Sebastiano Cultrera | Tra i cittadini procidani si va diffondendo l’idea che la partita del Comune sembra avviarsi su una china chiara, e, ahimè, consueta. Alla annunciata “reunion” tra Muro e Capezzuto si profilano, come alternative, due o tre liste. Le ottuse chiusure della “Procida che VorreiPerdere” li ha resi una fortezza inespugnabile alla Ragione e a ogni ipotesi di alleanza. Paghi della loro superiorità morale ed antropologica (fondata, poi, su cosa?) si avviano ad un percorso politico di dura e pura opposizione a coloro che vinceranno le elezioni. Coerentemente con il cammino intrapreso, privo di qualunque proposta di governo reale dell’isola, privo delle competenze e delle esperienze sufficienti ad immaginare una attività amministrativa. Ma, comprendo, che questi sono requisiti inutili a chi sa bene di essere destinato all’opposizione. L’evoluzione autoreferenziale delle ultime settimane ha trasformato sempre più la “Procida che VorreiPerdere” in un circolo privato, a metà tra un meet up e un centro sociale. Cose entrambe utilissime alla democrazia, intendiamoci (sempre che non scadano, come è accaduto, pur raramente, in fenomeni discutibili). Ma si tratta purtroppo di strumenti utili solo ad una più efficace opposizione, non a governare. Tante esperienze in altre realtà stanno lì a dimostrarlo. Matteo Renzi, proprio in queste ore, va ripetendo quella che è una delle chiavi del successo della sinistra riformista: liberarsi dell’incubo storico della sinistra, quello del “rien a gauche”. Vale a dire liberarsi della paura di avere una formazione o dei voti in uscita alla propria sinistra. Anzi sembra quasi evocarla tale formazione, sfidando a occupare quello spazio Landini e la Boldrini (anche a costo di perdersi qualche Civati in libera uscita). Qui, a Procida, invece, a chi ripeteva, in uno sforzo di comprensione e di collaborazione, che la partita politica si vince con la conquista dei voti moderati (e sull’isola in modo particolare) c’era subito chi agitava lo spauracchio di emorragie di voti a sinistra (rien a gauche, appunto). E’ la sindrome di cupio dissolvi in cui è piombata la “Procida che VorreiPerdere”
Ecco! Invece, la scommessa di un governo di centrosinistra, nella nostra isola, sta tutto lì: riuscire a rassicurare e a persuadere l’elettorato moderato, senza annacquare le ragioni del cambiamento e dell’alternativa. Proponendo cose veramente migliori e più valide rispetto a chi vuole perpetuare l’esistente. Ma senza atteggiamenti pedagogici o addirittura sprezzanti verso i cittadini: in democrazia il popolo è veramente sovrano e va rispettato, soprattutto quando si esprime nel modo previsto dalla costituzione. Cioè con il voto.
Una coalizione sostanzialmente di centrosinistra alla Renzi (ritornato a salire fortemente nei sondaggi dopo l’approvazione del jobs act) è l’unico contenitore possibile che potrebbe, anche da noi, attrarre gli elettori delusi del centrodestra, e comunque delusi dagli ultimi anni di governo nell’isola.
Fa sorridere, quindi, la questione sollevata da Dino Ambrosino sulle ultime primarie regionali, se non inorridire. A parte il fatto che farebbe bene ad indirizzare la sua energia politica contro Muro e, almeno adesso, contro il Sindaco Capezzuto, e non contro coloro che gli si professano amici. Tuttavia sosteneva che i cittadini che Adesso!Procida aveva invitato a votare alle primarie non sono elettori riconducibili al centrosinistra. Come fa a dirlo? Gli ha fatto l’analisi del sangue? Possiede doti paragnostiche? Certo molti si sono mossi su logiche locali, ma COMUNQUE IN UNA SPERANZA DI UNA ALTERNATIVA a Muro e al Sindaco Capezzuto!
Ma la questione sta in termini esattamente opposti a come la pone Ambrosino (che oramai annega in un mare di contraddizioni politiche e morali). Il problema non sono gli elettori di Cozzolino alle primarie regionali. Il problema è un altro. Che fine hanno fatto i 700 elettori di Dino Ambrosino alle primarie della “Procida che VorreiPerdere”? Se erano tutti consapevoli elettori di centrosinistra PERCHE’ non sono venuti a votare per le primarie regionali del centrosinistra? e magari a De Luca, sostenuto, pur tiepidamente, dallo stesso Ambrosino e dalla dirigenza locale? Il dato del poco impegno profuso dal circolo è irrilevante se Ambrosino parte dall’idea di superiorità di coscienza (e di partecipazione autonoma) del proprio elettorato.
In verità è estremamente scivoloso avventurarsi nell’esercizio di pesare i voti. Diciamo, correttamente, che anche molti dei voti ad Ambrosino alle primarie locali erano voti personali, espressi per fare un favore “ad una persona”, magari parente, magari amico, magari suscitati con telefonate e inviti, magari accompagnati con le macchine (tutte rigorosamente bianche di ordinanza). E tuttavia, erano politicamente riconducibili a coloro che hanno COMUNQUE UNA SPERANZA DI ALTERNATIVA a Muro & co; non escluso molti di coloro, che poi, qualche settimana dopo, avrebbero votato a Cozzolino alle successive primarie. E siamo al punto di partenza, che potrebbe essere la fine di tutto, però.
I VOTI SI CONTANO E NON SI PESANO, ricordava Toqueville.
E se un fenomeno straordinario ( la percentuale più alta in provincia di Napoli) di 600 voti diretti in un evento dichiaratamente politico del centrosinistra, come le primarie (ottenuti in condizioni più restrittive) comportano le spallucce, o addirittura, una repulsione da parte del leader della “Procida che VorreiPerdere” egli si trova a dare ragione ai tanti sull’isola che hanno fatto spallucce ai suoi 700 voti delle primarie locali considerandolo un dato insufficiente a legittimargli una leadership, e men che meno una candidatura a Sindaco. Insomma Ambrosino, nel pantano della incoerenza, ha fatto un clamoroso autogol! E non venisse sempre a sbandierare le presunte medaglie di 15 anni di opposizione perché (al di là di tanto impegno e dedizione che pure ci sono stati) vengono, da molti cittadini, lette come 15 anni di sconfitte politiche, preludio di altre sconfitte.
Adesso!Procida nasce con il fine di realizzare un programma efficace di VERO e POSSIBILE cambiamento nell’isola. Un cambiamento possibile in una logica riformista, non una roba velleitaria da libro dei sogni: poche cose, ma buone ed efficaci. La consapevolezza di non potere proseguire più nel segno della continuità con Muro-Lubrano-Capezzuto ha fatto nascere il progetto politico. Che non può prescindere, se vuole essere serio ed efficace, da un quadro di rapporti fuori dall’isola: a Napoli e a Roma. Il modesto mio contributo (e quello, più efficace, di qualche amico) al centrosinistra è cominciato quando Renzi è stato eletto segretario, si è reso visibile nelle elezioni europee e poi in tutto il percorso verso le primarie regionali. Adesso!Procida nasce attorno al progetto regionale di Cozzolino per una Regione nuova in sintonia con un Comune rinnovato e, coerentemente, sosterrà e parteciperà direttamente alla battaglia di De Luca per cambiare la Regione Campania. In Comune, dopo la gretta chiusura e gli autogol di Ambrosino, non ci resta che raddoppiare gli sforzi per coinvolgere i cittadini procidani in una reale ipotesi VINCENTE di cambiamento, che esiste, oramai, solo stringendosi attorno a Adesso!Procida.
confesso sono venuto in meno, non sono riuscito ad andare avanti nella lettura dello sfoco, del signor Cultera, fosse per mera mia incapacità di recepire un discorso evidentemente solo per gli addetti ai lavori. Egr relatore, forse è proprio questo che Ambrosino è preoccupato, la sinistra (che ne ha fatto parte in un epoca più rigida)che lei dovrebbe sapere, è a per sua abitudine molto semplice e chiara(quella di Procida) per il popolo, e non per le classe ALTOLOGATE. io credo che non c’è compatibilità tra questi- sarei molto felice mandare il centro destra a spasso, all’opposizione, ma ciò è sistematicamente impossibile, perché la sinistra (comunista)con questi “nuovi” entrè vincerebbe per perdere. condivido la posizione di Ambrosino, fosse perché in questi ultimi decenni, l’ex partito comunista procidano è stato visto, e arrembato da orde di “politici” senza dimora o senza fissa dimora, è inutile citarli è a conoscenza di tutti. Quindi PREFERIBILE PERDERE ma con decisioni cooerente alle proprie origini. Credo che è una scelta che va rispettata. in bocca al lupo Dino.
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Condivido in tutto.
CULTRERA MA TU UNA VOLTA NON ERI SOCIALISTA?
Se vi va di perdere così candidamente non capisco perché poi andate criticando a sinistra ed a manca l’inerzia e l’inefficienza della locale, attuale classe politica???!!!
Dalle mie parti questo si chiama masochismo!!!
Come giustamente diceva Toqueville i voti si contano non si pesano e le elezioni democratiche si vincono con il numero dei voti e non con la loro matrice leninista, marxista o renziana.
Bisogna costruire un progetto politico che parli di politica e non di simpatie e/o antipatie personali altrimenti diventano chiacchiere da bar!!!
Adesso è il momento giusto di voltare pagina altrimenti chiniamo il capo e sorbiamoci altri 20 anni di politica di Muro & Capezzuto (per chi ci crede)
Carissimo Mauro, io ero e sono socialista. La diaspora socialista ci ha lasciato per anni senza una casa. Ciascuno ha quindi aderito alle ipotesi riformiste che sentiva più vicine. Il coraggio di Matteo Renzi,unito al lavoro dell’on Pittella, ha fatto confluire definitivamente il Partito Democratico nel Parte Socialista Europeo. Questo atto mi ha definitivamente convinto a credere e sostenere il progetto di riforma dell’Italia di Renzi.
La Procida che vorrei segue una propria politica, senza fare strane alleanze che potrebbero portare voti ma che non rispondono al loro filo conduttore. . Purtroppo essere coerenti a Procida e in Italia è cosa strana e inconsueta ..
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Non entro in merito…non serve.
Una sola cortesia, abbiate almeno la bontà di non rovinarci il Logo……
Adesso un paio di anni dopo abbiamo visto che fine ha fatto lo spirito politico di cascone ( e ci ricordiamo di tutti quelli che lo dicevano gia un bel po di anni fa..) chissa che la Adesso!Procida non faccia un gioco molto simile, perche in ogni caso sono camaleonti ( come i socialisti) e per vincere non hanno nessuna speranza, quindi e ovvio che preferiscono far vincere muro che ambrosino e di conseguenza come si fa a metterli nel centro sinistra!!!!! Si stanno metterdo solamente in prima fila per il giro tra 5 anni….
Io penso che ad ogni elezione ciascuno può fare ciò che ritiene + giusto. Ma smettetela di trovare capri espiatori per le vostre incapacità e le vostre sconfitte. Fate autocritica del perchè perdete regolarmente da 20 anni.