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CONS. CASCONE: “IL COMUNE DI PROCIDA SI ADEGUERA’ A QUANTO SI STA FACENDO NEL RESTO D’ ITALIA?”

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Apr 8, 2015

Redazione | Il DL 21.06.2013 n. 69, convertito il legge dello Stato in data 24.07.2013, prevede all’articolo n. 43 – disposizioni in materia di trapianti – l’obbligo per i Comuni di trasferire al Sistema Informativo Trapianti (SIT) le dichiarazioni di volontà, sia di consenso che di dissenso, espresse dai cittadini in sede di rinnovo della Carta d’Identità.

Ad oggi nel SIT ci sono 1.500.000 volontà registrate, di cui 1.300.000 circa registrate tramite iscrizione all’Aido e 115.000 mediante registrazione alle Asl; altre 9.046 persone sono in attesa di vedere registrata la loro dichiarazione.

In Italia non vige, in materia di espianto e di trapianto di organi, il principio giuridico del “silenzio/assenso”, e pertanto la disposizione normativa sopra richiamata consente al cittadino maggiorenne la possibilità, libera e volontaria, in vita, di esprimere preventivamente la propria volontà di essere o meno donatore.

Partendo da ciò l’attento consigliere comunale Mariano Cascone con una interrogazione indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale ha chiesto di conoscere se è volontà del Comune di Procida adeguarsi alla richiamata normativa circa la possibilità per i cittadini di esprimere, in sede di rinnovo della carta di identità, la propria volontà in merito al trapianto degli organi.

Lungi dal voler, in questa sede istituzionale, dice Cascone –  entrare nel merito di una scelta che ogni cittadino intimamente può compiere, alla luce delle profonde implicazioni etiche che inevitabilmente essa comporta e che sono lasciate al libero arbitrio di ciascuno, allo scrivente consigliere preme sottolineare che l’adeguamento del nostro Comune alla richiamata normativa rappresenta senza dubbio una grande azione strategica per il sistema trapianti nazionale ed anche un modo per sensibilizzare la cittadinanza su un tema di grande impatto sociale e sanitario, oltre di grande civismo ed altruismo”.

Ricordiamo che l’Italia è tra i primi posti in Europa per numero di donazioni e trapianti ed una recente ricerca del Centro nazionale trapianti ha evidenziato la dimensione della crescita delle donazioni, passando da 5,8 donatori effettivi per milione di popolazione del 1992 ai 19,3 per milione di persone nel 2014”.

La volontà del defunto torna il tema centrale di una materia molto spinosa, per la quale da anni si combattono scelte etiche e scelte di vita.  Ma una scelta di vita è anche rispettare appunto la volontà del defunto. Per ben tre ragioni. La prima perché semplicisticamente si potrebbe dire che era il desiderio di quella persona. Se qualcuno ha fatto un testamento, dopo la sua morte, la famiglia non può cambiare le disposizioni legali. E la nota a margine sulla carta di identità dovrebbe essere trattata allo stesso modo.

In secondo luogo, è dimostrato empiricamente che famiglie che hanno posto il veto alla donazione di organi, nel giro di poche settimane hanno rimpianto tale decisione.

In terzo luogo, per ogni donazione che viene impedita, qualcuno potrebbe morire, oppure qualcuno potrebbe rimanere in dialisi per mesi o anni, o ancora qualcuno potrebbe non riacquistare mai più la vista.

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