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TRASPORTI MARITTIMI, PIANO EMERGENZIALE: FARE CHIAREZZA QUANTO PRIMA

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Apr 21, 2015

Redazione | La questione trasporti marittimi torna prepotentemente nell’agenda della politica delle isole del golfo di Napoli. Tutto ciò avviene alla vigilia di una stagione estiva che sembra essere partita nel peggiore dei modi.  La riunione di domani presso l’autorità marittima di Napoli sembra il crocevia del piano orari accosti che non dovrebbe prevedere clamorose sorprese. La vicenda nasce dal ricorso al TAR degli armatori privati del golfo di Napoli che di fatto ha delegittimato la Regione Campania a preparare il quadro orari annuale. In mancanza di ciò le autorità marittime competenti avevano disegnato un provvisorio piano accosti che nella giornata di domani dovrebbe essere ratificato.

E’ lo stesso delegato del comune di Procida, Cap. Pasqualino Sabia a chiarire la situazione: “Tutta la situazione è in mano alla Capitaneria di Porto. La vicenda parte dopo il ricorso al TAR degli armatori privati. In seguito a ciò la Regione non può emettere il quadro orari. Negli anni addietro l’ente di palazzo santa Lucia,  emetteva il piano degli orari e lo poneva all’attenzione della Guardia Costiera. Dopo le giuste verifiche , il quadro degli orari veniva approvato. Da quest’anno non potendolo più produrre la Regione, per la Guardia Costiera  è divenuto impossibile ratificare il relativo quadro accosti, se non in maniera occasionale.  In base ciò le amministrazioni locali hanno  convenuto di affidare  all’autorità marittima di Napoli la risoluzione del problema. Non va sottaciuto che un mese e mezzo fa in regione abbiamo già approvato le variazioni. Per fare un esempio: se prima  un armatore voleva inserirsi nelle corse  residuali e suppletive bastava che facesse una domanda alla regione e gli organi dell’ente vagliano se era fattibile inserire questa o quella corsa in più. Purtroppo questo non è più possibile ripeto dopo il ricorso al TAR degli armatori privati. Società private che ad oggi dovrebbero usufruire dell’accosto occasionale e prevederlo per ognuna delle corse 48 ore prima. Capirete che la cosa diventa impossibile quotidianamente da produrre. I privati col ricorso si sono di fatto bloccati loro stessi”.

A tal proposito l’ing. Peppino Rosato dell’Assoutenti sez. mare ha indirizzato una lettera al Prefetto, alla Regione e alle autorità marittima competente : “ci riferiamo alla vicenda della modifica del “Piano Emergenziale” in vigore dal 1° marzo c.a., a seguito del fermo di una unità traghetto della Caremar. Detta modifica è stata richiesta dalle Autorità Locali delle isole di Ischia e Procida per dare risposte alle necessità dei cittadini, formalizzandola in sede di audizione della Commissione Regionale Trasporti appositamente convocata il 19 marzo scorso. Non è possibile che le inefficienze della Caremar e gli interessi degli armatori privati del golfo, che continuano a farla da padroni nonostante la condanna dell’Autority alla concorrenza di cui alla delibera del 28/01/2015 , condizionano la vita dei cittadini delle isole. Ad oltre un mese dalla riunione della Commissione Regionale ai Trasporti, nel corso della quale venne delineata la modifica dell’orario di due corse della Caremar, si è tuttora (sic!) in attesa del competente parere dell’Autorità Marittima del golfo di Napoli.  La vicenda potrebbe sfociare nel ridicolo se non fosse per i disagi che gli Utenti continuano a patire: le popolazioni isolane continuano ad aspettare e cominciano a temere che la buona educazione venga scambiata per “fessaggine”. Si comunica, pertanto, che attenderemo gli esiti della riunione indetta per il 22 p.v. e, qualora non saranno attivate risposte concrete provvederemo a reclamare in piazza e nei porti i diritti degli Utenti”.

Ovviamente l’argomento trasporti marittimi tiene in apprensione la cittadinanza delle isole, come dicevamo alla vigilia della bella stagione. Ovviamente non si possono additare responsabilità precise. L’escamotage adottato dovrebbe bastare a garantire un quadro accosti normale, viceversa alzare polveroni potrebbe creare solo più confusione e una regolamentazione più rigida che di certo non farebbe bene al pendolarismo da e per le isole del golfo.

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