Dino Ambrosino* | Come già sapete – cari lettori di Tg Procida – il nuovo appuntamento – “l’Isola dei Tesori – il patrimonio storico di Procida: viaggio nella Procida che… non conosciamo” – si snoderà attraverso una passeggiata guidata, tra i palazzi delle più importanti famiglie di armatori procidani dal 600 all’800 e proseguirà per i casali medievali, per poi incamminarsi nel quartiere della Vigna.
Tra gli altri, è prevista la partecipazione dell’on. Luisa Bossa, già Sindaco di Ercolano, che porterà concrete esperienze nell’ambito della ricerca di finanziamenti per il recupero del patrimonio urbanistico.
In questa prima fase della campagna, La Procida che Vorrei, sta puntando molto sul suo originale messaggio politico, cercando di comunicare ai cittadini quali sono le priorità e le proposte programmatiche. Dalle Primarie in poi abbiamo messo in evidenza la nostra visione di Procida, volendo lasciare l’ultima parte del percorso al confronto con l’avversario per ricordarne limiti e fallimenti.
L’iniziativa di domenica è stata organizzata dai gruppi di lavoro “ambiente” e “cultura”. Punta a spiegare il significato di cosa intendiamo per “identità”, una delle cinque parole chiave del nostro Manifesto Politico. Parlare di identità di Procida significa apprezzare le caratteristiche peculiari che non troviamo altrove, provando a guardare la nostra isola come turisti che se la vogliono godere. Quotidianamente facciamo l’abitudine alle cose brutte e alle cose belle dell’isola; imprigionati da un sistema di mobilità che ci impedisce di apprezzare il nostro territorio, dimentichiamo la straordinaria bellezza dei nostri palazzi antichi, la loro architettura unica, l’imponenza dei giardini che di questi tempi riprendono a vivere emanando odori inebrianti.
Releghiamo la gioia di goderci Procida a pochissimi momenti all’anno, come in occasione della processione del Venerdì Santo, dimenticando che per vivere meglio in questo nostro paese, tali situazioni ideali non devono essere l’eccezione, ma la quotidianità.
Il nostro messaggio, che cerchiamo di comunicare tramite la potenza della bellezza del nostro patrimonio urbanistico, è che dobbiamo riscoprire la nostra identità, godercela nell’ordinario vivere di tutti i giorni, e prenderci la responsabilità, ciascuno mettendoci il suo, di salvaguardarla.
Lo stimolo e la gratificazione del nostro impegno politico sta proprio nel lanciare al nostro paese queste sfide, convinti che anche a Procida le cose possono cambiare e dare maggiori soddisfazioni. Se c’è la volontà di costruire qualcosa di positivo, possiamo ottenere dei risultati considerevoli. E soprattutto se riusciamo a coinvolgere direttamente la cittadinanza, facendole riprendere degli spazi sinora sconosciuti, potremo realizzare qualcosa di importante a giovamento delle prossime generazioni.
Abbiamo provato a dimostrare queste cose con l’evento “L’isola della solidarietà” di domenica scorsa, organizzato con gran successo dal gruppo “sociale”. Tutto si può fare a Procida, anche il coinvolgimento della cittadinanza in problemi delicati, se c’è la volontà e la determinazione di collaborare e realizzare qualcosa di positivo. E’ con questo spirito, con questo entusiasmo, che ci proponiamo ad amministrare il nostro paese. Convinti che l’epoca dei conservatorismi, degli equilibri basati sull’inerzia, ce li dobbiamo lasciare dietro le spalle”.
*candidato a Sindaco della lista La Procida che Vorrei
A parte le belle parole non c’è uno straccio di
proposta. Ma davvero fate la
Campagna elettorale facendo una passeggiata turistica x procida?
A me invece sembra una nobilissima cosa questa passeggiata, scoprire l’isola da dentro è il primo passo per per esternarsi poi.