Redazione | Una vera e propria doccia gelata arriva in questi giorni dalla Corte dei Conti. Il comune di Procida – con deliberazione di Consiglio comunale n. 23 del 05 aprile 2013 – approvò un piano di riequilibrio finanziario articolato in 7 anni, senza prevedere l’accesso al Fondo di rotazione ex art. 243-ter del Tuel, successivamente aggiornato, ai sensi dell’art. 1, comma 15 del d.l. n. 35/2013, convertito in legge n. 64/2013, con successiva deliberazione di Consiglio comunale n. 52 del 19 luglio 2013.
Un anno dopo – più o meno – la sezione regionale di controllo per la Campania con la pronuncia specifica n. 168 del 26 giugno 2014 deliberava “l’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Procida (Na), valutandone la congruenza ai fini del riequilibrio (art.243- quater, comma 3, del decreto legislativo n.267/2000), con l’osservanza delle prescrizioni esposte in motivazione”.
Ricordiamo che l’Ente prevedeva di ripianare il disavanzo di amministrazione (al 31.12.2012 pari a euro 4,6 mln), i debiti fuori bilancio e le passività potenziali (al 31.12.2012 pari a euro 2,4 mln) per una complessiva massa passiva pari a circa euro 7 mln tramite un piano articolato su 7 anni (2013-2019) e che si fondava sostanzialmente su tre misure di risanamento: proventi da alienazione di beni disponibili (2013-2019) pari a circa euro 6 mln; economie di spesa del personale per collocamento in quiescenza pari a euro 550.000,0 circa; incremento entrate extra tributarie a decorrere dal 2014 per una quota annuale di euro 624.000,00.
Con deliberazione di Giunta comunale n. 75 del 22.05.2009, adottata ai sensi e per le finalità di cui all’art. 58 del d.l. n. 112/2008, convertito in legge n. 133/2008, furono individuati gli immobili non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali dell’ente suscettibili di dismissione. Nel corso degli anni 2009-2012 sono stati adottati piani di dismissione che ad oggi hanno dato un gettito (riscossioni) complessivo pari a euro 741.000,00 circa. Al 31.12.2012 restavano da riscuotere complessivamente euro 3.339.387,96 compresi tra i residui attivi. In relazione ai previsti proventi, derivanti dalla suddetta operazione di dismissione del patrimonio immobiliare, stimati dall’ente in misura pari a circa euro 2,6 mln da utilizzare per la procedura di riequilibrio finanziario (disavanzo + debiti fuori bilancio), l’Ente consegno il cronoprogramma inerente la tempistica amministrativa ed economico finanziaria delle operazioni di vendita. L’Ente aveva, altresì, evidenziato che il crono programma avrebbe potuto potrebbe subire variazioni in dipendenza della obbligatorietà di interventi di enti esterni al Comune (es. la Soprintendenza).
L’Ente con deliberazione di C.C. n. 84 del 26.10.2012, decise di dismettere tutte le partecipazioni societarie possedute dal Comune ad eccezione della SAP Srl, società in house, cui è affidata la gestione del servizio idrico integrato dell’isola di Procida.
Il comune relazionò sulle operazioni di dismissione e/o liquidazione delle società partecipate:
- SEPA Srl, in data 20.3.2013, prot. 431111113, veniva trasmessa al socio di maggioranza SAN Marco service Soc. Coop. A r.l. e presidente del consiglio di amministrazione della SEPA srl, una nota a mezzo raccomandata a.r a firma del responsabile dei servizi finanziari, con la quale, ai sensi dell’art. 6 dello statuto della società , si chiedeva al socio di maggioranza di manifestare in proprio interesse all’acquisto della quota di partecipazione detenuta dal comune. Il servizio postale restituiva all’ente entrambe le note a causa dell’irreperibilità dei destinatari. Tuttavia, in data 22.04.2013 si riusciva a consegnarne a mano un esemplare al presidente della SEPA. Non è pervenuto alcun riscontro da parte di quest’ultimo. Con deliberazione di giunta comunale n. 240 del 30.12.2013 è stato deciso il recesso dalla società SEPA. Il recesso è stato notificato al legale rappresentante della predetta società a mezzo di raccomandata ar del 4.2.2014;
In relazione all’intrapresa attività di dismissione della quota di partecipazione di Marina di Procida Spa, l’Ente rapresentò di aver provveduto a verificare, con deliberazione di Giunta comunale n. 141 del 11.8.2008 e ss.mm., la sussistenza di un interesse del mercato all’acquisto della quota societaria e alla determinazione del quantum.
Veniva acquisita una manifestazione di interesse per un valore di euro 3 mln presentata da Marina di Chiaiolella Scral. L’Ente ha, altresì, precisato con la deliberazione di Consiglio comunale n. 84 del 26.12.2012 di aver deciso di alienare quota della partecipazione (49%) posseduta dall’Ente medesimo in seno alla società Marina di Procida Srl. Il socio Mare 2 Srl fù stato invitato a presentare un’offerta per l’esercizio del diritto di prelazione riconosciuto dall’art. 7 dello Statuto societario. In data 15 03.2013 è stata acquisita l’offerta del socio pari a euro 3.251.818,00. L’importo offerto dal socio è stato posto a base di gara pubblica, gara andata deserta, per cui l’ente provvederà a breve ai perfezionare il contratto di vendita del pacchetto azionario con il socio di maggioranza. L’Ente aveva altresì dichiarato che il prezzo offerto dal socio di maggioranza era di gran lunga superiore al valore della partecipazione del comune al 31.12.2012, calcolata in base al netto patrimoniale pari a euro 142.043,65 (dato dal netto patrimoniale al 31.12.2012 = euro 289.995,00 moltiplicato la quota di partecipazione 49%). Il pagamento del prezzo di vendita risulta distribuito in tre anni a decorrere dal 2014.
Si prevedeva altresì di programmare una consistente riduzione di spesa corrente a decorrere dal 2013 e per tutta la durata del Piano, fatti salvi gli incrementi previsti dai contratti di servizio già esistenti e le ulteriori riduzioni di spesa dovute al collocamento in quiescenza del personale, alle scadenze di legge, per complessivi euro 554.305,32 dal 2015 al 2019. In particolare, il comune di Procida prevedeva di ridurre la spesa del Titolo I (comprensiva della quota di debiti fuori bilancio imputata alla spesa corrente per ciascun esercizio, prestazione servizi, interessi passivi, trasferimenti correnti, fondo svalutazione crediti e fondo di riserva, etcc) pari a euro 9.837.183,70 nel 2011 fino a raggiungere euro 8.825.709,00 nel 2019. Si prospettava un trend della spesa di personale in costante diminuzione, con turn over bloccato, riduzione a decorrere dal 2013 del lavoro straordinario e del 30% dei compensi incentivanti.
Tutto ciò se è bastato per far approvare il piano di riequilibrio, almeno sulla carta, non è servito però a fermare la dura nota che la Corte dei Conti ha inviato al Sindaco di Procida: “Analizzando ciascun obiettivo sotto l’aspetto qualitativo, come sopra esposto, si rileva una estrema lentezza dell’Ente nel conseguimento degli obiettivi prefissati, reso evidente dagli scarsi risultati conseguiti. In particolare l’Amministrazione di Procida, allo stato degli atti, nel dare applicazione al piano di riequilibrio finanziario pluriennale, ha raggiunto compiutamente solo uno su otto obiettivi programmati, registrando notevoli ritardi nella dismissione della quota di Marina di Procida srl, nella copertura del disavanzo di amministrazione e nel reperire le risorse necessarie a eliminare i debiti fuori bilancio accumulati. Va registrato, peraltro, un andamento positivo dell’attività posta in essere dall’Amministrazione dell’ente sul fronte dei risparmi di spesa derivanti dalla riduzione del personale. Non è ancora rilevabile l’andamento del processo di dismissione immobiliare, che ha un ruolo cruciale per il risanamento finanziario dell’ente, in quanto lo stesso decorre dal 2015”.