Redazione | Un protocollo d’intesa volto a favorire l’imbarco degli Allievi italiani a bordo di navi di bandiera italiana ed estera, è quello che è stato sottoscritto giorni fa presso la sede della Confederazione Italiana Armatori. «Una soluzione condivisa in merito ad uno dei temi più scottanti riguardanti il settore del lavoro marittimo, favorendo l’ingresso dei giovani italiani nelle professioni del mare» si leggeva nella nota acclusa e condivisa da Confitarma, Fedarlinea, e dalle organizzazioni sindacali FILT-CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI.
Se da un lato l’intesa ha trovato l’approvazione unanime da parte delle tante associazioni di marinai, circoli e quant’altro, perché consente – seppur con un salario da fame – ai neo diplomati di metter piede a bordo di una nave, da altre parti è stato letto in maniera non proprio trionfale, anzi.
“Lo sappiamo che non è molto. Ma è una partenza e un giorno si potrà sempre migliorare. Quotidianamente i giovani ci rappresentano le difficoltà ad imbarcare – ci dice il Cap. Pasquale Sabia, Presidente dell’Associazione Capitani Procida – l’intento dei sindacati e di Confitarma è agevolare l’ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro. Oggi quasi tutte le porte sono chiuse, inoltre il protocollo d’intesa prevede un fondo per i numerosi e costosi corsi a cui un allievo deve partecipare e non dimentichiamo che in un momento di forti tagli è stata prevista in termini occupazionali, la figura del Terzo ufficiale Junior, e quindi un nuovo lavoro”
Di parere diametralmente opposto la riflessione del Cap. Sergio Assante: “Premesso che è vero che con l’attuale crisi gli armatori fanno fatica a sostenere il costo complessivo derivante dall’imbarco dell’allievo uff.le, come è vero altresì che è fondamentale poter disporre di equipaggi italiani altamente qualificati e quindi la necessità di concordare un percorso finalizzato allo sviluppo delle carriere marittime, come stabilisce lo standard 2.8 della marittime labour convention 2006, che soddisfi le varie esigenze. Premesso anche che la messa in discussione del registro internazionale e l’eventuale abrogazione creerebbe più danni che vantaggi sotto il profilo occupazionale.
Ma non è condivisibile un protocollo d’intesa, stranamente firmato da tutti i sindacati marittimi, che da la possibilità agli armatori di imbarcare allievi ufficiale praticamente non retribuiti pur utilizzandoli in pratica per lavori ordinari. Si ritorna alla logica di anni addietro quando i ragazzini erano “schiavizzati” perché dovevano imparare il mestiere. Infatti stabilendo la possibilità dell’imbarco dell’allievo ufficiale ( peraltro in soprannumero e quindi non obbligatorio) con un’indennità risibile di solo 650.00euro mensili si utilizza la nuova figura temporale di terzo ufficiale junior (successivo passaggio di carriera) che si frappone per 12mesi tra l’allievo e il terzo uff.le con uno stipendio defalcato del 20% a copertura difatti della retribuzione dell’allievo uff.le. In pratica “io ti imbarco da allievo ma ti pago con quanto ti defalco dalla paga di terzo ufficiale”. Inoltre essendo il terzo ufficiale junior a tutti gli effetti parificato al terzo ufficiale, avendone i titoli, e quindi in grado di soddisfare le tabelle minime di sicurezza ed essendo il lavoro marittimo, con pochissime eccezioni, un lavoro a termine (contratti a viaggio o a tempo determinato), si creerebbe una mancanza di richiesta di terzo ufficiali (Senior) e una maggiore precarietà del lavoro.
Infine – conclude Assante – è ben poca cosa il “contentino” , per rendere accettabile l’accordo, di convenire sull’opportunità di proporre al Fondo Nazionale Marittimi il finanziamento dei corsi necessari alla preparazione degli esami di abilitazione per la qualifica di ufficiale
Ora la palla passa al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che dovrà esprimersi sulla validità del percorso formativo delineato nel protocollo ai fini del conseguimento delle relative certificazioni, indispensabili per il prosieguo della carriera marittima.
questa a mio avviso si chiama indecenza pagare un ragazzo elemosinando 650€ da un altro ….. complimenti ai sindacati che ce la mettono tutta a distruggere una categoria schierandosi con i signori armatori che per 1€ venderebbero la madre. A tutti i ragazzi consiglio vivamente con questi presupposti di non imbarcarsi proprio perché essere sfruttati da questi aguzzini penso non ne valga la pena.