Redazione | Siamo ai nastri di partenza di questa campagna elettorale. Come stai e come sta “La procida che Vorrei” ?
Personalmente sono fiducioso. Credo che i nostri concittadini coglieranno l’opportunità di affidarsi ad una classe dirigente alternativa dopo aver visto all’opera per tanti anni sempre gli stessi amministratori. La democrazia dell’alternanza è un valore importante per fornire nuovi stimoli e sciogliere le incrostazioni della gestione del potere. Sono poi orgoglioso del lavoro che sta facendo “La Procida che vorrei”. Credo che si tratti dell’esperienza più importante di democrazia partecipata della storia di Procida. Dopo la battaglia simbolica per la difesa di Santa Margherita, un momento in cui la comunità si è metaforicamente presa in cura un pezzo della nostra isola, abbiamo organizzato le Primarie creando un evento unico con centinaia di concittadini. In queste settimane, poi, i gruppi di lavoro stanno approfondendo le questioni ed elaborando proposte, coinvolgendo associazioni e categorie. Abbiamo diviso gli argomenti in quattro macro aree: ambiente, cultura, sociale ed economia con l’aggiunta di un gruppo speciale animato direttamente dai giovani. E’ un gran lavoro che si realizza per la prima volta nella nostra isola.
Alcuni punti su cui focalizzerai la campagna elettorale. Da agenda 21, a ?
Agenda 21 è un valido riferimento per organizzare la partecipazione in maniera scientifica. La democrazia deve essere regolata altrimenti si rischia l’inconcludenza. Quindi questo strumento è un caposaldo della nostra identità politica. Venendo ai temi concreti credo che la prossima Amministrazione debba dedicare le sue energie innanzitutto a risolvere i problemi della nostra quotidianità. La sicurezza delle scuole, la regolarità dei collegamenti marittimi, il decoro urbano, la manutenzione ordinaria dei beni pubblici ad iniziare dalle strade, il risanamento del bilancio comunale per pagare puntualmente tutti i fornitori. E’ su questi problemi concreti che verifichiamo ogni giorno l’inadeguatezza di chi ci governa, impegnato più ad alimentare contrapposizioni politiche che a rispondere alle reali esigenze dei cittadini. Solo se saremo capaci di organizzare meglio Procida, di fornire migliori servizi, di far vivere i nostri bambini in un ambiente più salubre, potremmo dirci orgogliosi di aver scelto di vivere qui. Dobbiamo lasciarci alle spalle la sensazione di insoddisfazione di essere rimasti su una piccola isola disorganizzata.
La lista è quasi fatta o ancora manca molto?
Ci sono i consiglieri comunali di “Insieme per Procida” e i candidati che verranno dai gruppi che abbiamo messo al lavoro, quindi siamo a più della metà della composizione. Per il resto continueremo a interagire anche con chi non si è mai occupato di politica per coinvolgere nel nostro progetto. Abbiamo composto una commissione di 7 membri per prendere contatti e verificare le disponibilità, declinando ancora il principio di una gestione partecipata di tutte le fasi del percorso. Questo gruppo ha la responsabilità di individuare una rosa di nomi tra cui poi scegliere i candidati.
Accordi non ne farete, a quanto hai dichiarato tempo fa, o ci sono ancora margini di trattativa?
Io qualche tempo fa ho espresso un’opinione personale per mettere fine alle illazioni e ai pettegolezzi che ci stavano distraendo dal nostro lavoro. Ciò non toglie che l’assemblea della Procida che vorrei, con i compagni di viaggio di Procida Insieme e i consiglieri comunali, potranno in futuro valutare convergenze con chi ci è affine. Anche in questo la decisione sarà collegiale e trasparente, nel rispetto dei militanti e dei cittadini che ci sostengono.
Cosa invidi all’altro concorrente (Luigi Muro) e se ritieni che ce ne siano degli altri?
Non invidio gli altri, cerco di restare concentrato sul progetto che noi abbiamo la responsabilità di proporre ai procidani. Certo che la confusione che c’è nella compagine che oggi amministra Procida mi appare come il preludio di una fisiologica sconfitta. Di fronte alla difficoltà che hanno di individuare un candidato Sindaco, sarebbe stato più giusto aggredire il problema e trovare uno strumento che risolvesse l’empasse. Il dualismo tra Muro e Capezzuto, che continua a produrre litigi, pettegolezzi, risse, è la fine ingloriosa di un ciclo amministrativo che dobbiamo necessariamente metterci dietro le spalle.
In cosa non è riuscito il Sindaco uscente e più in generale questa vetusta classe dirigente?
Il limite più grande è di non aver fatto squadra, tra di loro e con i procidani. Sono anni che prevalgono le contrapposizioni interne e si sono persi di vista i reali problemi della nostra comunità. Credo che da tempo dedichino più energie a litigare e chiacchierare di quanto ne impieghino per amministrare. Il fardello più pesante che lasceranno è il dissesto finanziario del Comune. Dopo aver ereditato un grosso avanzo di amministrazione alla fine degli anni novata, dopo aver venduto i terreni e le case del Comune, dopo aver messo in contabilità gli enormi proventi della risoluzione dei condoni edilizi, nonché gli arretrati di tasse non pagate in passato, sono stati capaci di riportarci in dissesto. Senza che un euro di questi fondi venisse investito nella soluzione dei problemi dell’isola.
I rapporti con Michelino e Scotto di Carlo, passate le primarie cosa è rimasto?
E’ rimasto il comune impegno a costruire un’alternativa all’altezza per Procida. Si è fortificato un rapporto umano di fiducia che è alla base del lavoro di squadra. Le nostre primarie sono state vissute con lo spirito giusto, offrendo profili politici alternativi ma con il rispetto personale tra i concorrenti. Credo che a Eugenio e Gianni vada fatto un ringraziamento speciale per aver contribuito ad un esercizio sano di democrazia mettendoci la faccia. Gli spunti, le proposte che sono venuti fuori durante quella campagna elettorale sono poi stati materiale prezioso per il lavoro dei gruppi di approfondimento.
Due candidati che vorresti in lista con te, ma che si tengono fuori. Potrebbe essere l’occasione per invitarli.
Eh no, non bruciamo le possibili adesioni. Posso dire che siamo pronti a candidare i cittadini orgogliosi di Procida che vogliono spendere a fondo le proprie energie per migliorarla. Un solo importante impegno chiediamo a chi vuole contribuire al nostro progetto: il lavoro quotidiano, la dedizione, la collaborazione per risolvere i problemi. Abbiamo bisogno di applicazione pratica, di chi senta la voglia e la responsabilità di realizzare qualcosa di concreto per la nostra comunità.
Fammi la prima pagina del “Grillo Parlante” del giorno dopo le elezioni di maggio
Fai bene a ricordarmi una delle più belle esperienze degli anni trascorsi, un giornalino animato da giovani che ha cercato di riavvicinare i cittadini alla politica. Se vinciamo le elezioni titolerei: “adesso dimostrate ciò che sapete fare”. Questo perché è giusto mettere in evidenza che il nostro percorso è finalizzato a costruire un’amministrazione alternativa del territorio e non a fare da comparse. Quindi ai cittadini chiediamo semplicemente di metterci alla prova, per offrirci l’occasione di realizzare quanto predichiamo da anni.
Alla fine ti sei mai chiesto: ma chi me lo fa fare?
Lo faccio perché mi indigna uscire di casa e trovare quotidianamente cumuli di spazzatura sparsi per strada, il disordine nel paese, il degrado degli spazi pubblici e privati, i servizi insufficienti, le tasse alte, le questioni sempre aperte. E penso che non dobbiamo mai fare l’abitudine a questi problemi, perché costringiamo a far crescere i nostri bambini in questo disordine. Lo faccio perché dobbiamo arrivare a ritenerci orgogliosi e soddisfatti di aver scelto di vivere a Procida.
Dimenticavamo. Domani ci sono le Primarie del csx: siete sempre stati contrari per grandi linee, perchè? Avete dato indicazioni di voto?
Ci mancherebbe che siamo contrari alle Primarie, abbiamo fatto uno sforzo enorme per realizzarle a Procida. Il problema è che queste Primarie per il candidato Presidente hanno sinora dimostrato le profonde lacune della gestione del PD regionale, come testimoniano anche le ultime prese di posizione di Paolucci, Vaccaro, Migliore. Ci dispiace che una Festa della democrazia debba essere compromessa dalle eterne contrapposizioni tra correnti. Il circolo organizzerà il seggio nei locali dell’ex Eldorado, chiederà ai cittadini di esprimersi, ma non darà indicazioni di voto. Il circolo rappresenta tutte le sensibilità del partito, non ha mai dato né darà in futuro indicazioni di preferenza per qualche candidato.
Tante belle parole in linguaggio politichese. Ma nemmeno uno straccio di cose concrete. Chiacchiere a tutta forza.
Bella intervista, bravo e convincente Dino, il nostro sindaco
Diceva un Com/te,mio collega:se le chiacchiere facessero peso,le navi navigherebbero tutte sotto marca!
Signora Moltaldo, io capisco che lei vota Dino e ha le sue idee politiche di sinistra. Però mi spiega dove è stato convincente Dino in questa intervista? Sono 20 anni che dice sempre le stesse cose. Dove stanno le proposte?
finalmente un po di politica seria e cose concrete. Bravo Dino