IL VENTO DEL CAMBIAMENTO

Sebastiano Cultrera | Dino Ambrosino è – da ieri –  il nuovo Sindaco di Procida. La sua “Procida che vorrei” ha vinto, con ampio margine le elezioni comunali. Si tratta di un risultato univoco e chiaro, infatti, pur con tre liste che lo sfidavano, ha sfiorato, da solo, la maggioranza assoluta dei voti. Parleremo presto degli altri e faremo una panoramica nell’arcipelago degli sconfitti. Adesso lo sguardo di tutti è rivolto a Dino e alla futura amministrazione, che presumibilmente tra qualche giorno, il nuovo Sindaco nominerà.

L’attesa è, quindi, per i primi atti amministrativi, quelli dei cento giorni della “luna di miele”; per quanto non sempre questa semplificazione giornalistica sia rappresentativa di qualcosa, anche se non c’è dubbio che (come l’esperienza ci ha insegnato) l’inizio di un ciclo amministrativo è rivelatore anche del seguito. La vera partita per realizzare quell’ambizioso programma di cambiamento proposto si giocherà in tutte le 260 settimane dell’appena iniziato mandato amministrativo. Ma non c’è dubbio che alcuni segnali potranno cogliersi da subito. Cosa aspettarsi, quindi?

Naturalmente il quadro è assolutamente nuovo e fare delle previsioni risulta particolarmente azzardato.

La parola d’ordine della stagione che sta vivendo l’isola è CAMBIAMENTO! E’ stata la chiave di una silenziosa rivoluzione operata dai cittadini nelle urne e la dimostrazione che la bellezza della democrazia consiste nella sua capacità di rappresentare le speranze di cambiamento delle persone al livello istituzionale. Chi crede fermamente nella democrazia non può e non deve andare alla ricerca di alibi o di dietrologie. Deve semplicemente prendere atto della realtà: c’è un popolo in cammino verso il cambiamento e Dino Ambrosino è la sintesi del cambiamento stesso.

Le doti che l’hanno premiato sono la determinazione e la capacità di aggregare energie vecchie e nuove. A livello organizzativo è stato supportato da un gruppo di giovani e meno giovani che hanno trasferito nella militanza il loro amore per l’isola. A livello elettorale si è trovato un supporto fattivo di nuove candidati percepiti, anche antropologicamente, come elementi di rinnovamento.

Per esempio la poderosa accoppiata delle due donne prime elette si inserisce bene nella “narrazione” del progetto e della vicenda politica vincente di Dino Ambrosino. L’avvocato Titta Lubrano e l’insegnante Pina Cucurullo rappresentano bene i caratteri, insieme, del rinnovamento e dell’impegno di questa vicenda. Significativi i successi degli altri eletti (tra cui l’ex sfidante alle primarie di Dino, l’ottimo Gianni Scotto di Carlo). Altrettanto significativa la bocciatura dell’altro sfidante Eugenio Michelino!

Accanto alla chiara presenza dei giovani si è notato una compartecipazione delle famiglie. Alla fine dello scrutinio mi è capitato di cogliere telefonate di gioia di giovani sostenitori di Dino, che chiamavano a casa, del seguente tenore: “Mamma ciao, ce l’abbiamo fatta! Dino ha vinto! Dillo pure alla zia!” Insomma il clima era questo e, finalmente, sono state smentiti, una volta per tutti, i “professionisti” della politica che pontificavano su giacimenti inesplorati di voti “nelle case”.  Anche gli “adulti”, oggi, “nelle case” sono informati e i mezzi di comunicazione (web in testa) oltrepassano le mura domestiche.

Su Dino Ambrosino gravano, quindi, da adesso, le speranze di tutti i cittadini procidani che vogliono un futuro migliore. Se avrà la calma e la tenacia giusta e anche una dose, modica ma sufficiente, di sano cinismo amministrativo (indispensabile a calare i progetti nella realtà) potrà vincere la sua sfida ed essere, almeno per i prossimi 5 anni, il Sindaco di tutti. Buon Lavoro!