Sebastiano Cultrera | La giornata di oggi può essere una giornata di svolta politica. Lo sarà certamente per la regione Campania che, al temine di questa domenica annuncerà il nome dello sfidante contro Stefano Caldoro per la carica di governatore della Campania. Sarà, altresì, una giornata importante per l’isola di Procida. Anche da noi le primarie regionali sono l’argomento del giorno. La visita nell’isola di Procida di Andrea Cozzolino il 27 dicembre scorso ha determinato una serie di eventi politici importanti. Quindi la giornata di oggi, che vedrà, secondo le più accorsate previsioni, la vittoria e la designazione di Andrea Cozzolino come candidato Governatore della Campania, è quella culminante rispetto ad una fase politica importante nella nostra isola. Se ci mettiamo, inoltre, che ieri, finalmente, è stata resa nota la data delle prossime elezioni si comprende come, a partire da questa bella domenica di marzo, tutto il sistema politico si avvia alla accelerazione e all’assetto finale. Infatti le elezioni regionali, unitamente con le comunali a Procida, si terranno il 10 maggio prossimo; quindi entro la seconda settimana di Aprile, quella dopo Pasqua, che quest’anno cade il 5 aprile, dovranno essere presentate le candidature e le liste per il Comune.
Ci saranno quindi alcuni che mangeranno l’agnello con allegria e altri con tribolazione. E temo che ci saranno degli agnelli che saranno sacrificati. La politica è così da millenni. Mors tua vita mea. E di agnelli sacrificali, la Storia, anche quella laica, ne è piena. Ma riordiniamo i fatti e ripartiamo da Cozzolino. Il 27 dicembre viene a Procida in un incontro con amici locali legati al suo progetto politico, a spiegare, con la sua solita passione e con dovizia di particolari, le sue azioni che avrebbe posto in essere allorché sarebbe diventato Governatore della Campania. Lavoro, legalità, efficienza della pubblica amministrazione, rilancio economico dei territori con occhio privilegiato verso le attività produttive: il Turismo, la Pesca, l’Agricoltura. Tutto interfacciato alle necessità nel territorio procidano. Con altre proposte efficaci e mirate misure per salvare il salvabile del patrimonio urbanistico riqualificabile, anche se costruito fuori delle norme. E la attenzione ad un nuovo impulso alla portualità, all’ambiente, a partire da una svolta, nei fatti e non nelle chiacchiere, per la valorizzazione di Vivaro. Poi, finalmente, un serio e nuovo approccio alla messa a reddito e al recupero dell’ex Carcere, con la valorizzazione di tutta l’Acropoli e del Centro Storico dell’isola. Insomma un focus serio e concreto, proposto ad una platea interessata di classe dirigente dell’isola. Quelle persone, da quel giorno portano avanti un vero progetto adatto a cambiare l’isola, non in maniera isolata, solo con chiacchiere inutili basate sul volontarismo e l’isolamento fini a se stessi, ma in un quadro interessante di competenze, idee nuove e vincenti e con le giuste sinergie con la futura istituzione regionale: nasce così Adesso!Procida. Quel progetto esiste ed è maturo. E’ figlio di un modo moderno ed efficace di fare politica: non più la Procida dei DESIDERI (Vorrei e Farei, Vorrei e Direi, Vorrei e Preferirei), ma una Procida che sa COME E CON CHI costruire il suo futuro.
Poi attraverso alcuni passaggi si arriva alla giornata di oggi. Nel centro sinistra si è vista l’accelerazione di un incontro tra Adesso!Procida e la Procida che Vorrei, nato da una richiesta di collaborazione limitata, per svolgere meglio le primarie regionali. Viene cambiato inopinatamente tema e soggetto interlocutore. In quell’incontro chi osava nominare il temine Partito Democratico veniva apostrofato come nemico del popolo. Poi, nonostante qualche interlocuzione interessante, si concordò di aggiornarsi e di comunicare esternamente, d’accordo, la prosecuzione di un dialogo, improvvisamente interrotto in maniera unilaterale dal leader della “Procida che Vorrei Perdere”, cioè Dino Ambrosino. Il quale dichiarava pubblicamente l’impossibilità di proseguire nel dialogo, in spregio ad ogni regola della politica e financo della buona educazione. Ricevendo poi, a tal proposito, anche delle critiche da parte di altri partner interessati a costruire una vera coalizione vincente nel centrosinistra.
Nel frattempo il Sindaco Vincenzo Capezzuto aveva, ancora una volta, obbedito ad un ordine di Luigi Muro e come un killer, aveva fatto fuori Elio de Candia (massima espressione di Adesso!Procida) da vice Sindaco. Il Sindaco eseguiva senza fiatare, a dispetto del patto che aveva con lo stesso de Candia: infatti, in privato, aveva più volte ritenute inopportune le sue dimissioni fin da settembre 2014! Quindi operava al solo fine di “sporcare” il percorso politico del suo Vice (“mascariare” direbbe Buttafuoco). Ma l’altro fatto importante è il dato che il Sindaco Vincenzo Capezzuto si era sì rassegnato a consegnare a Luigi Muro la candidatura a Sindaco di ciò che rimaneva di Procida Prima, ma vedeva azzerati i propri margini di trattativa e si vedeva negare la dignità di interlocutore politico dallo stesso Muro. In soldoni si è trovato incapace di garantire se stesso e i suoi residui sodali nel futuro organigramma amministrativo. Una vera débâcle. Ed ha cominciato, di nuovo, ad agitarsi, annunciando di lasciare Forza Italia, poi facendo annunci più disparati, nella speranza di recuperare un ruolo politico che quasi nessuno sembra disposto a concedergli. Dico quasi perché, nei fatti l’unica cosa che si può sospettare, recentemente, è una sorta di “intelligenza” proprio con Dino Ambrosino. Già da questa estate la battaglia contro il Totem li aveva visti agire, sottobanco, parallelamente (si favoleggia, addirittura, di azioni politiche comuni fuori dell’isola in tal senso). Ci sono stati altri episodi che lasciano pensare. E, per tornare ad oggi, Dino Ambrosino e il Pd locale hanno sportivamente e senza nessuna protesta accettato il gravissimo rifiuto del Sindaco a concedere (come da consuetudine passata) la ex chiesa di san Giacomo come seggio per le primarie. Dopo le perplessità di Dino Ambrosino sulle primarie regionali (sul Dispari di ieri) è lecito pensare che i due si siano fatti un favore a vicenda? L’unica cosa certa è che, secondo gli addetti ai lavori, i millantati motivi tecnici ostativi alla concessione di quello spazio pubblico non c’erano. Questa intesa probabile avrebbe bisogno di un collante, però. Potrebbe essere Eugenio Michelino, candidato ampiamente perdente alle primarie di dicembre (mai smentito deus ex machina della politica turistica passata del Sindaco Capezzuto) il vero garante dell’accordo tra i due? Non ci sono, invece, riscontri alle voci che darebbero il Sindaco affiancato ad Eugenio Michelino nel sostenere la candidatura di De Luca, con l’accordo di Dino Ambrosino.
Torniamo, però, a queste benedette primarie di oggi. Non vi è dubbio che in Campania, e nelle varie realtà locali del territorio campano, il PD non sembra in grado di seguire il modello di Matteo Renzi di Partito Nazione. Anche a Procida il progetto di “autoannullamento” politico del PD nella “Procida che VorreiPerdere” è stato un atto di abbandono della identità forte di un progetto vincente (quello di Matteo Renzi) per asservirsi alla guerra di bande locale. Il circolo del PD è ridotto a comitato elettorale personale di Dino Ambrosino. Così come i vari organismi napoletani e campani sono schierati nella guerra di bande tra i potenti e le correnti e non costituiscono quel reale incubatore della novità politica reale della politica nazionale ed europea incarnata nel progetto di Renzi. Di Cozzolino, infatti, sappiamo qualcosa perché è venuto a Procida di persona e perché frequenta l’isola da anni. Ma, onestamente in queste primarie regionali lo scontro tra i programmi si è visto poco. In soldoni la vera competizione è tra Cozzolino e De Luca. Del primo si è detto. Neanche circa De Luca emergono mediaticamente tratti significativi del programma. Il suo “manifesto” reale sembrano essere le LUMINARIE che abbelliscono a Natale Salerno, la sua città. E, purtroppo per lui, una serie di procedimenti giudiziari che lo hanno visto condannato per abuso d’ufficio e sospeso, per ben due volte dalla carica di Sindaco, cattivo viatico per l’impegno alla Regione che lo potrebbe vedere, per gli stessi motivi, sospeso nelle funzioni di presidente (semmai eletto) almeno fino al 2016. Questa ennesima incursione della magistratura nella politica è una cosa vergognosa e sappiamo tutti che De Luca ha dimostrato di essere un bravo amministratore, ma la vicenda ha “azzoppato” di fatto la sua candidatura e ciò ha consigliato Orfini e Renzi a “consigliare” a Migliore di ritirarsi per fare tutti insieme argine contro De Luca, affidando, oramai, di fatto, la vittoria a Cozzolino. Buono per Procida. Spero sarà anche una buona cosa per il centrosinistra isolano che possa riflettere e recuperare (al netto dei nostalgici della sconfitta e degli “agenti provocatori”) una riflessione comune per una piattaforma VINCENTE di reale rinnovamento della politica e della amministrazione procidana.
Cultrera, facevi bene a trattenerti e scrivere l’articolo dopo lo spoglio delle primarie. Dove andate voi fallisce tutto!