Redazione | Continua il nostro percorso di avvicinamento che porta alla consegna delle liste in vista della prossima tornata elettorale. Dopo Mariano Cascone, e Dino Ambrosino, tocca oggi a Luigi Muro rispondere al nostre domande:
Proprio a noi, circa otto mesi fa, confidasti che ti saresti candidato a Sindaco. Cos’è che ti fece capire che era giunto il momento di riappropriarti del tuo ruolo di primo cittadino?
Non parlerei di ” riappropriarmi ” ma di una nuova fase politica che mi spinge ad intervenire direttamente dopo due consiliature nelle quali ho dato il mio supporto a due amici che hanno bene amministrato pur tra mille difficoltà. Credo che la cosa più naturale in questa fase politica, sia il confronto tra me che rappresento la capacità di governo espressa in più settori delle Istituzioni e Dino Ambrosino il ” giovane vecchio” della politica procidana che per molti anni ha guidato l’opposizione a Procida.
Capezzuto ha tentennato fino alla fine. Un certo feeling fra voi due non c’è mai stato. Almeno mai quanto l’ex sindaco Lubrano o altri fedelissimi. Quale sarà il suo ruolo nella prossima amministrazione?
Capezzuto è un politico di razza che ama l’impegno politico, non è vero che non c’è stato feeling tra di noi ed invece è vero che su alcune punti abbiamo diversi approcci. Ma in politica la diversità di opinione può essere trasformata in sintesi virtuosa se c’è voglia di collaborare, come è oramai acclarato. Con Vincenzo massima sintonia ed insieme affronteremo le scelte difficili che ci attendono
Il ruolo degli altri consiglieri della Casa del Fare?
Saranno candidati poi la parola sulla casa del fare passerà a Capezzuto.
E’ vero che hai litigato con Peppe Giaquinto?
Non ho litigato con Giaquinto che è un amico di antica data ( è mio coetaneo) abbiamo avuto accese discussioni che rientrano nella dinamica di chi si incontra spesso e discute di problemi spinosi
Il ruolo del gruppo La Svolta? Il ruolo dei riformisti?
Anche per loro vale lo stesso discorso fatto per la casa del fare. Io però voglio sottolineare che dal momento in cui sono stato candidato a Sindaco il mio ruolo sarà imparziale anche se non esiterò ad intervenire per tracciare la rotta come spetta ad un candidato Sindaco.
Permettici: sembra un carico di frutta imbracato male. Se perdete, che conclusioni trarrai?
In tale ipotesi prenderò atto della volontà dei procidani ed interpreterò il ruolo che essi mi avranno indicato.
Cosa invidi alla lista la “Procida che vorrei”?
L’invidia è un sentimento che non nutro mai anche perchè fa più male a chi la prova che a chi la subisce…….
Adesso Procida? perchè hanno deciso di staccarsi dalla tua figura?
Elio De Candia è nato con me, io gli promisi 5 anni fa che avrebbe fatto il vice Sindaco e ciò è avvenuto, ora ha cambiato interlocutore : lo comprenderò se farà il candidato Sindaco ,in caso contrario sarà solo una operazione trasformistica destinata a fallire. Sento parlare di un suo ” passo indietro” cioè di una sua esclusione dalla lista della Procida che vorrei (e successivo recupero come assessore) per far passare il mal di pancia alla sinistra. Sono escamotages della vecchia politica che sarebbero facilmente smascherati.
Due nomi che vorresti nella tua lista ma che si tengono alla larga dall’agone politico?
Chi si tiene lontano dall’agone politico non può essere tirato in ballo cosi : quindi niente nomi!
Ultima domanda: ma te lo sei mai chiesto: ma chi me lo fa fare?
Me lo chiedo solo quanto vedo e sento calunnie su di me, per il resto fare politica è una libera scelta ed una passione che non contempla le auto lamentazioni.
Ultimissima: Sei riconosciuto unanimamente l’unico vero politico isolano: chi viene dopo di te?
Spesso mi viene chiesto ed io rispondo sempre allo stesso modo: non sono nato politico nè appartenevo ad una famiglia impegnata in politica. Sono stato avvicinato alla politica da un ” mito” come Vittorio Parascandola e poi un pò alla volta mi sono appassionato riuscendo ad ottenere risultati impensabili per chi proviene da realtà cosi piccole. Allora io dico ai giovani : impegnatevi per il vostro paese, si può fare anche coltivando altre passioni, la crescita professionale e l’amore per la famiglia. Una giornata è lunghissima: in ben 24 ore si può fare tanto.