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PORTO TURISTICO. MARIANO CASCONE: “Una campagna elettorale fatta sulla menzogna e sulle paure dei procidani. Una cosa è certa: se vince Dino Ambrosino il porto è perso”

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Mag 29, 2015

Redazione | La telenovela del porto turistico, si arricchisce di un’ altra forte e decisa presa di posizione. Questa volta a prendere carta e penna è il risoluto Avv. Mariano Cascone che affida alla nostre pagine, le sue riflessioni e le considerazioni in merito alla vicenda del Marina di Procida, che in questi ultimi giorni di campagna elettorale è stato oggetto di accese discussioni. Scrive Mariano Cascone:  “Stanno raccontando che il Comune è stato “fatto fuori” dalla società che gestisce il porto (Marina di Procida), che il socio di maggioranza (Marinedì srl) è diventato “misteriosamente” proprietario di tutta la società, che i procidani sono stati fatti fuori, che “si sono venduti il porto”!!

Quante ne ho sentite, il tutto per cercare di giocare sulla paura della gente per prendere qualche consenso in più. Premesso che io non devo difendere nessuno, ma alle menzogne non ci sto! Non ci sto che i nostri avversari prendano in giro i procidani giocando sulle loro paure. La campagna elettorale si fa dicendo la verità.

Facciamo chiarezza: Nel 2001/2002 il Comune di Procida tenta inutilmente di ottenere dalla Regione Campania, ente competente in materia, la concessione per la gestione del porto di Marina Grande. La richiesta viene RIGETTATA. Il Presidente della Regione era il Sig. Antonio Bassolino, stesso partito di Dino Ambrosino. Visto che vi era il pericolo che la Regione desse la concessione a soggetti privati, il Comune di Procida decide di convenzionarsi con Italia Navigando spa società pubblica appartenente alla rete Sviluppo Italia al fine di ottenere la gestione del porto.

La Regione Campania allora interviene e propone di non realizzare tale convenzione poiché era intenzione della Regione fare (come fece) una società di scopo per lo sviluppo della portualità in Campania.

Nasce “Campania Navigando” all’80% Italia Navigando e 20% Regione Campania. La convenzione (e quindi la società) si fece quindi tra “Campania Navigando” e Comune di Procida. Nasce “Isola di Procida Navigando” al 51% Campania Navigando e 49% Comune di Procida. Nel 2004/2005 la Regione Campania rilasciò finalmente la concessione del porto alla società “Isola di Procida Navigando”.

Successivamente la Regione Campania, che doveva finanziare i lavori di completamento del porto, si rimangia la parola e revoca il finanziamento di circa € 1.500.000,00 costringendo la società “Isola di Procida Navigando”, e quindi anche il Comune di Procida, ad indebitarsi. La gestione del porto nasce quindi in difficoltà finanziaria per colpa della Regione di Bassolino. Dino Ambrosino, dello stesso “colore politico” di Bassolino, stava già seduto all’epoca in consiglio comunale e non faceva nulla invece di dare una mano a Procida cercando di intervenire sul suo partito, cosa mai fatta per motivi politici di convenienza!

Tra il 2012/2013 venne dismessa la società “Italia Navigando” con uscita della Regione Campania.

Italia Navigando, ora controllata da Invitalia spa, società amministra dal dott. Arcuri (area PD dalemiana), si scinde in due tronconi a cui vengono assegnati circa 15 porti italiani ciascuno. Tale operazione venne fatta mediante un sistema tecnico (permuta) tale da non consentire al Comune di Procida di esercitare il suo diritto di prelazione e diventare proprietario unico del porto! Anche all’epoca Dino Ambrosino era seduto in Consiglio Comunale e nulla fece e non intervenne sul suo partito per aiutare Procida. Invece di far venire l’On. Bersani a Procida qualche settimana fa a prendere un caffè, lo poteva chiamare all’epoca per tutelare gli interessi dei procidani, cosa che non fece.

A quel punto “Isola di Procida Navigando” diventa “Marina di Procida” controllata al 51% da Marinedì srl (subentrata a Campania Navigando e Italia Navigando nella suddivisione dei porti italiani) e 49% Comune di Procida.

Nel settembre 2014 la società Marina di Procida ha necessità di ricapitalizzare per minori ricavi dovuti anche alla legge del Governo Monti contro il diportismo nautico e aumento delle tasse. Ad alcune realtà è andata anche peggio, come porto di Casamicciola vicino al fallimento.

E veniamo finalmente alla famosa delibera dell’assemblea societaria del novembre 2014 davanti al Notaio Di Addea.  In quella sede il socio di maggioranza (Marinedì srl), alla luce dei buoni rapporti col Comune, si fa carico della quota di soldi che avrebbe dovuto cacciare il Comune (circa 300.000,00 €), ma non solo: invece di pretendere la restituzione di tali soldi entro 30/60 giorni come previsto dalla legge, gli va ulteriormente incontro concedendo ben 1 anno di tempo (fino al 31.12.2015) per restituire tali soldi, con azioni a garanzia.

Di tutto questo, il Presidente del Consiglio Luigi Muro ha informato il Consiglio Comunale in data 23.12.2014 dove Dino era presente!  Quindi, come si evince dalla delibera assembleare del novembre 2014, atto pubblico che Dino Ambrosino volutamente ha tenuto nascosto ai procidani per la sua propaganda di bugie e di menzogne, il Comune di Procida CONSERVA TUTTI I SUOI DIRITTI a condizione, ovviamente, che paghi la sua quota entro il 31.12.2015.

Ora, una cosa è certa, visti i cattivi rapporti tra Dino Ambrosino e la società Marinedì srl, se dovesse lui vincere le elezioni ed arrivare al 31.12 senza la disponibilità a pagare il socio di maggioranza, il porto sarebbe perso per sempre! Segnatevi bene queste parole.

Ciò detto, è bene sottolineare ulteriormente che Dino Ambrosino, che va raccontando che se viene eletto “salverà il porto” e lo “restituirà ai procidani”, sempre nella seduta di Consiglio Comunale del 23.12.2014, si è dichiarato “disponibile” alla vendita della quota del porto del Comune di Procida!!

La stessa persona che vi racconta in piazza che il porto deve restare ai procidani, quando siede in Consiglio Comunale si dichiara, invece, favorevole alla vendita del porto! La realtà è diversa dalla propaganda.

La verità degli atti smentisce ciò che Ambrosino dice nelle piazze al popolo procidano. Voi dareste il paese in mano ad una persona che vi prende in giro e vi racconta balle e gioca sulle vostre paure per fare qualche voto in più? Ecco procidani, adesso sapete la verità! Giudicate voi”.

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