Redazione | Niente da fare: le amministrative 2015 non trovano pace. E sembrano destinate a slittare ancora. Il voto che quest’anno interessa 7 regioni e 515 comuni non dovrebbe più tenersi il 31 maggio, come stabilito dal consiglio dei ministri solo la settimana scorsa, bensì il 7 giugno. Il motivo sta nei timori di una bassa affluenza alle urne, perché il 31 maggio sarebbe la domenica precedente al ponte del 2 giugno.
A quanto pare, più di un ente locale interessato alla tornata elettorale 2015 avrebbe manifestato a Roma i timori su una scarsa partecipazione degli elettori al voto per via del ponte, che invoglia ad una gita fuori porta. Timori che naturalmente si sommano a quelli preesistenti sul calo generale dell’affluenza alle urne negli ultimi tempi di crisi di rapporti tra elettori e forze politiche. E’ per questo motivo che Palazzo Chigi si starebbe apprestando a cambiare nuovamente la data delle regionali in Campania, Veneto, Liguria, Toscana, Puglia, Marche, Umbria e nei 515 comuni che rinnoveranno le loro amministrazioni.
Matteo Renzi aveva inizialmente indicato la data del 10 maggio per le amministrative 2015. Poi è slittata al 31 maggio per via della coincidenza con la Pentecoste Ebraica (l’accordo tra Stato e comunità ebraica prevede il rispetto delle festività religiose). Ora è in vista un nuovo rinvio al 7 giugno. Più tempo per le forze politiche per organizzare le alleanze, in alto mare in diversi territori, a cominciare dal caso Veneto, dove la neonata lista Tosi muove i primi passi solo adesso.
e no!
nemmeno il 7 giugno è possibile,……. ho la partita a tre sette al bar di angelone-