il Ministero – infatti – una decina di giorni fa ha inviato una dettagliata lettera a firma della dirigente del Ministero dell’Ambiente Maria Carmela Giarratano e registrata al protocollo dell’area marina il 18 febbraio dal quale si legge:
Si fa seguito alle diverse richieste (da ultimo con le note prot. 0020439 del 9 ottobre 2014, prot. 0022750 del 10 novembre 2014 e prot. 0025563 del 10 dicembre 2014) con le quali questa Direzione ha sollecitato codesto Consorzio a fornire urgenti chiarimenti sulla questione segnalata dal consigliere comunale di Ischia avv. Carmine Bernardo relativa all’illegittimità del Rendiconto dell’esercizio finanziario 2013 e a comunicare gli interventi prioritari da effettuarsi nell’ambito della programmazione ISEA 2014, nonché a rendicontare sullo stato di attuazione della programmazione ISEA 2013.
In ordine a tali richieste ad oggi codesto Consorzio di gestione non ha fornito alcun riscontro.
Persistono dunque criticità gestionali che non garantiscono il corretto e regolare funzionamento dell’area marina protetta, stante anche il rilevato conflitto di competenze, delineato nello Statuto del Consorzio di gestione, tra la figura professionale del responsabile dell’area marina protetta e quella del direttore del Consorzio stesso ad oggi non superato nonostante le precise osservazioni ed indicazioni fornite in merito dalla Scrivente.
Tutto quanto sopra ha comportato che la scrivente ha provveduto al solo impegno e non al trasferimento sia della quota di riparto prevista per l’anno 2014 sia della relativa quota integrativa.
Risulta pertanto evidente una paralisi delle attività gestionali con conseguenti gravi ripercussioni sul raggiungimento degli obiettivi istituzionali di tutela e salvaguardia ambientale delegati da questa Amministrazione a codesto Consorzio.
Ciò posto. si diffida a provvedere entro il termine di sette giorni dal ricevimento della presente. a fornire puntuale ed esaustivo riscontro in merito a tutte le richieste già formulate e sopra richiamate.
Si comunica fin d’ora che questa Amministrazione, in assenza di riscontro nel termine sopra indicato, provvederà, ai sensi del comma 5 dell’art. 7 del D. M. istitutivo del 20 dicembre 2007 alla revoca dell’affidamento a codesto Consorzio della gestione provvisoria dell’area marina protetta “Regno di Nettuno”.